sioni preesistenti diventano sempre plu gravi ed insostenibili, l'economia tende ad articolarsi e a sfuggire al controllo del plano. il quale finisce col diventare una corazza ariacronlstica. In altri termini mentre nel sistema capitalistico lo sviluppa del settore primario esige uno sviluppo correlato di quello secondario, nel sistema collettivo-burocratico si arriva all'assurdo che Il settore primario tende a svilupparsi come fine a se stesso poiché se la produzione si articola troppo il plano • esplode •. A questo punto le soluzioni in astratto non possono che essere due: a) Il ritorno al mercato che risolverebbe automaticamente I problemi di calcolo e previsione dei burocrati; b) il plano socialista. L'esperienza cinese è sotto questo aspetto indicativa. Il modello di sviluppo cinese non ha compresso i consumi come quello russo ed ha dato ampio spazio (a partire dal 1960 circa) all'industria leggera ~ 1 ; certo nel campo dei consumi la Cina ha da percorrere molta strada. pure essa ha cominciato ad affrontare con molto anticipo e con successo problemi su cui I russi hanno fatto naufragio. In sostanza si è riusciti a conciliare un piano assai centralizzato, per ciò che concerne le scelte fondamen• tali, con una vasta autonomia delle Imprese le quali hanno curato. grazie alla politicizzazione ed alla partecipazione diretta delle masse alla vita economica e politica, di adeguarsi alle scelte di fondo del piano stesso nell'ambito delle scelte !asciate alla loro autonomia. E' chiaro. però. che un simile sistema si fonda sulla democrazia operala (partecipazione delle masse, egualitarismo economico. superamento della barriera tra la• voro Intellettuale e manuale ecc.) e sulla integrazione delle masse al fini del piano che sono realmente fini collettivi per ciò che attiene al loro contenuto, alla loro elaborazione, al modo come sono eseguiti s-, Il modello cinese. dunque, ha provato come Il calvario burocratico non sia sempre Inevitabile anche per un paese povero; peraltro, come vedremo, nel plccoll paeal Il modello sovietico non sembra dare sempre grossi risultati ma è chiaro che Il prevalere dell'uno o dell'altro modello non sarà una questione di discussioni astratte e tavolino, ma di lotte sociali. Tornando al sistema sovietico è indubbio che In esso la partecipazione delle masse è Impensabile (Implicando Il rovesciamento del dominio soclele delle burocrazia) sicché la classe al potere può solo cercare di risolvere I suol problemi con mezzi di tipo tecnologico (i computers) quando, però. questi non sono sufficienti i problemi dell'economia esplodono in tutta la loro gravità. La opposizione delle masse che, ripetiamo, esiste dall'Inizio del pl::mo burocratico (la bassa produttività del lavoro ne è una prova). come quella del managers ,s, diventa una tensione insostenibile soltanto In connessione con questa problematica economica nuova. Ciò che prima era uno • spreco • o semplicemente un prezzo pagato allo sviluppo economico diventa, nel nuovo contesto, un ostacolo Insormontabile. SI delinea cosi quella che è la contraddizione di fondo del sistema sovietico: Il conflitto tra lo sviluppo pianificato e la necessità (irrealizzabile in quel contesto) di articolare la produzione e di sviluppare il settore secondario. Ouesto attrito è In realtà la forma che as• sume Il conflitto forze produttive-rapporti di produzione nel sistema collettivo-burocratico e anche le altre disfunzioni del piano (In particolare l'impossibilità di pianificare tutto con precisione sufficiente e la cattiva qualità del prodotti) sono condizionate a monte da essa. Tuttavia anche queste ultime disfunzioni hanno una loro dinamica particolare che ne esige un'analisi phi approfondita. 5 Nell'ambito del piano burocratico si sviluppano, • con vigore crescente. Interessi. gruppi di uomini e forme di mentalità che contrastano In maniera strìdente con la realluazione del piano burocra• tico stesso e col suo funzionamento; queste forze sono appunto I managers (dirigenti di azienda) e i tecnocrati e cioè I teorici dell'economla che esprimono a livello • scientifico • gli interessi dei managers 56• SJ Su ciò vtJdl Bettelheim ed altri, Il soclalismo In Cina c/t. ':t,,f,·,,:Ju,~~f. 9 · ,:::~r:tt::,/,:,~:;:ne~~ ~f°':11:e'~!ff;'c~~~f~c: nello avlluppo economico In Agarwala e Slngh, t·economla del paesi sottosvlluppatl, MIiano. 1966, pag. "3 segg. e pag. .U9 (sul rlllevo del coniuml nel modello clneH}. s- Su ciò v. Bette/helm ed altri op. ult. loc. clt.; Macclò, Partito, tecnici o classe operala nella rlvoluzione cinese In • Giovane critica • n. 2t pag. 81 sagg.: Sweezy ed Huberm11n, Capire la rivoluzione culturale In • Monthly Revlew. ed. lt. t968, n. 4, pag. 3 segg.: KaroJ. t.., guerriglia al potere. MIiano. 1970, p,g. 449 ,egg. » Su ciò v. Ge.chenkron op. clt. pag. 290 segg. e retro cap. I par. 11 dove si è visto che le rlvendlct,zlonl di autonomia azienda/e sono assai Mtlche. S6 Il conllltto tra manage,a e burocrati é stato not,to o é rllev,blle In vari acrlttl: v. tra gli altri Netti. op. clt. pag. - 49
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