giovane critica - n. 25 - inverno 1971

lotta c;mont1sca questa interpretazione che, ancora una volta. A questo punto, non casualmente. il settimanale delle Acli \ più che da una analisi del latti viene fuori da • Immagini-de- (Az7one sociale. 8 novembreJ pone l'atteggiamento del Pci sui slder,o •. da uno schema soggettivistico sovrapposto alla real- I fatti di RMglo come uno dei punti ~mentali su cui i c~utà, H quale ha per fulcro due dlscutibill assiomi: lo spontanei- nlsti hanno caratterizzato la • grande svolta• di questi mesi insmo sociologico e il mito della • violenza purificatrice •. sieme con lo dlsponibllltà alla • quaITflcalirrpresajm>dutti\l& •• 1 Queste posizioni hanno avuto espressione esplicita e sco-l la • mediazione • sul divorzio e l'opposizione • responsab!le--. perta e soprattutto nel documento estivo di Lotta continua al decretone. • dedicato al Mezzogiorno. Significativo il fatto che l'automatismo - Vittorio Foa (nell'articolo citato) senza cedere a visioni tra base sociale e coscienza politica conduca Lotta continua fatalisticamente unilaterall, pur cogllendo tutte le potenzlalltà ad affermare che • Il fatto che la ribellione delle masse sia di rottura Inerenti alla situazione meridionale, pone però con incanalata e strumentalizzata per obiettivi borghesi serve so- lucidità anche ti possibile configurarsi di un nuovo controllo prattutto a creare una falsa coscienza all'esterno: 11proletariato capitalistico sul Mezzogiorno dentro la cornice generale del che si batte nelle piazze ha sempre In mente questi obiettivi: neo-riformls~. La nuova • operazione riformistica di lungo re• eliminazione della disoccupazione. no all'emigrazione [. ..) •· spiro • non si prop0ne l'organizzazione di una pace sociale con• D'altra parte si afferma ottimisticamente che • l'unità fit• "'Ceplta come silenzio e Inerzia cimiteriale, ma come capacità tizia padroni-operai si sgretola al minimo radicalizzarsi dello .P~ma·n-ente di medìazione e di repressione, di controllo e di scontro •. Vi sono oscH!azlonl. ripensamenti, nel vari articoli regolamentazlone deT conflitto. Mentre nell'impresa • un certo di Lotta continua su questi temi, ma lo schema di fondo che margine di lotta non solo è consentito, ma può apparire persino regge il discorso finisce sempre col prevalere e blocca ogni Consigliabile, come scarico della tensione operala, come "collaboseria analisi del nodo meridionale nella situazione generale di razione conflittuale", che significa disciplina delle lotte•, cosi la classe. Sijfghesia----rtformislfoa può • "mettere nel conto" delle espioA queste ipotesi Vittorio Foa (in uno slimolante articolo sioni perTodlche--rtlbe'fliStìchefn alcune aree disperate del su Giovane critica) incomincia a contrapporre una visione ben Sud. La nozione di ghetto. ormai inseparabile da quella di sopiti articolata, problematica. della situazione meridionale inserì• cietà opulenta, no lnvo e sotoJ.a locaHuallone--degli "esclusi". \\ ta in un disegno di riformismo autoritario. visione che tiene / a limitazione politlca delle loro rivolte •. conto di una riflessione complessiva sul ciclo concluso della Certamente alcune giovani ed impegnate forze della slnilotta di Reggio.e non può fare a meno quindi di constatare come stra meridionalista, dopo fatti come quelli di Reggio, dovranno • questo tipo di operazione ~ rottura eversiva della borghesia rivedere, riveriflcare In senso autocritico certe analisi e certe locale) può riuscire a strumentalizzare a fini conservatori gli • teorie • che, pur nascendo da giuste Impazienze e dalla ri• stessi partiti operai, soflecitati a combattere l'eversione drde- volta contro reali e sofferti abbandonl...29.9.!_sembrano correre stra ricorrendo agli strumenti dello Stato. Il risultato plU amaro il rischio di sublimare l'impotente ribellione del ghetto in una di tutta lav1~dcrp0nssere proprio il concorso della sinistra Velleiìailal'i'llssl0ne a avanguardia rlvoluzlonarla' che passerebbe per riconvogliare nell'alveo dello Stato, solo apparentemente dille mani incerte e timide dT una classe operaia ormai Integracontestato il movimento di fondo. La debolezza delta politica ta ad altre zo1re"soelllie--ge'O'§fiflCfie.Oove • I llvellLpJU alti della sinistra si manifesta non solo nello spazio !asciato alla di sfMtamento e le contraddizionl_pjU-a&f)lo$hl.e.---sona...1..d..ste iniziativa della destra, ma anche nel suo contributo oggettivo ~annaggio delle aree oerlferiche: là dove il sistema ha di· e involontario a ricomporre ta tradizionale autorità dello stato. strutto Il contadino e non trova conveniente trasformarlo In autorità di classe, autorità storicamente nemica ed oppressiva• .• _QPeraio. (Nicola Zitara, Appunti per-una-r.visione della dot• Infatti la tragedia di Reggio consiste non solo nel fatto che trina dellaClasse, Quaderni calabresi gJugn0:0ttobceJ9.70J. si sia vlssu10 Il dramma della strumentalizzazione delle masse - Questo saggio di Nlcola Zltara che riprende e sviluppa le sfruttate da parte degll stessi sfruttatori, ma che contempo- tesi sulla • subnazione merdlona1e. cui abbiamo già crltlcaraneamente quelli che avrebbero dovuto essere gli strumenti mente accennato In precedenza, esce mentre I fatti di Reggio autonomi dello lotta di classe si siano oggettivamente alienati Calabria dimostrano da una parte la leglUimilà d' una energica dentro l'autorità repressiva dello Stato repubblicano. Nel dram- affermazl"Onedel ruolo autonomo e attivo delle masse meridioma di Reggio vi è Il totale ruolo subalterno del movimento di na11e del loro Intellettuali organici nella generale vicenda di classe, sia nella sua componente sociale immediata (le masse lotta di classe che Ispira queste postzlOnl e Oall'altra rivelano popolari) sia nelle sue strutture organizzate (partiti e i sin- ◄a clamorosa smentita deglrsbo'cchl rr@léati, dille Ipotesi podacatll. litiche e delle stesse analisi delle elusi sociali. 38 -

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