Un'altra controtendenza è data proprio dal movimento rivoluzionario nella cui coscienza storica è entrata la possibilità di una degenerazione burocratica della rivoluzione; l'esPerienza delle Rivoluzione culturale è una prima risposta all'insorgere di tendenze burocratiche dopo la presa del potere, l'esperienza di Amilcar Cabrai in Africa è, invece. un tentativo esemplare di prevenire l'insorgenza di questi fenomeni durante la fase della lotta creando un rapporto organico e dialettico avanguardia-masse 9t, (cosa del resto che era già stata presente nell'esperienza cinese). In un simile contesto le possibilità espansive del sistema collettivo-burocratico sembrano essere relativamente limitate. Tuttavia c'è almeno un caso in cui il regime è riuscito ad imporsi e ad ossificarsi in un paese di un certo rillevo: la Aau di Nasser (alludiamo però in particolare all'Egitto non avendo molte notizie sulla Siria che fece parte della Aau per alcuni anni). Se si analizza la storia dell'Egitto negli anni 1952-61 si rimane colpiti per il suo parallelismo con l'esperienza russa del 1921-28. In Egitto esisteva all'epoca del colpo di Stato del 1952 una società civile in rovina: la borghesia era debole, corrotta e screditata, Il proletariato egualmente debole e per di pili disorganizzato. l'unica parte sana ed efficiente {relativamente ben inteso) dell'apparato statale (la burocrazia militare) si impossessa del potere ed è costretta dalla logica interna della situazione (le pressanti esigenze di sviluppo della società egiziana cui la borghesia non può far fronte) t1 a fare irruzione in maniera sempre pili pesante nei rapporti di produzione espropriando la corrotta ed inetta borghesia. Gli anni 1960-61 rappresentano il culmine del processo: le grandi leggi di nazionalizzazione distruggono letteralmente ciò che resta della grande e media borghesia, attribuendo allo stato le industrie estrattive e di trasformazione. i trasporti, le banche, le assicurazioni, il commercio estero e buona parte della distribuzione 91 • Solo !'artigianato ed Il piccolo comtnercio rimangono privati ma si tratta di settori marginali a carattere di piccola produzione mercantile; la terra invece è organizzata In larga misura in grosse cooperative piU o meno rigidamente controllate dallo stato che ricordano I colcoz russi*: accanto ad esse esistono anche delle vecchie proprietà capltallstlche, tuttavia nel corso del 1966 si è iniziata. ancorché in maniera contraddittoria, la loro liquidazione 100• In sostanza le posizioni dominanti dell'economia sono in mano allo stato e ciò che resta in mano ai privati no,1 è paragonabile per importanza e concentrazione al peso della proprietà statale. Non a caso. dunque, per rEgitto si è posta la stessa dimensione problematica che per l'Urss (si è parlato di società manageriale. di capitalismo di stato. di collettivismo burocratico) 101. périalisme en 1970. Paris. 1969; Gunder Frank, Capitalismo e sottosviluppo in America Latina. Torino, 1969; Hamza Alavi Vecchio e nuovo imperialismo in • Critica marxista .., Ouaderno sulla rivoluzione coloniale pag. 50 segg. In questo senso ci sembNmOanche andare I recenti studi di Magdoff (L'era delrimperla\lsmo ct.J v. anche Staenhagen, Les classes sociales dans les soclétés agralres. Parigi 1970, pag. 12 segg. 96 V. Chaliand, La lutte armée en Afrique Parls. 1967; Da• vidson, La liberazione della Guinea. Torino, 1970; Albano, Il sociatlsmo africano e l'Ideologia di Amilcar Cabrai, in • Giovane critica .. n. 24, 1970. Esperimenti analoghi sono avvenuti anche In Colombia. v. Torres. La violence et les changements sociaux en Colomble, In • Partlsans • n. 38 pag. 115 segg. ,,, Su questo punto v. l'ottimo lavoro di Anuar-Abd-eb.Malek (Esercito e società ln Egitto 1952"67, Torino, 1967 In part. pag. 123 segg. sulle grandi nazionalizzazioni def 1961). 9' Dopo queste leggi Il rapporto settore pubblico-privato si rovescia e Malek scrive {pag. 142): • Ma non c·è dubbio che questo settore [quello privato A. Carlo] costituisca una specie di rete di appoggio per il settore pubblico e che non si può parlare affatto. neppure teoricamente, di eguaglianza tra I due settori•· 99 Su ciò v. Sarei Révolutlon par le haut dans tes campagnes égyptiennes, in • Les Temps Modernes,. n. 274 pag. 1772 segg. a pag. 1794 segg. a pag. 1797 si legge: • Due tipi di rapporti di produzione si dellneano verso la metà degli anni 60 nelle campagne egiziane: il tipo capitai/sta feudale nelle gran• di proprietà; Il tipo burocratico nell'ambito delle cooperative. trasformate. tendono a svlfuppare una combinazione di questi due tipi di rapporti •. 100 Sarei, op. ult. cit. pag. 1798 segg. Che la tendenza vada nel senso della burocratizzazione non sembra dubbio a Sarei e a pag. 1801 leggiamo: • La via che /'Egitto ha scelto per modernizzarsi si avvicina molto a quella delle democrazie popolari: statizzazione delle Industrie. misure tendenti verso lf colletti• vlsmo nelle campagne, formazione a lsvore di questa politica, di una burocrazia pianificatrice. raggruppata In un partito unico. La coesistenza nelfe campagne del capltaflsmo e del collettivismo burocratico non ha più niente di eccez/onafe: le democrazie popolari al foro Inizi offrivano lo stesso quadro •. 101 Sami, Anlm {clt. da Malek a pag. 136) parltt di capitalismo di stato (in senso bordlghlano) come pure Husseln {La lutte de classes en Eglptede 1945 à 1967. Parls, 1969pag. 187 segg. in part.J; Rodlnson (Israele ed il rifiuto arabo, Torino, 1968, pag. 103) parla de/l'Egitto come di un paese 8d economlB • cen- - 61
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