la sua genesi: l'errore di chi cerca di anticipare la pre• senza dominante dalle categorie mercantili (che non sono prevalenti neanche dopo le riforme del '65 come vedremo). sta nel fatto che essi confondono la fine del processo con il suo inizio (anzi tendono anche ad anticipare nel tempo l'inizio stesso). Se queste considerazioni sono esatte ne viene come conseguenza che la terna merce-mercato-plusvalore che domina nel capitalismo è assente in Urss o quanto meno categorie come la merce figurano con un ruolo affatto secondario e perciò diverso da quello esplicato nel capi· talismo. Le nostre considerazioni sarebbero, poi. esatte anche se si accettassero le recenti tesi di Sweezy e Baran (che su questo punto non condividiamo) secondo cui nel siste• ma di capitalismo avanzato la categoria del plusvalore sarebbe superata e dovrebbe parlarsi di surplus (plusprO· dotto)'°· Anche a voler accettare questa tesi. che è stata validamente criticata 81 , rimarrebbe sempre il fatto che il surplus in questione è pur sempre una categoria connessa organicamente ad una economia dominata dal mercato e dalla produzione per lo scambio (a differenza di quella sovietica) sicché Il surplus in questione a parte l'analogia linguistica. sarebbe sempre ben altra cosa del plusprodotto sovietico. 7 La nostra tesi può essere ribadita anche per ciò che concerne la forza-lavoro che, come si sa. assu· . me normalmente nel sistema capitalistico forma di merce (si parla di mercato del lavoro) il cui prezzo è as• soggettato alla legge della domanda e dell'offerta e della concorrenza mercantile tra I capitali s.z. Nel sistema sovietico. Invece, la situazione è tale che Bruno Rizzi ha potuto dire a ragione che lo stato è il proprietario monopolista della forza-lavoro u (ciò è esatto solo in senso tendenziale, come è sempre per le realtà economiche, poiché il fenomeno della fluidità del lavoro - mai interamente represso - e dei contadini che rifuggono Il lavoro dalle aziende collettive - cose su cui ritorneremo - provano come il dominio dello stato sulla forza-lavoro sia prevalente. anche In maniera assai netta, ma non assoluto); l'operalo. infatti, riceve il salario fis• sato dal plano al di fuori di ogni sostanziale legge di mercato. A tal proposito è noto che sin dall'inizio degli anni ·30 si raggiunse in Russia Il pieno impiego llbis; in una società capitalistica In rapida e violenta espansione il pieno impiego non può che fare arroventare i salari per la con• correnza tra capitalisti s.. cosa che invece in Russia per alcuni decenni non si verificò ed i salari rimasero conte• nuti nei limiti del piano: certo non mancarono concessioni al proletariato, che qualcuno di recente ha sopravalutato n. tuttavia l'operazione di compressione dei salari a vantaggio dell'accumulazione riusci sostanzialmente (senza di essa l'industrializzazione staliniana certo non sarebbe riu• scita). In particolare nel periodo 1928-50 mentre la produzione industriale cresce di sei volte i salari reali sono inferiori a quelli del 1928 M né è da credere che in questo periodo la produttività del lavoro non sia aumentata: senza dubbio lo sviluppo industriale sovietico paragonato a quello occi• dentale è di tipo estensivo e le aspettative del piano ilei IO V. Sweczy e Baran. Il capitale monopolisUco. cit. 11 lr1 pa,tlcola,o alludiamo alle critiche del Da11co (Lo schema teorico de • 11 capitale monopolistico • di 8ar,m e Swe,.,.zy. in -Problemi del socialismo• 11. 30 pag. 533 segg J. d qua• le giustamente osserva che la categoria del plusvalore venne scoperta da Marx tra le pieghe dell'economia capitalistica che la mistificava; se questa • mistificazione • si è acuita nella fase del capitale del monopoli non cl si può esimere dal riportarla in luce con un'opportuna analisi se è indubbio. e lo e anche per i due americani. che lo sfruttamento esiste anco,a. A questa critica non hanno risposto adeguatamente i migliori ., difensori• del llbro (v. Santi e Salvati, Critiche • ortodosse • a Sweezy e Baran, in ~ Problemi del socialismo• n. 34 pag. 1IT3 segg.; Salvati, Il capitale dei monopoli. in • Classe e stRto • n. 5 pag. 59 segg.J che pure hanno respinto molte critiche di comodo all'opera (senza dubbio notevole} dei due marxjstf americani. .. s.z Sulle leggi che regolano il mercato del lavoro l'opera p1u matura di Marx e la p/U attuale tutt'ora è Salario. prezzo e profitto, Roma. 1966 (molto plu equilibrata ed esauriente di altri suoi scritti). Sul carattere di merce della borsa-lavoro v. anche con estrema chiarezza, Marx, Scritti. documenti e lettere sulle lotte dei lavoratori. Parma. 1970. pag. 63 e 65. &J Rizzi op. clt. pag. 80 segg.; in senso analogo v. anche Hllferdlng, Capltallsmo di stato. clt. pag. 352. &J bis V. Di Leo, Operai, clt. pag. t45. s. Un fenomeno di questo genere si verificherebbe anche In una economia di capitalismo • anomalo • che Impiegasse, cioè. schiavi (v. retro par. 3} solo che allora la concorrenza Ira capitali farebbe salire Il prezzo di acquisto dello schiavo e p,esumlbllmente anche Il costo del suo mantenimento essendo egli divenuto un bene piU prezioso. u V. Di Leo, Classe operala e meccanismo economico nei paesi sociallsti, in ., Contropiano •, n. 3. 1968. pag. 657 segg.: Id. Operai clt. pag. 180 segg.. 16 Su questo punto v. Geshenkron (op. clt. pag. 256) che nota come nel periodo 1928-1950la produzione Industria/e fos. se salita di sei volte mentre I salari real; fossero Inferiori al I/vello del 1928; v. anche Schwartz op. clt. pag. 602. - 19
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