giovane critica - n. 25 - inverno 1971

tiere, riallacciare contatti sistematici sul piano nazlonale, rlcol• locarsi come componente fondamentale del processo di radica• lizzazione e ricomposizione politica, autonoma e unitaria. ael proletariato trentino. Tutto questo venne, pertanto. a segnare Il sostanziale fai. limento del .. nuovo corso • riformletico nella gestione della Facoltà di sociologia e a determinare U rilancio di una Iniziativa sempre pili apertamente repressiva da parte delle forze politiche ed economiche locali nei confronti degll studenti. Del resto, lo stesso Alberoni si era ben presto rivelato non certo il docile strumento di manovra che la classe dominanIe trentina si era illusa di poter .. gattopardescamente • utl. lizzare nel controllo dell'Istituto e dello stesso Movimento studentesco: la progressiva ed ancor piU accentuata rlemergenza delle contraddizioni politiche e sociali all'Interno e all"esterno dell"ambiente universitario aveva oggettivamente coinvolto anche lui, conducendolo su posizioni ben dissimili da quelle dell"establishment trentino. E non appena il gruppo di potere politico-accademico democristiano {Piccoli, Kessler. Andreatta: pur con i suoi contrasti Interni. ma - su questo piano - nella sua fondamentale e oggettiva unitarietà strategico-politica) si rese pienamente conto di ciò, tentò Infine In ogni modo di provocarne la liquidazione, di fatto verificatasi nel febbraio 1970 con le sue • spontanee • dimissioni dal ruolo di Direttore {pienamente avallate anche dal • resistenziale • Norberto Bobblo. presidente del Comitato ordinatore dell'Istituto e pedina - incredibllmente e supinamente subalterna - delle manovre reazionarie della Oc). Dalla seconda metà del 1969, la storia della Facoltà soprattutto e del Movimento studentesco {nell'ambito del quale - dall'autunno fino all'estate 1970 - la componente Inequivocabilmente egemone è sempre rimasta quella che si richiama, pur con diversità e contraddizioni al suo Interno, alle posizioni strategiche generali di Lotta continua, finché nel periodo plU re• cente tale egemonia è stata non tanto • perduta ., quanto volut.imente abbandonata per una meccanica appllcazlone di una linea politica troppo dl~cutlbl1mente e settariamente • operaista •l è venuta progressivamente a coincidere con I momenti di pili acuta radicalizzazione dello scontro di classe nel Trentino. determlnondo. di conseguenza. una sempre plU decisa accentuazione del disegno di ristrutturazione repressiva - e via via anche di vero e proprio • strangolamento • - da parte della classe dominante nel suoi confronti, parallelamente all'attacco ormai scoperto e brutale (con tutti i mezzi della provocazione terroristica e/o • legalizzata •l contro la crescita politica anta• gonlstlca e !"autonomia strategico-organizzativa di larghi settori del proletariato trentino. 70 - Non è certo. quindi, un fatto casuale che - avendola programmata ormai da mesi - proprio rlurante l'estate 1970 l"eat• bllshment trentino abbia deciso di attuare una iniziativa drastica e di sapore • golpista •, per determinare una decisiva accelerazione nel processo di sostanziale affossamento di un'lstltu• zione - la Facoltà di sociologia - ormai ritenuta praticamente irrecuperabile (almeno a breve scadenza) alla logica di gestione del • disordine costituito •· Pertanto - dopo che ormai da vari mesi la manovra era prevista ed auspicata dalle forze politiche. economiche e religiose pili retriv3 del Trentino - Il Consiglio di amministrazione ha lntenzlonalmente atteso lo svuotamento estivo della Facoltà per poter attuare. Il 27 luglio 1970, quello che. non troppo Ironicamente {dato che luglio è davvero un mese cructale nella vita politica Italiana, anche al livelli Inferiori...), è stato definito il • mini-colpo Ji stato • trentino: la decisione, cioè, di chiudere completamente le Immatricolazioni per l'anno accademico 1970-71. con esplicita finalità repressiva nel confronti di una massa studentesca troppo • polltlclzzata • per divenire asettico strumento tecnocratico da inserire nel reali (ma phi spesso fittizi ed illusori) centri di potere In cui lo • scienziato sociale • dovrebbe svolgere Il proprio ruolo professionale. Concordi nell'unitaria e clamorosa azione repressiva Il presidente della Provincia Kessler e Il sindaco Benedetti. Il • socialista • Norberto Bobbio (l'uomo che ha votato • repressione • a Trento dopo aver tanto scritto - anche se soltanto scritto - di permanente lotta antifascista ed antlautorltarla sulla • giellista • Resistenza) e Il moroteo basista Nino Andreatta, l'antropologo .. logico • Carlo Tullio Altan ed Il giurista gesuita padre luigi Rosa (persona, quest'ultima, che ha dato garanzia clericale • ad alto livello • anche e tutte le manovre repressive attuate In precedenza ne11'Istltuto): tutti costoro, e gli altri membri .. minori • del Conslgllo di Amministrazione, si sono ritrov:1:tl appunto uniti nel sanzionare l'atto repressivo plU drastico o • rabbioso • (veramente sintomatico, d'altra parte. nel rivelare ormai la radicale Impotenza di gestione a qualslasl altro livello riformistico, o meno palesemente autoritario) che si sia mai verificato nella pur breve storia dell'lstltuto. E questa volta, senza plU troppi lnflnglmentl e • coperture • pseudoculturali e legalistiche, liberali e fascisti. padroni e clerlcall hanno finalmente ottenuto piena soddisfazione da tutto l'arco di • forze democratiche e rappresentative • di cui è composto Il massimo organo di gestione de11'unlversltà trentina. Da settembre. tuttavia, col ritorno di studenti e docenti a Trento. la situazione universitaria •- in un quadro politico generale caratterizzato senza soluzione di continuità {soprattut• to dopo I fatti di aprlle e quelll dell'lgnls, di cui 11 parlerà plU

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==