giovane critica - n. 26 - primavera 1971

produzione per l'autoconsumo individuale) non possono che essere secondari (almeno relativamente). Diverso ragionamento deve farsi per le cooperative di ~•stribuzione sovietiche poiché in questo caso. malgrado il nome, si è in presenza di vere e proprie imprese di stato che non hanno alcuna autonomia rispetto al piano. che figurano nel bilancio statale ed i cui impiegati sono classificati e trattati dal punto di vista giuridico-economico come dipendenti statali 125• Il discorso è, invece. piU complesso per ciò che concerne i colcoz che sono, da un punto di vista giuridico. un ibrido compromesso di proprietà statale e privata {o associata). un vero e proprio rompicapo, tanto è vero che lo stesso Stalin cade in palesi contraddizioni allorché li de, finisce 1 : 0 : è chiaro a tal proposito il tentativo di compromesso storico che è alla base di questi istituti: venire incontro alla mentalità privatistica dei contadini senza intaccare nella sostanza i principi centralistico-burocratici della società e del piano statiliniani. In altri termini il sistema ha fatto delle concessioni a livello propagandistico (un livello di cui ogni società antagonistica ha bisogno) per poi rimangiarsele di fatto arrivando ad una statizza• zione pratica dei colcoz le cui differenze con i savcos statali sono relativamente secondarie o formali. Tuttavia l'elemento privatistico piU rilevante del com• promesso sono gli orti colcoziani di cui si è parlato lit-bis; per quanto riguarda invece, il carattere dell'impresa collettiva colcoziana riteniamo che essa debba considerarsi. per l'essenziale. proprietà di stato. Ve10 è che il colcoz è proprietario del bestiame. degli strumenti produttivi e anche dei trattori dal 1958 (non della terra però), pur tuttavia queste forme di proprietà sono largamente svuotate di contenuto poiché non si inquadrano in un tipo di autonomia aziendale mercantile-capitalistica. 11 colcoz. infatti, è strettamente vincolato dal piano centrale cui esso deve adeguarsi. anzi sono gli organi della pianificazione che gli trasmettono dall'alto il suo piano. Manca. quindi, l'autonomia propria della azienda (e della P.roprietà) capitalistica 1P: lo stesso dicasi per la gestione fmanziaria mbis. Quanto alla organizzazione interna essa dovrebbe es• sere democratica (i dirigenti dovrebbero eleggersi dal basso), tuttavia riteniamo sostanzialmente esatto quanto alcuni riferiscono sul mancato funzionamento della democrazia colcoziana mbis; la Russia in effetti è. come si notava, uno stato profondamente anti-democratico (nel senso 30 - della democrazia operaia ben inteso) ed è perciò assurdo pensare che le campagne siano rimaste isolate da questo fenomeno. Inoltre le violazioni della democrazia colcoziana e gli interventi massicci dello stato nella vita dei colcoz sono cose notissime: basti pensare ai problemi delle squadre di lavoro (1950). alle continue trasformazioni di colcoz in savcos. alla concentrazione dei colcoz in unità maggiori, al trasferimento del personale (•fidato ..) delle S.M.T. ai colcoz nel 1958, alla campagna contro gli erbistl (1962) culminata con la costituzione di organismi burocratici di controllo e direzione (emanazione del partito) che finivano col mandare alle ortiche le timide avances decentralizza. 1rici degli anni precedenti m. Si potrebbe, però. obbiettare che lo stato scambia, acquista i prodotti dei colcoz (a differenza che con i savcos che sono proprietà statale a tutti gli effetti) ma lo scambio mercantile qui è del tutto illusorio poiché una delle parti (lo stato) è libera di stabilire il prezzo al di fuori di ogni criterio mercantile (il prezzo è stato spesso irrisorio o inferiore ai costi di produzione). cosa che è stata sempre la fonte principale della opposizione dei contadini al potere sovietico 129• In sostanza dietro l'atto 111 V. Nove. L'economia cir. pag. 47 segg. 116 V. Stalin Problemi cit. pag. 8 e 36 ,love JI colcoz è definito ora come proprietà socialista. ora come proprietà coo• peratlva; v. anche Stalin. Questioni cit. pag. 364 segg. 126 bis Su ciò v. Prokopic. op. clt. pag. 210 segg; Mett. I contadini russi 50 anni dopo. MJ/ano. 1967, pag. 81 segg.; Baik.ov. op., cit. pag._485 segg.; Nove. L'economia. cit. pag. 55 segg.; Ven1er, op. c1t. f)8g. 145 segg. che si lamenta della ultra-centralizzazione dell'economia colcoziana e della subordinazione al piano per cui chiede fa • mercantilluazione ,. deff'cconomla agrarta. m Suf fatto che lo stato domini anche la gestione llmmziaria interna dei cofcoz v. Gaddi, op. cit. pag. 268 segg. m bis V. ad es. Mett .. Prok.oplc op. /oc. ult. clt. Il& Su questi punti v. più ampiamente. Prokopic. op. clt. pag. 248 segg.; D'Angelo e Palladino op. cit. pag. 159 segg.; levi op. cit. pag. f25 segg.: Mille, in L'economla cit. op. pag. 34 segg. In particolare è interessante notare che lo Stato ha concentrato I colcoz (da 252000 nel 1950 a 36 9(H) nel 1965 con costante progressione v. Levi. op. /oc. ult. cit.) e li ha subordinati nel 1962 a s8 in maniera anche se piu rigida e gravosa che nel passato: dal 1954al f965 f sovcos si sono ampliati ed hanno avuto Il 47%del seminativo contro il 13% del 1954 119 A tal proposito cl sembra che Bordiga (L'économie soviétique cit. pag. 178) sopravvaluti il carattere giuridico-formale deffo scambio (contrailo) Intercorrente tra il colcoz e lo stato. In realtà, quando una delle parti stobiliscc il prezzo al di fuori di ogni criterio capitalistico-mercantile e costringe l'altro a cedere I suol beni sotto costo, non vi è alcuno scambio capita/I.

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