Esiste è vero l'autonomia delle imprese nel settore della produzione. ma essa non postula la democrazia socialista bensi l'anarchia del mercato {capitalistico) con le piacevolezze che essa comporta. In particolare Brus ritiene che le imprese debbano avere la possibilità di scegliere il tipo e la quantità di beni da produrre, i propri fornitori, i ritmi di produzione e di lavoro ed avere proprie fonti di finanziamento. Il criterio guida dell'impresa non è la realizzazione di obbiettivi sociali democraticamente decisi dalla collettività, ma il profitto da realizzare in concorrenza (la • emulazione socialista •) con le altre imprese. sul mercato e con il rischio economico connesso: tutto ciò (profitto. concorrenza, fallimenti e disoccupazione conseguente) sarebbe socialismo. Quanto ai prezzi, Brus sostiene che il piano non deve stabilire i prezzi di tutti I beni: per I beni di consumo I prezzi devono essere stabiliti dal mercato. mentre al piano dovrebbe spettare il compito di stabilire il prezzo dei beni di utilità sociale. Ora. però, Il potere del piano in questo campo appare come una anomalia impensabile in una economia cosf dominata dal mercato e Brus chiarisce subito che per beni d'utilità sociale devono intendersi pochi prodotti. poiché anche per gli strumenti di produzione è preferibile che il mercato ne stabilisca, in linea di principio, il prezzo: l'intervento vincolante del piano si configura perciò come affatto eccezionale. A questo punto appare chiaro come in una simile economia di socialista ci sia solo il nome: gli obbiettivi della produzione non sono stabiliti in maniera democratico-centralizzata ma da unità produttive autonome che agiscono in concorrenza sul mercato in funzione del profitto (che qui è una vera e propria categoria mer• cantile): la interazione di Queste imprese determina i prezzi, la produzione, la ripartizione della ricchezza ecc. Manca cioè in questo sistema ogni visione globale dell'attività economica volta a realizzare I fini collettivi. né è credibile ché ogni utilità economica. agendo per i propri fini realizzl • spontaneamente • l'utile colletti• VO 11•6 E' auspicabile a questo punto che non ci si obbietti che in un simile sistema proprietà e profitti sono • so· clalizzatl • sicché Il capitalismo non può risorgere l'l'; per un marxista. Infatti. la proprietà è un fatto sostanziale cui non corrisponde necessariamente una congrua 58 - definizione giuridico-formale. Nel nostro caso, dominao-- do le leggi del mercato e della concorrenza. l'impresa .. socialista " sarà obbiettivamente forzata ad ampliare la produzione ed i profitti a tutti I costi. anche e so• pratutto a quello di comprimere i salari ed aumentare la produttività in funzione del profitto stesso: in altri ter• mini in un regime mercantile-concorrenziale che si definisce • socialista " le voci investimenti e profitti sono privilegiate sulla voce salario e tendono anzi a comprimerla quanto meno in senso relativo: la produzione per i valori d'uso e per i bisogni umani (socialismo) cede alla produzione per il profitto da realizzare sul mercato in concorrenza con le altre imprese"· Ciò impllca un antagonismo tra i fini dell'operaio e quelli dell'impresa del tutto analogo a quello che si riscontra nei sistemi occidentali: l'operaio avverte che 86 Ogni sistema di mercato si fonda sulla merce cioè su un bene che viene prodotto da unità economiche Jndlpendenrl (Marx, Scritti Inediti clt. pag. 145) e per Interessi propri; come una slmlle Interazione di unità produttive autonome possa determinare la realizzazione di fini globali (senza di che non è Il caso di parlare di soclal/smo} rimane un mistero. l'1 Cl sembra questa /'obbiezione di Pietranera (op. loc. uh. clt.) nonché di tutti I difensori del sistema • socialista-mercanti/e .• • Cioè produzione per Il plusvalore fondata sullo sfrutta• mento di forza-lavoro umana che si realizza attraverso l'Interazione anarchico.concorrenziale di p/U unità produttive sul mercato. Rientriamo In pieno nelle definizione data al par. 3 del cap. I A tal proposito Inoltre Il Mine {op. clt. pag. 81 segg.J scrive (p. 81): • Per Il tipo di scelte nefl'economls socialista e per I criteri propri alla pianificazione é caratterlstlce l'assunzione. quale punto di partenza, di obbiettivi materiali e di considerare gll obiettivi finanziari come derivati e non eutonoml. Ciò è diverso nefl'economla cspitallstlca dove vengono In primo plano I compiti finanziari (reallzzazlone del massimo valore aggiunto}; e dove fissare e realizzare I traguardi materiali è subordlneto si prlmf•. In altri termini I criteri del profitto e del mercato tendono ad accettere un·ottlca cspltsllstlca la quale. notiamo noi. può funzionare solo quando sottenda un rapporto .. nella sostanza. (e non nelle definizione giuridica). cspltsllstfco. Mine (op. loc. ult. clt.) 11Vanzaulteriori argomenti convergenti con le nostre critiche che sono: , J I segnali del prezzi e del profitti sono ritardati ed operano ex post e non ex ante: 2) questi Indici sono Insufficienti poiché un aumento del prezzi del SO% non lmpllca che bisogna aumentare nella stessa misura la produzione; 3) I prezzi possono esprimere solo una si• tuazlone momentanea: 4) che cosi non è posslblle prendere decisioni contemporanee per tutta l'economia, ma solo decisioni parzlell e ritardate. A psg. 111. Infine, c'è una critica assai precisa delle concezioni neo-marglnallstlche che si sono diffuse di recente negli ambienti del revisionismo economico Eat-europeo.
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