mondo a sé relativamente chiuso e con pochi scambi e contatti esterni Hl, Niente vi era in questa società che potesse richiamare la produzione industriale di massa pianificata per cui la fusione di politica e di economia che si nota nelle due società non può che avere radici assai diverse (che qui non ci interessa approfondire non essendo il feudalesimo l'oggetto del nostro studio); peraltro nel feudalesimo potere politico ed economico sono fusi ma sono anche atomizzati, in corrispondenza del frazionamento del mondo feudale, in varie unità politico-economiche (i feudi appunto); ben altro è il grado di centralizzazione del mondo sovietico (anche se in esso non mancano forze centrifughe certo, però non paragonabili all'• anarchia• feudale) dominato dai principi e dai problemi dello sviluppo industriale e della riproduzione allargata come necessità organica ed imprescindibile (con privitegiamento dell'industria primaria}. problemi e principi certo estranei al mondo agrario ed arretrato del feudalesimo. Per queste ragioni il recente tentativo di paragonare l'Urss ad un • sistema feudale • I\J non va al di là di superficiali analogie. Riassumento si può dire che l'Urss è una società classista che presenta caratteristiche sue proprie ed analogie con le altre società classiste e addirittura alcune connotazioni (riproduzione allargata di valori d'uso) che sembrano trovarsi anche nel socialismo. Ma questi elementi analogici hanno un carattere quanto mai generico e superficiale: in Urss non c'è né il socialismo né il capitalismo e tanto meno il feudalesimo ed il modo asiatico di produzione, ma un sistema nuovo (antagonistico) con una sua dinamica specifica ed irriducibile agli altri, per cui anche gli elementi di analogia con gli altri sistemi, se esistono. una volta inquadrati nell'insieme acquistano una funzione loro propria ed esclusiva. Da questo punto ~i vista, inoltre, ci sembra impossibile parlare nel caso sovietico. di una società di transizione: il termine • transitorio .. infatti è stato utilizzato da noi solo per indicare il carattere assai breve e contraddittorio della vita di questo sistema. Se, però, si intende, come si deve. per società di transizione una società in cui il proletariato abbia preso il potere ed operi. perciò. un cosciente piano di trasformazione in senso socialista, 38 - allora siamo al di fuori della realtà sovietica. Qui gli antagonismi e le diseguaglianze hanno carattere strutturale e cioè non eliminabile nell'ambito di quella società. A questo punto, però. ci sembra opportuno per comodità di linguaggio, dare una denominazione del sistema sovietico. Lo chiameremo, sulla scia di Rizzi. • collettivismo burocratico•· Questa denominazione, infatti, rende bene il concetto di un sistema dominato dalla proprietà collettiva di classe della burocrazia politica centrale 1s-1. m Su ciò v. Marx, Forme di produzione pre-capltalistiche, Roma, 1967, pag. 69 segg,; Bfoch, La società feudale, Torino. senza data, pag. 82 segg.; Brentano, Le origini clt. pag. 6 segg.. m V. Rizzi. Il collettivismo clt. pag. 171 che paragona f'Urss all'antica Sparta: valgono qui le stesse critiche latte a Wittfogel (v. retro par. 4) il quale compie nel suo lavoro una simile sforzata analogia tra un sistema agrario-naturale ed un sistema Industriale avanzato fondato organicamente sulla riproduzione allargata che opera con leggi dinamiche sue proprie ed assolutamente specifiche. 1S4 lf concetto di burocrazia centrale indica l'élite dirigenziale dello stato-partito. Quanto poi alle dimensioni ed alla organizzazione interna di questa classe Kuron e Modselewky giustamente scrivono (op. cJt. pag. 29): • L'appartenenza alla burocrazia politica centrale implica la partecipazione effettiva alla elaborazione delle decisioni polltlche ed economiche fondamentali di portata nazionale. E' praticamente impossibile esprimere In ci/re con precisione la consistenza di questa élite: una valutazione anche approssi• mativa esigerebbe lo sviluppo di studi sociologici in u11campo che costituisce un tabu assoluto. In ogni caso. per noi la cosa plU Importante è conoscere non tanto gli effettivi e l'organizza• zlone interna della burocrazia quanto la sua funzione nella societ/J e nel processo di produzione sociale ... D'altra parte è Indubbio, come si è visto, che le grandi scelte (polltlche ed economiche) siano estranee alle grandi masse e monopolio di una ristretta éllte di cui è evidente la sezione superiore o emergente (i supremi dirigenti e I funzionari superiori dello staro-partito nonché le alte gerarchie mllitarl che, come è noto. sono state lin dalle origini interpenetrate profondamente con /"apparato dlrlgenzlale dello stato-partito (si pensi a tal proposito al ruolo pof/tlco di primo plano di mli/tari come Zukov, Voroscilov, Bulganln un tempo e adesso di Gretko). Quanto poi all'apparato poliziesco, Bienkowskl (Burocrazia e potere socialista. Bari. 1970. pag. 98 segg.J ritiene che esso tenderebbe a soffocare l'apparato pofltlco In senso stretto come proverebbe /' esperienza stallnlana. Sta/In, però. era un politico che si serviva per llnl poi/tic/ della poi/zia eliminandone I espi (Yagoda, EJovJ ove necessario: gll stessi capi poi (Dserd• :~~~!Y·e ~::f~si,,.:;r,::;a:OccpoH~~':o. In~u'tac;~:~a ed!'!° pi~r;e;; vista ec.onomico e strutturale risulta avere interessi Incompatibili ed autonomi da quelli dell'apparato polltico. Stando cosi le cose essa può essere solo uno strumento e. nelle sue sfere dirigenti (compenetrate con l'élite pollt/ca come si è visto). una frazione della burocrazia dominante. tendente al piU ad ampliare la sua lnlfuenza settoriale ., all'Interno.,, del sistema stesso.
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