giovane critica - n. 25 - inverno 1971

del Sud che può cosi venire descritta: • lobalmente Inteso il si.sterna meridionale si articolava ancora su due ianl differenziati: que loelUJmo-t ttamento.....cooniale....itaJiana_ nei · confriinU<frtii settori economici merldiooall e quello Inter• noafnierld1one dove si svolgeva uno scontro a circuito chiuso tra la classe...Padronale çhe tendeva a rifarsi sulla classe contadina e uest'ultima che concentrava la resistenza allo sfrut• tamento in un sotterraneo odio di classe e In un Ideale ormai secolare di disfarsi del padrone: Ideale c·he li restaurata de- -m.ocrazla riproponeva con rinnovata vivacità • (Quaderni cal• bresl, morzo 1968). Di qui Il carattere aspro ed eversivo dello scontro sociale nel Sud tra bracciantato e contadini poveri che costituivano una forza d'urto di classe formldablle (occupazione delle terre. movimento di rinascita) da una parte. e dall'altra un padronato agrario ~nostalgico•. cioè eversivo a destra, fuori dal quadro •democratico• borghese. Il problema polltico che si pone al centrismo degasperiano nei primi anni 'SOè quindi dupllce: In primo luogo ricomporre il blocco di potere borghese nazionale, cioè mediare tra Il capitalismo agrario e speculatlvo del Sud e quello Industriale e finanziarlo del Nord, sostanzialmente recuperando con gradua• lltà (anche elettoralmente) le vecchie clientele eversive e nostalgiche. alla Dc o. comunque. dentro l'ambito centrista. In secondo luogo mediare, ammorbidire. controllare e fuorviare gll Interessi e I comportamenti delle classl subalterne (braccianti. contadini poveri, disoccupati). Ricondurre a stabllltà politica e soclale Il Mezzogiorno di fronte alle splnte centrifughe e radlcall: durante gll anni ·so questa operazione va avanti attraverso due strumenti fondamentali: la riforma agraria e la C~ssa per li mezzogiorno. La rifo~arla, da una parte, ha..Ja funzione di divider& ~utilare Il movimento bracciantile senza Intaccare Il potere de!JIL agrar . ma cementando saldamente Il mondo contadino dentro Il circuito economico (flnanzlamentl......distr.lbuzlone)e di pote.re_(.c.Uentele) rande agraria, non già vedendo la riforma agraria come una rottura storica del vecchio blocco meddiorlile medi&hte-una...-cten'focrazla• rurale. ma concependola co~ un allargamento sociale del • fronte rurale • saldamente organlz.zato dalla Bonomlana e dalla Federconsorzi e rianimato ~lcamente darTrasferlmento di risorse operato dalla Cassa del Mezzogiorno. Il ruolo della Cassa del Mezzogiorno. con la sua politica di lavori pubbllcl, serve Intanto_ad offrire occupazione temporanea 8 forzo di lavoro disoccupate e ad allentare la loro ·~siònevir!l:I finel'ta, quT!ldo la valvola delremlgrazlone non è ancora pienamente utilizzabile, e succenivamente, serve quale strumento di preparazione e rcgolamentaz10ne del flusso m•• gratorio. Ma, soprattutto, la Cassa del Mezzoniorno. coi suoi mter· venti in agricoltura, trasferisce nel circuito economico meri• dlonale una ma.ssa di risorse rigidamente controllate a llvello centrale, la cui distribuzione aggrega e concilia grodualmcnte le forze nostalgiche. le clientele meridionali alla • democr.:izla • (spostamento dalle posizioni quah.mquisttche. monarchiche, fasciste. verso la democrazia cristiana e 11centrismo). Verso la fine degli anni ·so questo equilibrio comincia a rivelare le prime, gravi incrinature sotto gli effetti dell'esodo di massa, della scelta liberista del Mec. dei nuovi indirizzi generali d1 politica economica e di intervento pubblico nel Sud. Il fenomeno del milazzlsmo (nell'ultimo scorcio degli anm '50) è 11 sintomo pili vistoso di questi turbamenti, di una incipiente in• stabilità. S1 pongono nuovi problemi: il tentativo di rianimare e ren• dere competitivo il nucleo agrario fond.:imentale e di awiarc una polltica di industrializzazione che. da una parte cerchi di recuperare i settori meno arretrati del capitalismo meridionale e doll'altra ponga la base di insediamenti industriali totalmente estranei al tessuto meridionale preesistente e quindi non con• correnti con esso (siderurgia, petrolchlmlca. ecc.). Queste scelte si qualificano, ad esempio. nella riduzione dell'area agricola di intervento della Cassa (da 7 a 2.5 milioni di ettari). limitato alle • zone suscettive di sviluppo •, cioè alte terre fertili. Irrigue di pianura. dove è concentrata la grande proprietà agraria e la cultura Intensiva. Contemporaneamente awlene un graduale spostamento degll interventi della Cassa del Mezzogiorno verso il settore industriale. sia nelle opere infrastrutturali. che nella politica degll incentivi, tentando di creare una • lmprenditorlalità di massa .. nel Sud con l'aiuto anche di iniziative del capitale del Nord. Gli lnves1imentl lordi fissi nelrrndustria che erano aumen• tali dell'S.9'6 nel periodo 1951-59aumentano del 24,5°0 nel periodo 1959--63.Pur essendo la Calabria una regione sostanziai• mente emarginata. In quegli anni riceve anch'essa le sue illusorie promesse di • decollo • industriale: I Rivetti a Maratea. le promese di ciminiere nella piana di Sibari. ta Nuova Pignone :l Vibo, le speranze di potenziamenti del nucleo di Crotone. l'Omeca a Reggio Calabria. Sono gli anni In cui si parla di su• peramento delle • due ltatle •. di equilibrio nord-sud e di piena occupazione. Frattanto questa politica che tende a recuperare una parte del tessuto economico-sociale e di potere del Mezzogiorno nella strategia del capitalismo di competizione. rompe la staticità di equilibri Interni e Inizia a creare prime emarginazioni (coloni e -5

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