azioni. sia da parte della polizia, sia da parte del dimostranti. Certamente, l'Inserimento di • gruppi addestrati • tende a esplicitarsi In modo plU massiccio, sia da un punto di vista tecnico, sia operando alcune deformazioni negll obiettivi come l'Inutile incendio della stazione Lido. La mattinata però è ancora caratterizzata dalle azioni dirette oll'estenslone dello sciopero: si costringono a scioperare gli • Impiegati • delle Ferrovie, si fanno sospendere gll esami In un Istituto Magistrale, verso Mez· zogiorno c'è un tentativo di Incendio del Palazzo della Provincia. Nel pomeriggio lo • stratega • Catenacci (vice capo della polizia), con ingenti rinforzi provenuti da Roma, Foggia e Bari, imposta la • manovra a ragno •, cioè una tattica di liberazione del centro cittadino mediante una sistematica ed espansiva operazione di accerchiamento e di pulizia Interna portata avanti zona per zona, quartiere per quartiere, respingendo I manifestanti alla periferia. La manovra sembrava riuscita quando un contrattacco Imprevedibile viene sferrato dal dimostranti. Mentre nei rioni popolari si tiene massicciamente impegnato Il grosso del contingenti di pollzla sulle barricate, con lnflltrazloni Individuali o a piccoli gruppi I manifestanti ritornano al centro, si riuniscono e Improvvisamente attaccano con un certo successo Il Palazzo Comunale, la Prefettura, la Questura e Incendiano. come abbiamo detto. la stazione Lido, dando uno smacco clamoroso alla pollzla. Certo, l'attacco condotto contro I ma• gazzinl • Standa • e l'incendio della stazione Udo corrispondono ad una logica diversa da quella popolare, tuttavia ancora dominante e il cui obiettivo è quello di mettere In ginocchio le forze di polizia e demolire I simboli del potere. Venerdr 17 lugllo: la rivolta popolare si consolida nel quar· tierl che diventano veri e propri fortillzl. Attestarsi nel quartieri S. Caterina e Sbarre significa automaticamente anche rafforzare Il blocco al nodi essenzlall di comunicazione. I tentativi di sfondare le barricate e aprire questi biacchi determinano una resistenza popolare tale per cui la Gazzetta del sud teme che • la rivolta di Reggio si trasformi In guerra clvlle •. In questa giornata I dimostranti fanno due sortite verso Il centro: una contro la Camera del lavoro e l'altra all'attacco della Questura. Certo. nella dimostrazione contro la Camera del lavoro, come In quelle dirette contro I partiti di sinistra, c'è la mano del • conslglierl • tecnici e polltlcl dell'estrema destra: ma questi nulla potrebbero realizzare se non cl fossero errori madornali, prese di posizioni assurde, vuoti pollllcl enormi che danno spazio a questi uomini della destra. Il giorno prima Infatti la Gazzetta del Sud aveva pubbllcato con risalto un'lncredlblle dichiarazione del segretarlo della Camera del lavoro di Reggio. Era appena stato ucciso dalla pollzla un ferroviere Iscritto 1ll1 Cgll. Il popolo, I giovani, le donne persino I bambini avevano subito i piU atroci e barbari assalti polizieschi e il ~~Camera de_!__Lavoroin una lunga dichlara;i"on"e non dice una parola, una sola parola. di critica alla polizia e .$.I limita a riversare sul • gruppi screditati dei mestatori ( ...) la !es onsabilltLJ).Qtl_tica. morale e penale dell'operaio ucciso • dai poliziotti. Oui non si tratta del problema del capoluogo, qui un'organizzazione sindacale che ha centinaia di suol militanti feriti, fermati e arrestati e un suo aderente ucciso. con questo Incredibile silenzio si t!:lglia I ponti con quello che fu chiamato • Il mastice della rivolta•: l'odio contro la polizia, la ribellione contro la repressione. E questo mentre tutti. dal sindaco alla Cisl, dalla Curia ai giorn::ili phi legalltarl esprimono condanna. critiche o almeno perplessità sulla condotta della pollzla. Frattanto si cerca disperatamente da ogni parte di controllare In qualche modo la situazione. A Reggio è presente Chiaromonte, della Dlrezlone del Pcl. il quale presiede una non pacifica riunione di partito. ha un incontro piuttosto teso con I dirigenti del Pslup, si vede con I dirigenti del Psi e si Incontra con 11vice capo della polizia. Il problema che si pone alla sinistra è quello di una scelta tra l'abbandonare a sé Il movimento prodigandosi semplicemente per • far tornare la calma Isolando I gruppi provocatori e mafiosi [ ...]. (Pcl); oppure dato che Il movimento esiste e non lo si può fermare né con gli ordini del giorno e nemmeno con la repressione. e poiché In questo momento esso è sfuggito parzialmente ai gruppi moderati e reazionari. poiché la stessa rivendicazione campanllistlca sembra quasi passala In secondo plano rispetto alla lotta contro la repressione, occorrerebbe vedere se non fosse il caso di inserirsi con forza nel movl• mento per dirigerlo a sinistra. Il dlbattlto è aspro all'interno del sindacato (soprattutto nella Fiom e tra i ferrovieri). alrln• terno del Pcl e soprattutto tra Il Pcl e il Psiup. C'è chi ricorda ~t:tl,-pu~o IÌ"""'carattere reazionario del movimento separatista siclllano nel do~erra rl• -tenne chel unico modo di controllarlo e di lrl.gerlo. di condi· i'ioriarlo a sinistra. non consisteva. nell'urtarsi frontalmente con _;;;o facendosi emarginare..,o,a collegarsi seriamente alla spinta .autonQmlSta emarg!o__aod~oenti reazionari e valorizzando ~otlvazlonl ~le com_ponenti di ~- Ma In realtà Il Pcl In questo momento non guarda tanto a Reggio ma a Mancini, al segretarlo det Psi I rapporti col quale sono giudicati essenziali In una fase delicata di crisi di governo e di costruzione delle maggioranze negll Enti locali. La presa di posizione del Pcl elaborata In questi giorni con Chlaromonte estromette definitivamente la sinistra dal movimento e trasferisce tutta la sua azione, Il suo • far politica • a llvello di vertice, cioè nell'utlllzzazione delle fratture esl- -25
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