giovane critica - n. 26 - primavera 1971

luto: manovrando da una parte la carota degli incentivi e dall'altro Il bastone del licenziamento (che ora non è piU una minaccia illusoria) era possibile far intendere la ragione agli operai: Il dirigente infatti poteva licenziare tre operai • pigri • ed assumerne due • svegli • con l'incentivo di un salario maggiore (il piano stabilisce ancora il fondo salari globale. che però viene ripartito dagli organi direzionali dell'impresa) essendo libero adesso di dilatare o restringere il numero dei dipendenti. Si è visto. tuttavia, il carattere profondamente contraddittorio della riforma (la quale tra l'altro ha abolito i sovnarkoz e ripristinato i ministeri centralizzati allo scopo evidentemente di tranquillizzare i • conservatori • l, che instaura un tipo di economia lacerato da profonde tensioni ed assolutamente inadatto perciò a fornire una soluzione stabile ai problemi dell'Urss. Non meravigli, quindi, se già nel corso del 1968 le vecchie tensioni sono riemerse in tutta la loro gravità; evidentemente le riforme del 1965-66-67ed il piano varato in collegamento con esse erano in grado solo di realizzare miglioramenti congiunturali e non di risolvere problemi strutturali. Cosi il vecchio problema della produttività permane• te insoluto secondo la stessa stampa sovietica e assai di recente si è rilevato come la produttività sovietica sia il 70-80 per cento solo di quella italiana 19 bis. In particolare il fatto che si sia aumentato Il peso del settore secondario pone però il grosso problema dell'articolazione della produzione che, come si è visto, non può essere risolto nell'ambito di un sistema dominato ancora (relativamente) dal piano centrale. bisogna decidersi ad andare avanti verso la totale • mercantllizzazione • dell'economia. Peraltro il nuovo orientamento consumista va in certa misura ridimensionato. poiché per il 1970 si prevede certo una produzione notevole in senso assoluto di beni di consumo ma l'industria leggera rimane la parente povera {di gran lunga). In particolare nel 1970 si dovrebbe avere una produzione del settore primario di 250 miliardi di rubli contro solo cento nel settore secondario; il primo dovrebbe subire un incremento (rispetto al 1965) del 51 % ed il secondo del 45%. Se è vero quanto ha di recente segnalato nella sua relazione del 1969 Baibakov, il settore A nella fase iniziale del piano si è sviluppato al ritmo del 6,1 % ranno contro Il 6,8% del settore B. si avrebbe un primo inizio timidissimo di inversione di tendenza. ma il divario da colmare rimane 70 - enorme ed è il predominio del settore A ancora assai netto; è sintomatico, però. che anche questa modesta inversione la si è potuta realizzare solo cominciando a smantellare il vecchio sistema e orientandosi nel senso del capitalismo. Inoltre rorientamento • consumista • ritarda obbiettivamente la soluzione del problema delrammodernamento tecnologico della produzione sovietica che richiederebbe uno sforzo proprio nel settore primario; senonché, come si è visto, un simile sforzo oggi non può essere chiesto piU alla società russa e creerebbe tensioni insostenibili: si decide allora di aumentare la produzione per Il consumo ma cosi facendo si lascia l'ap• parato produttivo in condizioni di arretratezza che impediscono lo sviluppo della produttività del lavoro. Quale che sia la soluzione scelta i vantaggi possono essere solo congiunturali ma alla lunga si sbatte contro uno scoglio. I problemi potrebbero in certo modo essere risolti intensificando gli scambi con l'Ovest e comprando sul mercato occidentale ciò che la Russia ha difficoltà a produrre in casa. A tal proposito si notano alcune interessanti tendenze nel commercio estero sovietico. Quest'ultimo non è stato mai eccessivamente rilevante per Il passato in rapporto alla economia russa, alle sue dimensioni ed alle sue esigenze. Pure una lieve tendenza all'aumento negli scambi con roccidente si è notata in passato: nel 1950 essi erano il 19% del commercio sovietico, nel 1960 erano il 28%; dal 1961 al 1967 la percentuale del commercio con l'Occidente nella bilancia dei pagamenti dei paesi dell'Est ha raggiunto il 38% 10 • La -Russia cerca evidentemente maggiori contatti con !"Ovest per procurarsi alcuni beni che non produce. Dopo il 1965, poi, la svolta consumistica dovrebbe accentuare questa tendenza almeno in prospettiva. Sotto questo aspetto due fatti assumono un grosso rilievo: gli accordi con la Flat e con imprese giapponesi e lo sviluppo della flotta mercantile 21• E' evidente l'intenzione di inserirsi sempre plU a fondo nella corrente dei traffici 19bis V. retro cap. Il nota 70 e Cacace, Produttività ed organluazlone del lavoro In Urss in • Problemi del soc/allsmo • 49, pag. 838 segg. a pag. 844-5. '10Jalt1e, lmpérlallsme en 1970 clt. pag. t77, segg. nom: 1 n~-1tcf~ 0 ~r~~ :~rt':.J~ 1 ,::::::,~ ':!,l!Yr;~t°a!:, 9rd :a:i: colare (In epoca riformista o pre-rlformlsta) Il fenomeno na

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