giovane critica - n. 25 - inverno 1971

In una regione culluralmente isolata e soclalmente statica. con una forte compenetrazione a tutti i livelli tra potere • clvi• le ., nelle sue varie articolazioni. e potere • religioso • (in forza di una struttura ancora tipica di una società • costantiniana • e. quindi, con una • crislianità • profondamente permeata a tutte le istituzioni sociali). in una realtà di classe in cui la componente contadina e quella • piccolo-bo,ghese. sono in netta pre• valenza sulla ancor assai limitata classe operaia di plu o meno recente formazione, si comprende come il ruolo prevalente - e tendenzlalmente • totalitario • - nella classe dominante locale sla giocato dalla Democrazia Cristiana. che detiene il con• trollo di quasi tulle le leve del potere lstltuzlonale. Il suo potere diretto e la sua funzione di mediazione • organica • tra grande capitale esterno e struttura socio-economica locale è reso eccezionalmente esteso e quasi incontrastato per una serie di motivi. tra I quali I principali sono i seguenti: a) la cultura agricola tradizionale trentina è stata scossa molto tardi da una timida industrializzazione (e dal turismo) rispetto a tutto il settentrione italiano: b) il controllo sociale. rigida· mente esercitato a tutti i livelli, e particolarmenle sugli strati sociali sfruttati, dal clero fin da antica data. Il quale ha sempre avuto la funzione di allP.ato sicuro e capillarmente organizzato (con diretti e sistematici riflessi sul plano elettorale); c) una forte opposizione partitica è inesistente, essendo assai debole il peso della sinistra • di governo• (Psi) e sostanzialmente lr• rilevante quello della opposizione ufficlale (Pcl e Pslup); dl gli organi d, formazione dell' • opinione pubblica • a livello di mas• sa sono direttamente controllati dalla Dc. l'unica voce di .. dls• senso • essendo espressa dal quotidiano Alto Adige, repubblicano. che di volle in volta coagula strumentalmente le varie opposizioni (sia da • sinistra • che da destra) nel confronti de L'Adige, organo ufficiale della Oc e sotto personale controllo della componente maggioritaria capeggiata dall'on. F. Piccoli {che ne è anche il direttore). Per certi versi piU significativo dell'opposizione Inter-partitica è. pertento, a Trento il contrasto di potere all'Interno della Dc stessa. che vede di fronte una frazione • progressista •. attestata su una strategia di • modernizzazione • neo-capitalistica (e rappresentata dal presidente della Provincia. Bruno Kessler), e il complesso di componenti plU conservatrici e apertamente reazionarie, che trova il suo princlpale punto di rlferl• mento in F. Piccoli e nel quotidiano L'Adige, coagulando tutto l'arco delle forze plU retrive a garanzia dello status quo (gruppi di potere • rellgloso •. associazione degli industria11. organlz• zazloni contadine. settori plU corporativi della Clsl. organizza• zlonl tipo • Confederazione studentesca •. organi della Ouestu• ra, Magistratura. Regione e del Commissariato del Governo). 68 - l'istituzione di "Sociologi■,. e il ruolo politico del Movimentostudentesco • Dieci anni fa, in pieno clima kennediano. Bruno Kessler assumeva la presidenza della Giunta Provlnclale di Trento, e sorprendeva tutti presentando. in poco meno d'un centinalo di cartelle, il suo piano pluriennale di sviluppo del Trentino. allora una delle province pi\J povere d'Italia, come testimoniava Il reddito pro capite largamente Inferiore alla media nazionale. Era per Il Trentino - che pure da dodici anni aveva assunto, come Provincia autonoma nell'ambito dello statuto speciale della Regione. il rilievo costituzionale di una vera e propria Regione - il primo plano programmatico organico, basato su un serio stu• dio e su una chiara scelta di obiettivi da raggiungere. Anche sul plano nazionale. dove di programmazione si cominciava appena a parlare. non s'era visto ancora nulla del genere. In que. sii dieci anni, quanta parte di quella "nuova frontiera" Indicata dall'avv. Kesster è stata raggiunta?•: con questa splendida av, ventura incominciava un'intervista (• Una provincia In sviluppo •J al presidente della Giunta Provlnci3Ie di Trento, comparsa - quasi in sintonia col clima pre-natalizio - In apertura di un Inserto speclale, tipo • pubblicità indiretta •, pubblicato ne Il Giomo del 23 dicembre 1970. Non è certo un caso che - per quanto inserito in un con, testo quasi idillico - anche in quell'intervlsta comparisse un riferimento oscuramente allusivo al I uolo polltlco assunto negli ultimi anni. dall'Istituto di scienze sociali. teatro di Impreviste tensioni Interne e ancor piU stimolo catalizzatore di profonde contraddizioni sociall, soprattutto In forza del Movimento studentesco, originatosi nel suo ambito, ma sempre plU proiettatesi con la sua azione politica sul plano sociale generale: • - Kessler: Alcuni degli obiettivi di allora sono stati raggiunti, altri hanno presentato dlfflcoltà superiori al previsto, altri ancora hanno avuto eff&tti abnormi. non prevedibili. - Allude all'Università? - Anche all'Università [ ...] •. DI fatto, Insieme al Plano urb1:mlstico provinciale (i cui ambiziosi obiettivi di riequilibrio territoriale e riorganizzazione neo-capltallstlca del sistema socio-economico trentino sarebbero stati oggettivamente neutralizzati e riassorbiti dalla ferrea loglca del meccanismo • sottosvlluppante • In atto a tutti I 11veltl nel rapporto tra zone e settori •avanzati• e • arretrati •l. la fondazione dell'Istituto superiore di scienze sociali (Facoltà di sociologia) aveva costituito un punto fondamentale, all'lnlzlo degli anni '60. dell'inlziatlva del • progressismo • neo-capitali• stico che. nel Trentino, aveva appunto trovato nella Provincia autonoma la sua forza promolrlce.

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