non sono rigide. Gli uomini che fanno capo ad essa giocano una sorta di sottile partila dialettica, con variazioni di posizioni e di toni e di forme che non è facile seguire puntualmente. In tale partita ha un posto anche la lotta personale o di gruppo per il potere. e le varianti nelle posizioni personali sono perfettamente giustificate dal fatto che nessuna delle tre posizioni è al di fuori della loglca del sistema, neppure quella che si alimenta di sogni alta francese o addirittura alla greca. Allo stato attuale del fatti. sembra molto probabile che sia la seconda posizione a risultare vincente. Dovrebbe dorlv,:irne un esecutivo moderato sufficientemente forte che ::.I accrediterà in termini di efficienza, che vorrà Imporre la ripresa del lavoro dando qualche contropartita subito mentre altre ne prometterà per un futuro non lontano. Da una posizione di forza (scaturita dal chiarimento interno alla Oc) questa maggioranza di governo strizze1à l'occhio o porgerà Il mlgnolo al Pci, elevando alle proprie spalle li fantasma dl un colpo di stato che, nella storia d'ltalla degll ultimi quarant'anni ha costituito l'alibi per tanti cedimenti e tante recriminazioni. Se Turati fosse andato al governo con Glolirti, Mussolini non avrebbe vinto: ecco il punto di partenza storicamente recriminatorio. Tradotto in termini moderni, questo significa che se longo non ricambierà la strizzatina d'occhio o non afferrerà Il dito mignolo di Moro o di Fanfani (o di chi per loro nella vasta arena moderata della Dc). Il signor P, amico dei greci, che dal 1964 ricorrente• mente incombe sull'Italia, avrà partita vinta. Che poi il sl• gnor P possa magari essere. in ultima Istanza, Fanfani stesso o r::hi per lul. è solo una questione di opportuni revirements del momento, e del beneplacito finale di Nlxon e di Paolo VI. • C'è un solo modo per assicurare la ripresa economica: contrattare !enza rinvii e senza inutili furbizle col sindacati. fare coraggiosamente con la politica delle riforme quello chD lo stesso governo si è Impegnato a fare. ma non ha mal fatto, chiedere In contropartita che Il flusso della produzione ripren• da a mettere le organlziazlonl operale di fronte alla responsa• bilità che si assumerebbero se questo "stop and go" produttivo dovesse continuare •- Con questa vera e propria determinazione di necessità, Eugenio Scalfar! ha dato una risposta al conservatori, a chi muove l'obiezione: • ma come facciamo a fare le riforme se non cl sono margini sufficienti? le riforme hanno un costo ., c'è chi risponde che Intanto si possono fare le riforme che costano poco (la riforma della scuol3, la riforma del tributi, la riforma della pubblica amministrazione. ecc.). A questo modo 60 - si dimostrerebbe almeno una buona volontà politica contro chi nella riforma vede soprattutto uno spostamento di poteri o quanto meno un loro ampliamento. Ma c'è anche chi ha Inteso dimostrare che vi sono margini economici per le riforme mentre manca Invece la volontà polltlca e fa difetto la capacità tecnica e organizzativa. • Ma l'asperto più preoccupante, vorrei dire sc.?:ndaloso,della nostra politica degli Investimenti - ha scritto recentemente l'economista Paolo Sylos Labinl sull'Espresso - sta ( ...) nel sertore degli Impieghi sociali. Ecco l'andamento degli ulttml tre anni nel due settori della scuola e della sanità (le cifre sono espresse In lire a valore costante prendendo come base di riferimento monetario l'indlce del prezzi del 1963): per l'istruzione si spesero 85 mlllardl nel 1967, 63 miliardi nel 1968 e 49 miliardi nel 1969; per la sanità la spesa effettiva nel tre anni considerati è st2ta rispettivamente di 24,34 e 27 miliardi ( ..,]. Da qualche parte si obietterà forse che la spesa che lo stato destina agli Investimenti sociali ti· suita obiettivamente frenata dalle dlfficoltà del bilancio e del mercato finanziarlo sul quale Il ministero del tesoro dovrebbe reperire i fondi necessari, ma si tratta In realtà d'un pretHto [il neretto è mio n.d.r.), Debbo infatti osservare che gll Investimenti sociali non sono cresciuti neppure nel '67 e nel '68, anni durante I quali non c'erano difficoltà di bilancio e In cui le spese pubbliche correnti aumentarono a un ritmo relativamente moderato. Abbiamo qui la prova che non è vero che la causa principale del bassissimo volume d'investlmentl soclall dipenda da un'espansione troppo rapida delle spese correnti. la causa princlpale sta nel fatto che la nostra pubblica amml• .nistrazione è ormai vicina alla iarallsl quanto a capacità d'Investire•. ,r la strategia riformista ha registrato recentemente due importanti prese di posizione: al livello sindacale. quella del comunista segretario della Cgil Luciano lama con l'artlcolo Una svolta nel ruolo del movimento sindacale {In RlnHdta del 22 magglo 1970) In cui si sottolinea, non senza compiaci• mento, che • Il fatto che Il governo abbia dovuto aprire un colloquio con I sindacati [ ...] è una novità assoluta che tende a creare un nuovo equllibrio nel rapporti tra Il movimento sin• dacale e tutte le Istituzioni politiche In modo da esaltare [aie!] 11peso del lavoratori •; al livello politico, la presa di posizione del vice segretarlo generale del Pcl, Enrico Berllnguer. il quale, dopo avere riconosciuto che lo sviluppo economico del paese è stato In quest'anno compresso e deformato dal peso di una fascia di settori Improduttivi, di posizioni parassitarle e di rendita molto rllevanti ma che hanno contribuito In misura molto trascurabile o nulla alla formazione del reddito. ha plu o meno Implicitamente Individuato In quelle poslz:lonl e solo In quelle
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