giovane critica - n. 25 - inverno 1971

tenata in modo indiscriminato. persecutorio. si inseguono I di· mostranti nelle case private, nei bM. nelle chiese, colpendo all'Impazzata, si lanciano bombe lacrimogene nelle finestre delle case private. si bastona e si porta In Questura un medico che sta soccorrendo un ferito. si picchiano a sangue I fermati, viene ucciso un ferroviere di sinistra, Labate, iscritto alla Cgll. La radio e la Tv non fanno che dare notizia di atti teppistici. del vandalismo e delle colonne mobili corazzate che da Roma. da Bari e da Catanzaro muovono su Reggio Calabria, esasperando ancor di piu la popolazione Il carattere popolare che va assumendo il movimento si può constatare considerando i modi e i ritmi di sviluppo che assu• me l'agitazione già nella mattinata del 15. Ma per comprendere meglio la dinamica dello scontro occorre aver presente, a grandi linee, la disposizione topografica della città di Reggio. Reggio Calabria si distende lungo la costa e il suo nucleo centrale, la tona degli uffici e delle banche. del negozi e dei teatri, è percors3 longitudinalmente da due strade dritte sparate lungo circa tre Km : corso Garibaldi e via Marina. Su questi corsi sono ritagliate le piazze principali: la famosa piazza !talla dove si affacciano il Palazzo Comunale (Palazzo S. Giorgio) e la Prefettura. e piazza del Duomo dietro la quale in un intrico di viuzze si trova la Questura. Su questi due assi longitudinali scendono in pendenza viuzze perpendicolari che par1ono dai quartieri popolari situati in allo. Ma l'aspetto piU rilevante della struttura di Reggio consiste nel fatto che questa zona centrale è tagliata a sud da due torrenti. il S. Agata e il Calopinace e quindi i suoi raccordi stradali e ferroviari a Nord verso l'autostrada del sole e Vili~ S. Giovanni (punto di raccordo tra la Sicilia e il continente). dall'Annunziata. Le strade. quindi, sia quella verso Nord (autostrada) sia quella a Sud. la slatale Jonica e la slrada che porta all'aeroporto. sono strozzate da tre ponti su questi torrenli. Alle spalle di questi ponti e tra essi cd I raccordi fondamentali di 1ranslto si situano I due piU popolosi e inquieti rioni popolari; il rione S. Caterina che tra l'altro pesa tutto addosso al porto, e Il rione Sbarre (Il cui nucleo è Il villaggio dei ferrovieri) che non solo controlla I ponti sul Catopinace {nodi di raccordo con la statale Jonica e con l'aeroporto) ma che' pende con la sua Influenza sopra la vicinissima stazione centrale. Inoltre occorre tener presente che la piU importante caserma di polizia è situata al di là del tot• rente Calopinace e In mezzo al popolare quartiere Sbarre. Basta questa sommarla descrizione per capire Il nesso facile esistente fra l'arroccamento della rivolta nel quartieri popolari e il controllo da parte dei • rlbe111,. del nodi di vitale Importanza loglstlca. Quindi l'azione popolare che parte In cor· teo verso il centro dal quartieri S. Caterina e Sbarre, In modo naturale e con estrema facilità !ascia dietro di sé I biacchi del 24nodi vltali di comunicazione (1 ponti soprattutto) per Impedire l'afflusso di nuove truppe, per dare clamore alla protesta. Il corteo ha ora una composizione diversa. Nel primo sciopero so. no stati I dipendenti pubbllci (quasi per ordine del sindaco, del capi degli uffici a scioperare). ora la situazione è rovesciata, sono gli operai. ferrovieri, I b1acciantl, gli edill, I disoccupati che costringono a scioperare I • terziari •. quelli che ubbidiscono all'autorità. La dinamica dell'azlone popolare nella mattinata del 15 ha questo svolgimento: facill e naturali blocchl stradali agli estremi della città. corteo verso il centro e poi spedizioni diverse per far scloperare I dipendenti de\l'lnall, puntata contro l'lnam per far scendere in sciopero gli Impiegati, azioni contro il lido Comunale per costringere a scioperare questi • dipendenti • del sindaco Battaglla. Qualche sasso contro I vetri della Federazione del Psi e contro Il Palazzo Comunale. Nel pomeriggio la manifestazione preme su piazza Italia sulla quale si affacciano sia il Palazzo Comunale. sia la Prefettura, e qui avvengono le cariche capeggiate dal Questore Santillo. Dopo le scene selvagge, Inseguimenti, i caroselli, le botte distribuite in modo energico quanto indiscriminato, la folla sbanda temporaneamente, si ritira nelle stradette che salgono perpendicolarmente da corso Garibaldi verso le zone popolari, e di là, dalle conquistate posizioni di forza, nella tarda serata I glovani e la popolazlone passano al contrattacco mettendo In dUflcoltà la polizia, che questa volta deve operare su un terreno terrlbllmente sfavorevole. Gli Inseguimenti lungo le stradette In salita si rivelano impossibil: le camionette sbandano sull'ollo e sul catrame sparso dal manifestanti, le truppe appiedate si vedono rotolare addosso pneumatici Incendiati e vecchie macchine lanciate In discesa. Nell'esasperato attacco pollzlesco della sera del 15 da parte di una truppa Inferocita e Impotente a dominare la situazione. scappa il morto. Cade, come dicevamo, Il ferroviere labate. Certamente nella forma della guerriglia, nella costruzione delle bombe Molotov è già vlslblle l'apporto tecnico di • conslgllerl • addestrati a queste cose. Ma la dinamica fondamentale della lotta segue tracciati. linee di sviluppo che sono Interne ed una propria logica (I blocchi nel rioni periferici, l'estensione dello sciopero, la pressione contro il Comune e contro la Prefettura, la risposta alla aggressione pollziesca portata dal centro sul terreno plU favorevole alle masse). Il giorno successivo (dopo Il morto. dopo le cariche selvagge) lo sviluppo delle lotta è plU complesso. plU radlcallz.ta• to. ma è caratterizzato da un accanito e ripetuto attacco alle sedi della pollzla e agli edifici del potere pubblico. Il tentativo di Incendio del Palazzo Comunale, due attacchi alla Prefetture, un assalto ella Ouestura. In questa giornata perb si accentuano le caratteristiche di conduzione loglstlcamente coordinata delle

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