1 Le tesi di Rizzi sostenute fin dal 1939. in pole- • mica con Trocklj, si fondano sul presupposto che in Urss sia sorto un nuovo tipo di proprietà caratterizzato·dal fatto che tutto l'apparato produttivo (tranne elementi secondari) appartenga ad una classe collettivamente considerata e non ai singoli suoi membri; ciò determina un salto di qualità, per cui mentre l'economia capltallsta è regolata dalle leggi cieche del mercato e dall'interazione anarchico-concorrenziale di piU capitali autonomi, l'economia sovietica è regolata preventivamente dal piano. Anche il modo di appropriazione del plusprodotto muta, per cui in Russia non può piU parlarsi del dominio del plusvalore e del profitto 1 • Queste tesi sono state da noi riprese ed approfondite Cnei ounti in cui ci sembravano manchevoli), alla luce del piU recenti dibattiti sul problema del socialismo e della economia di transizione, nel capitolo che precede 1 : tutta· via la nostra convergenza con Aizzi non va sopravalutata (per quanto gli dobbiamo molto) poiché, a nostro avviso, il complesso delle tesi di Aizzi non va esente da molte e gravissime critiche che si possono cosi riassumere: 1) Rizzi ritiene che il collettivismo burocratico sia un sistema di portata mondiale destinato a sostituirsi con ogni probabilità al capitalismo sicché il fascismo, Il nazismo ed il New-Dea! roosveltiano vengono accomunati allo stalinismo come espressione di questa tendenza storica .. universale • l; 2) Rizzi nella sua analisi lascia impregiudicato il problema della genesi storica e delle contraddizioni del sistema che gli appare obbiettivamente come una realtà monolitlca 4 ; 3) Aizzi vede il rimedio contro il cancro burocratico in un ritorno al mercato ottocentesco ed alla concorrenza perfetta': 41 non sempre gli argomenti di Rizzi sono probanti. Cominciamo dall'ultima critica: uno degli argomenti centrali dell'analisi di Rizzi è che nel collettivismo burocratico il lavoratore è legato al mezzo di produzione a differenza di ciò che avviene nel capitalismo'· Abbiamo visto. però, che prima del 1940 esisteva In Russia il fenomeno della • fluldità del lavoro • nel senso che il lavoratore poteva cambiare il suo posto di lavoro anche se poteva lavorare per un solo padrone: lo stato proprietario dell'apparato produttivo, e al di fuori di ogni rapporto o contrattazione " mercantile • come si è visto. Nel 1940, per reagire alla fluidità della forza-lavoro questa pur limitata libertà fu abolita 7 ed il lavoratore si trovò costretto a lavorare nel luogo e nell'impresa sta• billta dallo stato (ciò che. come si è visto. contrasse ma non eliminò il fenomeno); nel 1956. però, si ritornò alla situazione anteriore al 1940•. 1 V. Rizzi. Il collettivismo burocratico. la cui edizione ita• liana risafe al 1967. lmofa. Vi sono però altri scritti. anche re• cenf/ssiml. in cui Rizzi ha ribadito Ja sua posizione. V. Rizzi. la contestazione marxista ed i suoi precursori, in • Rassegna Ifa. liana di sociologia• n. I, 1969. l In particolare ci è sembrato necessario approfondire il problema dei beni di consumo, che in apparenza sembrerebbe· ro scambiati secondo regole di mercato: il problema dei colcoz; quello di una definizione di capitalismo sufficientemente esat• tB (almeno In relazione al problema che ci interessa} con cui porre a confronto le teorie esistenti su/J'Urss ecc. ecc.. J Rizzi, Il collettivismo cit.. pag. 92 segg. 4 Cosi a pag. 45 segg., dove Rizzi present.J la traduzione della sua opera del 1939. Il problema delle contraddizioni • esplosive • del sistema e delle sue capacità di controllarle. non è sostanzia/mente toccato. Nei suoi scritti pit.i recenti, dove Rizzi parla della Russia come di un sistema feudale, il problema non è toccato ma la Russia è avvicinata a tipi di societil • milleoa• rie • e cioè molto statiche. ' Rizzi. Il collettivismo. cii., pag. 164 segg. ' Rizzi. op. ult. clt., pagg. BO e 83. Rizzi sembra collegare questo lenomeno a quello dei servi della gleba (il che è consono alla sua recente teoria delf'Urss feudale). Ora. come si è visto (retro cap. I, par. 7). la situazione dell'operaio russo è ben diversa ed Il fatto segnalato nel testo. che ebbe carattere transitorio (sicché non è un aspetto essenziale del modello). nacque d11un fenomeno proprio dello sviluppo industriale che non ha niente a che vedere con Il feudalismo. Piuttosto la ligura del cont11dinorusso che IBVora in un piccolo podere (l'orto colcos/ano) e poi dipende d11una grande 11zlenda può presentare 11nalogleformai/ con quell11 del servo della gleba che divide il suo tempo di l11voro tra /'azienda del signore ed un piccolo podere. Il colcoz (o Il savcos}. però. non è un'11ziendasignori/e e si Inserisce in un'economiB di plano dominatB d11ll'lndustria che non ha niente a che vedere con Il feudalismo, il colcosiano inoltre è In parte pagato direttamente (sia pure con paghe magrissime); Infine la grande emigrazione del contadini verso le città - 11ssolutamente necessaria allo sviluppo Industria/e - che trBsformò In operai I vecchi muglkl. dimostra che qui non hB oper11toIn sostanza quel legame servo-terra che era /'essenza della servJtU della gleba. 1 AIJudi11moai provvedimenti sulla fluidità del lavoro cui accennavamo In precedenza e su cui v. anche Deutscher, I sindacati. clt, pag. 143 segg.. • V. Nove l'economia cit. p11g. 14; Dobb, op. cit. pag. 18; questa riforma - come abbiamo detto - non modificò la suddltBnza sostanziale del lavoratore allo stato ed Il suo obbligo pratico di favor11reper esso (benché per I colcozianl vi sia la posslbflità di lavor11reanche - ma non solo - In proprio. negli orti. per procacciarsi quei beni che lo stato non pass11loro. d11rlI sBIBrl frrlsorJ) sufla base di salari che non hanno nulla di • mercantlfe ~. - 39
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