giovane critica - n. 26 - primavera 1971

lavoro, e ciò per evidenti ragioni (Impossibilità di produrre certi strumenti nella Russia arretrata, nonché di acquistarli all'estero per un complesso di ben note ragioni polltlche ed economiche): lo sforzo di automazione prevista dal piano settennale kruscioviano si è ri• levato del tut1o insufficiente, né ciò è avvenuto a caso ... Come si sa, infatti. con la morte di Stalin si poneva Il problema di una polltlca consumistica e riformista nei confronti delle masse; una tale politica riformista esi• geva uno svluppo dei consumi di massa che nell'ambito del sistema non era perseguibile. D'altro canto un massiccio ammodernamento tecnologico avrebbe richiesto uno sforzo ulteriore nel settore primario. la burocrazia si orientò tendenzialmente in questa direzione malgrado le proclamazioni • consumistiche • di Malenkov prima e di Krusclov poi. I dati forniti a suo tempo non lasciano dubbi in proposito.,_ Tuttavia Il ritardo accumulato con l'occidente era enorme e richiedeva uno sforzo prolungato ed una Intensa partecipazione delle masse; inoltre un adeguato ammodernamento tecnologico richiede un'alta qualità del prodotti. Nell'Urss. però, la qualità del prodotti è assai scadente (e se ne è visto Il perché) anche nel settore pri• mario e la partecipazione delle masse è difficile da ottenere quando sì nega ad essa Il potere, nonché un livello di salari e consumi accettabile. I due aspetti del problema • produttività del lavoro • sono. quindi, strettamente interrelati: la bassa qualità dei prodotti fa scendere Il livello della produttività, ma d'altra parte la scarsa Integrazione nel processo lavorativo degli operai determina il loro assenteismo sul lavoro e. quindi, la bassa produttività quantitativa e quallta• tlva del lavoro. per cui Il plano non riesce a produrre attrezzature tecniche sufficienti ad ammodernare l'economia sovietica né di buona qualità, malgrado gli sforzi enormi compiuti nel settore primario. I due aspetti del problema (oggettivo e soggettivo) si condizionano e si Influenzano a vicenda: la cosa. poi. è resa pili grave dal fatto che la scuola sovietica (uno dei pochi servizi relativamente funzionanti rispetto alla media) riesce a produrre ormai Il doppio degli ingegneri Usa e un numero 30-40 volte superiore di tecnici 6'; per quanto al possa ammettere un livello di cultura e di efficienza diversa le cifre In materia sono pur sempre lmpresalonantl, slcch, se In passato Il ritardo sovietico In tema di produttività poteva essere attribuito alla • barbarie • contadina adesso nell'epoca degli Sputnik una simile spiegazione mostra la corda. le cause del fenomeno sono plU profonde. l'operaio sovietico avverte, cioè. che la fabbrica non è cosa • sua •, che i fini del piano non sono suoi sicché il suo atteggiamento è di Indifferenza totale. Su questo punto del resto esiste anche da parte sovietica una vasta aneddotica che testimonia di questo sentimento di estraneità degli operai al piano. Obiettivamente questo rifiuto operaio si cumula con l'azione disgregatrice dei • managers •: cosi i trattori .,. V. D'Angelo e Palladino op. loc. ult. cit.: i dsri torniti da questi due autori provano la relarlva arretratezza tecnologica dell'industria russa (v. anche ,erro nota 81) che Invece sfugge anche ad autori come Il Po/foci<. (Automazione. Torino. 1970. pag. "r f nr,r,.J che in pass,to hanno sopravalutato il livello di mec• canluazlone media dell'Impresa russ•. In realtà li plano sovietico doveva operare In una situazione di arretratezza t«nlca dell'Industria ereditata d•lla epo. ca di Stalin; dal punto di vista della burocrazia li problema poteva essere risolto solo con una ulteriore compressione dei consumi delle masse ed uno sforzo poderoso nel settore dell'Industri• pesante. Come si è visto (v. retro par. ,1 uno sforzo In quel senso fu compiuto ma a chla,o che I consumi delle masse non potevano essere compressi In senso qu•ntltativoassoluto. el piu si potev• aumentare Il ritmo del settore primario /a,clando un rlrmo di sviluppo Inferiore a quello secondario (sicché la differenza In termini relativi sarebbe cresciuta). Tuttavia comprimere In senso assoluto i già bassi consumi non era poulblle anche perché la calda/a sarebbe esplosa. L'eslgenz• di allevl,re I• spaventoH tensione derivante dal bassi consumi era P,Hente già alla fine del periodo di Stalin e le polemica dello stesso Sta/In con Il • consum/1t• .. Jaroscenko (v. Stalin, Problemi clt. par,. 25 segg.J esprimeva questa realtà. GII enormi ostacoli, dunque, che l'Urss ha dovuto /neon• trare nelle fase del decollo per la su• •rretratezza t«nl~ di partenza (I cui effetti si sono prolung•rJ •nche dopo I• morte di St•lin) sono documentati dal bassls.simo tHso di ,mmort• mento der,11 lmpl1ntl Industriali (v. UYlgne op. clt. peg. 216 segg.) In alcun/ ca,/ t, durate di un Impianto a calcolato in 43 anni (op. ult. clt. par,. 220). CIO spiega perch6 anche dopo la fine defla quaresime stallnlana Il tssso di aumento degll Investimenti abbia superato sia pure di poco quello di aumento del con,uml (ma Il rlt11do In questo campo era enorme sicché Il t,sso del consumi avrebbe dovuto euere nettamente supe. rione) nel periodo 1951-59 " V. retro par. 4. Certo non vi fu una compressione del consumi In senso assoluto ma In senso relativo Il peso della produzione primaria continuo ad •umentare I/no a/111vlgllla del t965. " V. Pollock, Automazione cit. ,»g. 115; quanto a Maddlnson (op. clt. pag. 181) egli documenta che nel 1962 Il livello medio di Istruzione ,ovletlco era • .,quanto .superiore • a quello Inglese. - 53

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