zeti del lavoratori indipendentemente e anzi contro I sindacati. SI Irotta di un dalo oggettivo rlvotuzlonerlo. E tutlevla non è sufficiente per la rlvoluzlone. Per la rlvoluzlone occorre un pro. cesso di crescita e di omogeneizzazione pollllca, che faccia compiere a tuno il movimento spontaneo un salto di qualità. che porti la rivolta al llvello del comunismo. facendo della rivolta un momenI0 della rivoluzione per il comunismo. Oggi vi è un'autonomia di segno attlvo, che è quella che muove avanguardie prolelarie con parole d'ordine e fatti dlstrutlivl di rapporti del e nel sistema e delle illusioni riformistiche. e costruttivi già di rapporti diversi nei quali !'emancipazione e l'uguaglianza siano fenomeni reati nella pratica politlca come in quella comunque produttiva {produttiva nel senso dell'emancipazione non certo a vantaggio del sistema). Oggi vi è altresi una ;,otenzialità autonoma che si manifesta nel rifiuto della politlca sindacale e del partito comunista, atlraverso lotte slgnific:itlve {coscienti o noi. per parole d·ordine. obiettivi. metodi. organizzazione. ma che non hanno ancora continuità e sistematicità d·lmpegno politico. sono soggette a flussi e riflussi. restano all'interno di una spontaneità che è la oremessa indispensabile ma non sufficiente di una politica rivoluzionarla. Oggi vi è altresl un·autonomla d, segno negativo. che traduce Il rifiuto del lavoro e dello studio. a esempio (cosi come lavoro e studio sono concepiti, attuati e necessitati In condi• zionl capitalistiche di produzione). In forme di assenteismo indlviduale che tutte Insieme, perb, hanno prodotto un feno. meno di massa. Si tratta di un fenomeno preoccupante non già perché danneggia li padrone e le sue Istituzioni (questo. anzi, è Il suo solo aspetto positivo). ma perché non esprime una volontà politica. e quindi non porta a una forza politica unitaria caoace di frontegalare la forza di reazione padronale di cui intanto va attizzando e provocando l'Impiego a breve scadenza. DI qui la necessità e urgenza che l'esemplificazione rivo. luzlonarla si faccli:i nello stesso tempo pili ardente e prudente. metta radici profonde nella società. fra le masse. si generalizzi divent.-ndo punto di rlfetlmento sicuro e costante per chi è Isolato ed emarginato. contribuisca alla creazione di una fon.a che faccia paura all'awerAarlo. e lo costrln9a ad accettare. per tutta una fase. una sorta di dualismo di potere. Se non si riesce In ouesto intento, si pub prevedere come Drobablle e Imminente un'azione reoresslva che Intanto metta fuori leooe nu1>Itanto di avanqu:trdla oroletarla orqanlZ7ata che 0111P,'\lste. e chf': ool faccia ordine dove si lavora e dove si citt1'1l11 DPr unA oenerale rlor~sa di efficienza produttiva. di ordine e di rel'ldlmento senza I quall Il sistema stenta e vacilla. l111crisi del sistema. Insomma. è economica nella misura 64in cui è politica e si manifesta contro Il lavoro e contro lo studio. con I rispettivi contenuti, cosi come essi vengono Imposti dal sIsIeina. l·autonomla proletaria è. precisamente. la possibile causa della crisi del sistema: se l'autonomia è capace di mettere assieme tutta la forza di cui già disporrebbe e quella potenziale. che si esprime a livelli plU bassi o In forme lndlvlduallstlche e anarchicheggiantl. Ho già detto in un articolo precedente che la pratica politica di lotta continua è fra le pili persuasive a tale fine perché è quella che è riuscita a stabilire con 1e masse e con la loro spontaneità Il rapporto politlco piU signlllcativo In direzione dell'emancipazione e dell'eguaglianza. Tuttavia, se la vittoria della rivoluzione, oggi dovesse basa,si ~u una previsione che assegni alla sola lotta eontinua Il compito della direzione poll• tica della rivoluzione. si commetterebbe un errore settarlo di presunzione. Mi domando e domando se non sia piU che maturo 11tempo non per programmare assurde fusioni tra le reali fon.e extraparlamentari {che. In quanto reali. non sono poi molte). e neppure grottesche politiche delle alleanze: bensl per ricercare parzialmente e sistematicamente nella pratica politica di base tutti l necessari momenti unitari. Può darsi che questo non sia possibile. ma ml pare Importante intanto l'apertura mentale In questa direzione si da fare del confronto sul fatti il momento prioritario. fondamentale della ricerca delle possibilità unitarie. Questo sarà tanto plU posslblle quanto meno si considererà la sconfitta come maestra di vita proletaria. Se l'autonomla è una strategia vincente, allora. pur orevedendo pi\J dl una sconfitta tattica, tuttavia si sfuQglrà alta tentazione del • morire In bellezza •· che è tipica della ideologia della decadenza. cristiana o romantica che essa sia. l'autonomia ha ancora un grande spazio politico da coprire. in termini concreti: da quello dell'anllfasclsmo. a esempio. per i auali nessuno del partiti del vecchio Cln ha pili tltoll perché essi hanno battuto sf Il fascismo ma ne hanno !asciato sopravvivere e ne puntellano ora tutte le cause, a quello della organizzazione produttiva. di studio e culturale. con un recupero di fon.e grandiose che nessuna nuova formazione pub preten• dere di poter attrarre da sola anche perché nessuna nuova formazione ha tuttora contorni precisi e persuasivi. la ricerca dell'unità a livello di massa e a livello delle avanguardie è una necessità prioritaria. Il settarismo non paga. Luciano della Mee agosto-dicembre 1970
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