giovane critica - n. 25 - inverno 1971

soni Scs53nta, bensì una gran quantità di aiuto diretto e Indiretto (fln.'.:nzlamcnlo, equipaggiamento, addestramento, • con• siglicr1 ~. ccc.) p~r gll S1a11latino-Americani, o pili raramente mercenari, forze che hanno gu,dato la lotta anti.guerrigHa. Cosa accadrebbe se gli Usa intervenissero è perciò una domanda ipotetica. per quanto il Vie1nam offra almeno una possibile risposta Dobbiamo perciò tenerln da parte D'altra parte le tecniche moderne di • controinsurrezione • sono state sperimentate con effetti considerevoli. Esse hanno reso il compito della guerriglia molto piU difficile, mediante innovazioni e di corattere tecnologico e d1 carattere tatticostrategico. l'elicollcro è un esempio owlo del primo caso. la strategia dell'accerchlam~nto sislemotico e della separazione della guerriglia dalla sua base politic& e di rifornimenti (ad esempio mediante il trasferimento forzato dei contadini nei campi di concentrazione, • villaggi strategici • ecc.) è un ovvio esempio del secondo. Con tali mezzi i maggiori vantaggi della guerriglia - mobilità, invisibilità, l'immergersi nella popolazione locale ecc. - sono stati in larga misura fronteggiati. l'obiettivo della moderna controinsurrezione è cosi stato quello di isolare la guerriglia dentro uno spazio circondato, preferibil mente vuoto. e a quel punto di capovolgere la procedura tra• dizionale inseguendola e tormentandola medi.inte forze repressive particolarmente addestrate ed equipaggiate (Aangers ecc.I finché i gruppi di guerrigllerl siano dispersi o messi alle strette. momento in cui la tecnologia moderna è in grado di tra• sportare sul posto schiaccianti rinforzi da usare immediata• mente contro di loro. E' evidente che alcune guerriglie degli anni Sessanta caddero direttamente nelle mani di una strategia siffatta. ad esempio in PerU. dove De la Puente non soltanto concentrò tutti i suoi uomini e rifornimenti in un massiccio montagnoso remoto e supposto imprendibile. ma addirittura rese nota la sua intenzione di usarlo come sua base permanente. E' anche pro b?blle che 13 teoria del focus guerrigliero. la quale considera le unità guerrigliere essere quasi per definlzione un gruppo di stranieri importati senza una !'olida base iniziale tra i contadini. si addice molto bene alla contro-insurrezione. E' anche certo che anche le guerrlglle latino-Americane meglio preparate furono Inizialmente prese alla sprowlsta e commisero gravi errori, come i Colombiani ammettono. Pur tullavia, i Colombianl sono riuscili a mantenere in piedi la loro attività, malgrado i loro errori inlzlalf. malgrado il grave handicap di aver dovuto organizzare l'evacuazione, la dispersione e il ,;assestamento della popolazione civile, mal· grado la forte e lunga esperienza antiguerrlgliera dell'esercito colombiano, e malgrado le profonde divisioni politiche nella campagna. che. dopo quindici anni di guerra cMle. ha procu• 46rato all'esercilo alleati potenziali di gran lunga maggiori delle solide mosse Indiane avverse ai bianchi delle Ande Peruviane. Il loro successo è dovuto non soltanto al riagglustamenll tattici e strategici, quanto e soprattulto a una profonda comprensione della base politica della guerriglla. la contro-Insurrezione rende il ruolo di detta base ancor pi(i decisivo. Prendiamo dut. punti ovvi. Col mettere fisicamente ancor pili alla prova la vita attuale della guerriglla, e3sa premia l'abllità nel reclutare contadini che possono resisterle pili facilmente di Intellettuali Importati o anche di lavoratori delle città. Tutte le guerriglie latino-Americane mantenutesi in vita sono state compos1e In modo predominante da contadini: le Fare colombiane (alias il Pc) quasi interamente. una unità del colombiano Eln su cui abbiamo informazloni di oltre il 90 per cento, le unità di Oouglas Bravo nel Venezuela del 75 per cento s_ Inoltre, i grossi rischi cui è adesso esposta la popolazione contadina, rendono piU decisivo di prima mantenere legami con essa e, nella misura in cui ciò è possibile. proteggerla. Il punto di vista di Debray secondo cui • nella sua azione e nell'organizzazione militare [la guerriglia) è indipendente dalla popola• zlone civile, e perciò non è tenuta ad accollarsi la difesa d1· retta della pC'polazione contadina ,. 9 è una ricetta per il suicidio. Essa contrasta acutamente con la pratica e l'esperienza colombiana. che insiste non soltanto suita fondamentale importanzo del mantenere un'organiZZét,:one civile. ma sui pili elaborati metodi per salvagu3rdare i contadini amici. Ciò si applica tanto al momento teorico quanto al momento della prassi. Cosi è (stando all'esperienza colombiana) decisivo Identificare e proteggere tutti gli • outsiders • in una zona, in particolare quelll arrivati di recente. ad es. i mulattieri, mercanti e venditori ambulanti, piccoli negozianti, commessi viaggiatori, gua• ritori e dentisti, maestri di scuola e altri Impiegati pubblici. accattoni, prostitute o altre donne ~ straniere • ecc. E' essenziale avere un apparato di contro-propaganda per fronteggiare le promesse dell'esercito repressore o addirittura le tattiche immediate di amicizia (passeggiate gratuite su ell• cottero per i bambini e cose del genere). E' essenziale • edu• care la gente in uno spirito di partito • allo scopo di evitare un comportamento irresponsabile o improntato al caso che potrebbe aiutare il nemico. I seguaci riconosciuti della guer• riglia non devono essere esposti in quanto tall, devono cioè essere istruiti per dare all'esercito una informazione esatta sulla via lungo la quale sono venute le forze guerrlgllere, mostrargli la somma esalta del denaro ricevuto in pagamento del viveri. Il test è offerto dalla pratica. Le guerrlglle boliviane e peruviane furono liquidate entr~mbe nello spazio di alcuni me· si, senza molte difficoltà.

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