operare come esigenza di ordine stabilita dal piano: il profitto come categoria mercantile-capitalista non esiste nel plano (gli antagonismi e le disfunzioni che pure sono presenti nell'économla russa non riguardano, lo si ripete, fenomeni come la concorrenza tra plU capitali sul mercato alla ricerca del massimo profitto); la ripartizione perequata delle risorse e del plusprodotto è stabilita dal plano (non dal mercato) e solo eventualmente (di regola Infatti, la ripartizione del piano è sperequata) 91 ; essa riguarda perciò Il plusprodotto e non Il plusvalore (profitto) sicché ritenere che operi In Russia la legge della perequazione non ha senso. D'altro canto spessissimo la ripartizione delle risorse è sperequata (sopratutto In rapporti tra seuore primario e secondario). come si notava, e molte Imprese hanno prodotto per lunghi periodi In perdita. Quanto alla legge del valore è stato ampiamente pr1> veto che essa in una economia dominata dal plano e dalla proprietà collettiva non può operare o ha un carattere secondarlsslmo 91 • 11 piano. Inoltre, si è sviluppato sulle rovine della legge del valore nel senso che l'Ipotesi di sviluppo Industriale russa si è fondata, come ormai comunemente ammesso, sulla sottrazione di valori all'agricoltura" (In favore dell'Industria). Ora potrebbe obiettarsi che questi fenomeni di depressione dell'agricoltura a vantaggio dell'Industria si verificano anche nel capitalismo degli ollgopopoli •: tuttavia è Indubbio che nei sistemi capltallstlcl ciò derivi da cause di mercato 101 mentre In Russia, Invece, ciò avvenne ad opera del piano. attraverso cioè un meccanismo di accumulazione dlsslmlle da quello capltallstlco (sia ottocentesco che ollgopollstico). Quanto poi alle cause delle crisi economiche capitali• stlche non Intendiamo dilungarci eccessivamente sul problema ìn questa sode; basterà notare che, quale teoria si accetti, essa è Inapplicabile alla società sovietica. Le crisi. infatti. non possono derivare dalla caduta del saggio di profitto * (la legge in questione non opera), né dalla sovraproduzlone o dalle difficoltà di realizzo sul mercan Spenlulmo, lnf•ttl, Il plano ha st•bifito che delle Imprese debbano produrre In perdita (11. Nove. l'economle clr. pag. ,90 HflfJ.; Id. S111inlemo ed antl•atallnismo clt. pag. BO H0fJ}. Ciò Implica evldenremenre che Il plano debba esure rNl/zzlltO In maniera preminente ed Mtehe In perdita; la peroqu•zlone de/ p,olltto. percM. non • necouarlamonte un obbiettivo del plano anche H qui 1I Intende per prolltro Il pluaprodotro. " Su ciò 11. Preobrazenslty, La nouvelle économique cit pafJ, 196 segg.; Brus op. cit. pag. 114 (il quale però si contrBd· dice rivalutando le categorie mercanti/I e svuotando di contenuto le sue precedenti e sostanzialmente cond,vkJibll, a,gomen-- tazloni}; Guevara. op. /oc. ult. cit.; Sweezy Teoria clt. pag 81 SBflfJ.. Ouesra e,a ,onza dubbio anche /'opinione di Mau ed Enge/s come ammette anche Il • revisionista economico • Ota Slk (~ano e mercato nel socialismo. Roma, 1969, pag. 33 segg J Gli autori citati a/fin/zio della nota rilevano che dova I• merca e Il mercato mancano o hanno un rilievo secondario (cd è Il caso dell'Urss} viene meno la base della legge del valore. tt l.o steuo Bordlga si eonrraddke su questo punto In m•nlera rNrchl•na, ne l·économlque sovift1que c1t. a pag. 160 Infatti egli ammette che c·è stato un drenaggio di valori senza corrispettivo a danno dell'agricoltura (altro che equlvalentl di scambio}. Ouanto poi alla prova della legge del valore. tale prova sarebbe In una dlchiar•zlone di Stalin (In Problemi cit. pag. 11 segg.J. Stalin pe,ò. riferisce solo di rapporti clrrb-campagna e sostiene che essa operi solo in quell'ambito limitato, In mo• nler• transitoria (pag. 37) e 1ubordinat•mente al piano (cosa cha nel e4plt•llsmo non avviene} come re1hluo transitorio (splegabll~s:;~ ::."":J~':q~: c;;a d:;~~r~~1:!'7' 9f/811n loue esatta HH non Hrebbe une prova; tuttB11ia eu, non è esatta (come è ormai indubbio e lo ammette. di latto. lo steuo Bordiga) per il notissimo 1lruttamento delle campagne (awenuto sulle ,ovine della legge del 111/ore}.Evidentemente Giuseppe .. Acciaio • volev• - ne/ 1951 - mascherare Ideologicamente dietro Il ::::.:~:. 1~~r; ~6:3: s~~ ::~":: ;a/ic:!r~~;~~te,,;:p;~: ::~~ che coerente polch6 nel 1937 111evaammesso Il fatto che le agricoltura subiva prelievi da pa,te delle Industrie (11. Stalln, Oueatloni del lanlnitmo. Roma, 1952, pag. 431}. ND V. Sylos-Lablni. Oligopolio clt. pag. "' segg .. kN In particolare /'Industria è cartel/Jzzabile più facilmente e può Imporre all'ag,lcoltura dal prezzi di cartello che la depauperano, ciò però aw/ene sempre all'Interno di un mercato dove I .. produttori • agiscono per lini di profitto, solo che uno • pro1/tt• • più deJr,ltro (cosJ MarK Fonclements clt. Il. pag. 426 che aveva notato lf fenomeno dagli scambi diseguali per qu•nto non In riferimento spec/Hco alla agrlcoltura nel 1857-58}. In Urss. Invece. lo 1lrutt•mento è awanuto attr...,erso il pieno e lndlpondantemanto da criteri mercanti/I capitMllti<:Iskchl I colcoz hanno dovuto cedere allo stato I loro beni assai spesso in per• dli• (sotto costo). Sul macchinoso procedimento di varo del prazzl agricoli prima del 1965 11.Nove. L·economla clt. pag. 164 segg. Il fatto poi che la legge della perequazione operi con eccezioni nel slsrema o/lgopolistlco non deva meravigll•re polch6 ogni legge economica è tendenziale (11. Mar" Il capitale lii c/t. pag. 217} e qui la legge opererebbe nel settore guida e dominante del 1/stema per cui essa è una legge di tendenza 1:!s~":,r::::::t'a1r:• ::,~«::i:::n:~~-a 11':,~~bl~l.m:~ !'::" pag. 142 S6flf1.}. IOl E' la teal di Dobb. Economia politica e capltallsmo. Torino, 1968. ~. 85 lf'JOO. Sefl(Jlt• di recente de Negri (Marx sul ciclo a la crisi. In • Contropleno • n. 2 1968. Pllfl. 247 segg J !n''f:,~h~s!;',,,!3!~g=.e da Gllman, come si è visto. Essa ha - 25
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