del capitale francese che avevano Interesse a sviluppare forme di capitalismo a livello di quelle occidentali, sicché nella Russia dell'epoca, il grado di centralizzazione dell'industria era ·superiore agli Usa 11• Dopo la prima guerra mondiale. in una situazione In cui le forze produttive sono ad un livello assai basso (per le enormi distruzioni), si deve ricorrere ad una forma di capitalismo controllato dallo stato e nel 1928-29 su una base produttiva che non è certo quella del capitalismo del trust si Instaura un sistema che Engels chiamerebbe monopolistico di stato e che noi. Invece, abbiamo definito, sulla base delle analisi obbiettive di Marx pienamente aderenti alla realtà (e proprio per questo esse hanno per noi un valore molto più determinante delle opinioni di Marx sull'AntldhOrlngl come un sistema ontagonlsta ma non capitalista (Il • collettivismo burocratico •). Quando poi lo sviluppo delle forze produttive raggiunse in Urss un livello paragonabile a quello del paesi ollgopolistlcl si manifesta In Urss una tendenza poderosa alla re• staurazlone del capitalismo. Certo la crisi economica sovietica potrà risolversl nel soclallsmo se lo sviluppo della rivoluzione mondiale stimolerà una ripresa rivoluzionarla del proletariato russo, ma dal punto di vista strettamente economico la crisi dell'economia sovietica può benissimo risolversi con un ritorno indietro. una restaurazione del capitalismo. E" chiaro, però, che una simile reversione da quello che Engels definisce (erroneamente) capitalismo di stato al sistema dei trust non trova posto nel suo schema meccanico ed unlllneare. Peraltro le ragioni della crisi sovietica da noi analizzate provano anche una altra cosa, come cioè sia Impossibile passare dal sistema capitalistlco-ollgopollstlco di tipo Usa o tedesco a quello che Engels chiama • capitalismo di stato • in cui la produzione procede secondo una piano stabilito dallo stato padrone dell'apparato produttore n. Questa tesi engelslana urta contro Il fatto. da noi provato, che ad un certo livello delle forze produttive l'unico plano tollerabile e compatibile con lo sviluppo delle forze produttive è quello socialista u. la tendenza spontanea del capltallsmo a centraliuare la produzione al realizza • al limite • (e cloà all'Infinito} i. ma una centrallzzezlone completa della produzione può avvenire al livello delle forze produttive del capitate occidentale solo attraverso un regime ed un plano autenticamente sociallsta (avendo I piani dei paesi occidentali un carattere subordinato al mercato): un passaggio spontaneo ed en• dogcno dal capitalismo ollgopolistico a quello che Engels chiama capitalismo monopolistico d1 .;tato e 1101 collettivismo burocratico (e non certo per • pruder.e • terminologica) è impensabile. l'esperienza russa, dunque. prova due cose: a) che quando l'apparato produttivo è centralizzato nelle mani dello stato (non socialista) non può parlarsi piU di capi• talismo ma sorge una nuova formazione storico-sociale antagonistica; b) che le tappe di sviluppo storico enucleate da Engels non reggono alla prova del fatti essendo i passaggi da uno stadio all'altro avvenuti in forma diversa attraverso salti (totali o parziali) di alcune fasi. mentre alcuni altri passaggi risultano impossibili almeno per cause endogene (dal capitalismo oligopolistico al colici• tivismo burocratico) 1s e si delinea altresr la posslb1lit.i concreta di reversioni. C'è poi da notare un'altra cosa: la posizione di Engels 11 V. Trockl/, Mlllenovecentoclnque, cit. PD9· 60 scgg, e Sto· ria clt. /oc. cit. 1? V. retro cip. Il par. 4 seg 0 V. retro cip. Il par. 4 ng 1" Ouesta tendenz:, Marx la conosceva sin dalle opere gic,. vani/I, v. Miseria clt. pag. t84 seg.; dove egli al/erma In polemica con Proudhon (a pag. 191) che Il monopofio capitalistico non può sussistere che passendo continuamente nella concorrenz, (v. la simiglianza con Lenin che acrlve - L'imperialismo clt. pag. 639 - • Nelfo steuo tempo I monopoli, sorgendo dalla libera concorrenza n6n la cllmimmo. ma coesistono. or,g/. nane/o cosi una serie di aspre ed Improvvise contraddizioni, di attriti e conlllttl • ), Anche l'asserzione che Il capitalismo esiste attraverso la azione di Innumerevoli capitafl è largamente provata dalla ,roria polch6 Il capitalismo oligopolistico se M subordinato a sé la piccola impre,a non l'ha distrutta ma mantiene in vita. ai suol fini, una miriade di piccole Imprese (v Sweezy e Ma(Jdolf. Il potere e le funzioni Industriati, In • Monthly Review. cd. /t. n. 7, 1969, pag. 2 segg.J che, per quanto di peso economico tendenzialmente riducentesi non tendono a diminuire come numero. In Germania. poi. la Dalmler./Jenz tratta con 17000 piccoli fornitori e medi fornitori, Krupp con 23 000. Siemens con 30 000 (v. Stanzik, Il processo di concentrazione dell'economia In Germania, In Germania verso una società autoritaria. a cura di Pozzoll, Bari. t968, pag. 77). Analogamente In Giappone dove ~:•;:!:.1ell :~:;:,/~~:;:V":' r!~'t;;~;/y, es~~'rc;:' d~j'mcif~=~~ moderno, Torino, 1969, p. 378) Ctt, che è mutato In mt,ure rllevante è, Invece, il tipo di concorrenza (da perfetta a Imperfetta che perl, non è meno • anarchica •J. 1' Per cause e,ogene. Invece, ciò è pou/blle ma l'e,perlenza non può che 11Verebreve durata (relativamente). -77
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