giovane critica - n. 25 - inverno 1971

avanti) dal dlspl8garsl della repressione sistematica - si è comunque ripresentata In tutta la sua lneludlblle • corposità •· Alla rlpre!B - Invero ancora assai parziale e carente - del• l'Iniziativa polltlca da parte del Movimento studentesco. ed anche di qualche Isolato docente. gli organi di potere della Fa• coltà non si sono certo fatti attendere nel salire un ulterlore gradino dell'escaltrtlon autoritaria: nello stesso glorno, 3 ottobre, l'Opera universitaria (org,mlsmo necessario per garantire Istituzionalmente gll alloggi e le altre forme di assistenza agli studenti) veniva messa In crisi e • paralizzata • dalle dimissioni (strumentali) del plccoliano on. Pisonl. ed Il Consiglio di Facoltà decideva Improvvisamente di revocare l'incarico al prof. Giampiero Bouolato (lo stesso che. pochi giorni dopo Il 17 ot• tobre, nel cllma terroristico creato dagll attentati dinamitardi nel cinematografi - 4 ottobre - e nel Municipio - 15 ottobre - sarebbe stato arrestato nel corso di una manifestazione di solidarietà con tre compagni ancora In carcere dopo I fatti dell'lgnis). Nella stessa riunione del Consiglio di facoltà, Il prof. Bobblo proibiva addirittura d'autorità ad Alberoni di uscire. dopo otto mesi, dal silenzlo per leggere un documento personale - In verità assai moderato e tutto Interno ad una logica di • riqualificazione • riformistica dell'Istituto -. nel quale però si affermava chiaramente che le riunioni del Conslgllo erano sempre state caratterizzate • da una alternanza di paura e di squallore, di ambizione e di risentimento, nell'lncapacltà di costruire proposte In positivo •. ed In cui, quanto meno, si dichiarava che • al comportamento degli studenti occorre avere Il coraggio di rispondere senza connivenza e senza repressioni. ma In positivo con un'alternativa • (un documento che si concludeva, slntomatlcamente, con la proposta di aprire una col• lana di libri dal titolo Studi critici su una società alpina a f~ sopravvivenze arcaiche - Il Trentino -. nella quale ospitare • ricerche sulla classe politica, la sua formazione e Il suo 11· vello culturale; studi sul rapporti di parentela nell'establlshment trentino; ricerche sul meccanismi di controllo cllentelare: ricerche sul criteri di assunzione del personale negli enti: studi pslcologlcl sulla diffusione della personalità autoritaria: studi sul motivi reall dell'emlgrazlone e sulla speculazione edlflzla: studi storici sulle rlvolte trentine e la !oro repressione: rlcer• che sul tipo e forme di religiosità e sulle modalità di controllo soclale nel vicinato: analisi del rapporti tra le Classl socla11: ecc.•). In una situazione quale quella che si è venuta creando e sempre plU fadlcallzzando a Trento negli ultimi mesi, è chiaro che le stesse sorti della Facoltà di soclologla ormai si giocano correttamente - ed efficacemente - soltanto ponendosi (non In modo settarlo e meccanico, ma con una strategia globale e articolata) allo stesso livello sociale e politico generale in cui si svlluppa e si Intensifica lo scontro di classe tra tutti I settori e gll strati sociali del proletariato e la classe dominante. nelle sue varie componenti ed arlicolazlonl. In tate quadro politico complessivo, indicare, infatti. quale obiettivo della lotta studentesca la mera •ristrutturazione materiale, didattica e scientifica della facoltà • (come arriva a fare un documento redatto dc1alcuni studenti de, Pci) significherebbe tornare Indietro di anni interi nel processo di crescita strategica e politico-organizzativa del Movimento studentesco. Nella migliore (ma assai poco probabile) delle Ipotesi, si tratterebbe di un ritorno ad una sorta di • Università critica •: questa volta tuttavla il contesto complessivo è talmente diverso, da rendere la proposta non solo sbagliata. ma anche risibile. e comunque capace solo di garantire l'affossamento definitivo di ogni potenzialità autenticamente rivoluzionaria della lotta studentesca. Quando gtl operai vengono impunemente aggrediti e accoltellati e le bombe scoppiano a ripetizione ad opera dei fascisti, ma ricercati ed incarcerati vengono I militanti studenteschi e proletarl. perquisite le sedi e sequestrati I materiali delle forze della sinistra extr3-parhimentare; quando la città vive praticamente in un continuo stato d'assedio e d'allarme e la repressione in fabbrica si fa piU dura e rabbiosa; quando la crisi del contadini poveri è sempre piU drammatica, ma emergono prime embrionali Iniziative di auto-organizzazione politica anche a questo livello: quando tutte le forze e I settori della classe dominante si trovano oggettivamente (ed anche soggettivamente) sempre plU uniti per soffocare - ad ogni costo e senza plu alcun • pudore • legalltarlo - il crescente sviluppo del• l'autonomia operala, e proletaria in generale: quando. in parti• colare. si chiudono d'autorità. da un giorno all'altro. le immatricolazioni all'lstiluto. si espellono i professori • disobbedienti •. si manipolano I Consigli di facoltà, si paralizzano pe~Hno I tradizionali organi dell'assistenza universitaria: allora certa• mente si possono (e si debbono) Individuare sul piano tattico anche precisi obiettivi rivendicativi rispetto alla specifica condizione studentesca; ma diventa non solo ingenuo e velleitario. bensf anche lnevltabllmente sulcida e oggettivamente controrivoluzionario scambiare questi per linee di azione strategica rlvoluzlonaria. Plu che mai. la sorte politica del Movimento studentesco si gioca sulla sua capacità dl superare in modo dialeltlco (e non me~canlco) la propria uriginana specificità Istituzionale e di legarsl quindi direttamente alle mosse proletarie, non solo per • conoscerne • e • studiarne • (magari secondo una raffinata metodologia soclologlca) i bisogni e le aspirazioni, bensi soprattutto per Inserirsi In prima persona, con la propria pra• -71

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