giovane critica - n. 26 - primavera 1971

giuridico-formale di compravendita vi era una appropriazione amministrativa di surplus da parte della burocrazia: quanto al colcoz esso ricostituiva le sue scorte In parte con I prezzi di' acquisto pagati dallo stato. che coprivano di regola solo una parte dei costi di produzione. ed In parte vendendo il residuo al mercato libero colcoziano. Ancora nel 1961 quando erano passati I momenti peggiori dello stalinismo. I colcoz subivano una perdita di 1.2 miliardi di rubli nelle • vendite • allo stato (differenza tra costi di produzione e prezzo) uo. I ritocchi dei prezzi attuati dal governo dopo quella data non sembra siano stati soddisfacenti III ed il livello dei prezzi del marzo 1965. ulteriormente ritoccati. rimane netlamenle inferiore a quello dei mercati liberi per quanto se ne sa: cosi la carne costa al mercato libero 180 rubli il quintale (23,4 il latte, 13,5 le patate. 21,6 gli ortaggi) mentre lo stato paga 8 rubli gli ortaggi. 15,6 Il latte. 110.3 I bovini. 136,3 i suini, 6,9 le patate 111 bis. Questi prezzi concernono il mercato libero gestito dalle cooperative di stato dove I prezzi sono Inferiori a quelli del mercato colcosiano (per la differenza fra i due mercati v. la nota che precede. noi useremo il termine !Ibero e colcosiano per distinguerli}. Anche poi tenendo conto delle Influenze della politica Krusciovlana che aveva orientato I prezzi di mercato al rialzo (attraverso le sue restrizioni) la differenza è nottls• sima). Ciò spiega perché I colcosiani Insistano affinché la parte della produzione aziendale assorbita dallo stato venga ridotta al minimo a vantaggio della quota mercantile 01 ter: a sua volta lo stato sovietico ha risposto esasperando {su questo punto particolare) le tendenze della epoca di Stalin (malgrado la schiarita complessiva posteriore alla sua morte). Cosi Il mercato colcosiano che assorbiva nel 1950 il 18.10/odel prodotti alimentari destinati alla popolazione non rurale. cade al 7,1¾ nel 1960 ed al 4.9°0 nel 19571.u. Tutto ciò prova come dietro l'atto di apparente compravendita vi sia in realtà un'appropriazione burocratica che prescinde totalmente da criteri mercantili: I prezzi statali sono fissati secondo le esigenze del piano ad un livello nettamente inferiore a quello di mercato ed addirittura Inferiore assai spesso ai costi di produzione. In sostanza lo stato attraverso Il • prezzo • non compra alcunché: Il rapparto di forze è tale che Il colcoz deve .stlco-me,cantiltJ. Il C011tratto inoltre nella terminologia giuridica occldent,te prtNttde 1, presenza di due centri autonomi di lnte,ene: dove ciò manca pe,cM uno del centri (Stato} domina l'altro (colcoz} sostanzialmente. allora del contratto e dello ,cambio rimane solo il guscio formale. In senso bordi ghla110anche in questo punto v DI Leo, Operai c1t pag. ,90 110V. Gaddl op, clt. pag. 339 e 34'. 111 V. Gaddi op. cit pag. 340 (· Malgrado tutto. pero per buona parte defle aziende neanche questi nuovi p,cui nusci "ano a coprire I co,tl che tra l'altro in qualche caso erano a loro "olta aumentati~}; "· anche Levi op. c,t. pag 131 segg testo e nota 23. Questo ultimo scrittore nota che Ml 1962 le statistiche sovietiche o lo stesso Kruscev dicevano che , colcoz erano costretti a • vendere • con perdite che supcra- "tmo a volte il 50°. del costi di produzione. DoPo il discorso di Kruscev i prezzi della carne &alirono del 35•• (". MIiie,. in L'economia comunisla cit pag 37. Gadd, op. cii {Htg. 34-0J;si d• il caso però che le perdite scgMlate il• preccdc111afossero del 49•• per la carne bovma. del 43· • per quelfa sui11ae del 62... per 1f pollame (v. Lcv, op Joc. uft cii J Il rllocco dunque In sé 1t0tevolc 11011 elevd i p,eu• R /,vello mercantile (". inlr,, testo e nota Scg J ne I, rese adeguati come ammette In sostanza 11ncheil Gaddl (lllos011iet1co} 111 bis V. Gaddi op c1t pag. 3'3-' E' da notare che m Urss es,stono due merc11t1dei p,odottl agricoli d°"e I prcu, si lor• mano liberamente: uno è gestito delle coope,ati"e &tlllal, che comprano le eccedenza del colcoz; l'altro e d cd. mercato l1be ,o colcosiano dove confluisce una porte della produzione dc, piccoli orti: i dati del testo si riferiscono al primo mercato (per altre delucldazioni sulle dillerenzc tra i due tipi di mercato v Gaddl op. cit. pag. 326 segg.J. E' da notare pOi che sul mercato libero le cooperative di stato operano una detrazione sul ricav, che manca nel mercato colcosiano dO\le lo stato è assente. sic, ché I prezzi rea/J di quest'ultimo sono plU alti (v. Gadd, op. cit pag. 344). ,I a ~~:,:a:,:~;1; ~/:,o:!~t~ ':ee';:~f :,g:,t0lo~~~a7;e~~=t!u!;;':;. sterebbe direttamente I prodotti agrlcoll sul mercato &lcc/,é la sperequazione è organica al sistema). Nel testo useremo il termine mercato libero per Indicare quello gestito dalle cooperative e mercato colcosiano pc, l'altro. 111 ter La quota, Infatti. assorbito dallo stato al prezzi che esso fissa unilatera/monte (como "edremo la contrattazione è apparente) è domlnanle nettamente (v. Gaddl, op. clt. pag. 311); la quota che va al mercato libero. perd. ha un suo 1ilitJVo (per quanto 1la minoritaria} e ciò perché I prezzi di mercato devono servire al colcoz per restaurare le sue scorte e rilar1I del salassi subiti dallo stato. Infatti nota Schwartz (op. clt. pag. 333) che per Il passato le vendite •mercantili. hanno reso ai col• coz di pie.idella quota Incettata dallo stato. per quanto minori• tarltJ In Hnso quantitativo. •» V. Gaddl op. clt. pag. 329. Questi dati si riferiscono al mercato colcos/ano e non a quello 1/bero che conserva un certo rlllevo: Inoltre le cooperati"e statali vendono anche le piccole partito del colcos/ani che. come vedremo. hanno un notevole peso economico. Lo stato, quindi. cerca di controllore attraverso le cooperativo ed Il soffocamento del mercato colcos/ano (dovr le cooperative non Intervengono} fa produzione degli orti che. come attestano questi dati. deve e11er&I In larga misura spostata dal mercato colcosiano a quello libero (controllato però. dalle cooperative starali che p,elevano una parte del ricavo di quanto vendono). - 31

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