dercl: chi sono quel 19'9 mila lavoratori nell'Industria del 1959 che si sono ridotti a 185 mila nei 1968? Basta pensare che dl__q 185 Ila occupati nell'lndustrla ben 63 mlla sono a~ coadiuvanti di artigiani. !.:!ltra grande m~SSa (60-70 mlla.l è costituita da manovali edili legatl alla precarietà delle 02!!!. pubbliche oppure all'andamento osclllante dell'edilizia Pri• vata. Gli addetti al1'1ndustrla manifatturiera che sono occupati Ìn aziende che vanno dal 200 agli 800 dipendenti e che hanno una relativa continuità di lavoro e un livello minimo ma regolare di remunerazione contrattuale non sono piU d~. la _g_ranparte delle altre • Industrie •, sono aziende dai~ agli 80 dipendenti, o legate all'Industria edilizia (laterizi, infissi e legnami, carpenteria metallica eçç.) o allafiasf.ormazlone dei Qtodottl agrlcoll (olearia. molitoria pastificazione, caseearia, cc. che sono caratterizzate da una estrema precar· tà di esistenza.,,,§_da una grave imitazione del periodo di impie\'.IOgarantito al dipendenti. Questo discende sia dalla situazione critica, congiunturale o stagionale. del settori di base da cui dipendono (agricoltura ed edlllzla): sia dalla dimensione rl'ini• ma e dal carattere arcaico e fragile delle strutture aziendali. Tutte queste difficoltà vengono scaricate sul lavoratori con Il decurtamento dei salari, con l'evasrone di ogni norma cuntrat· tuale e con la disoccupazione temporanea. Oulndl le caratteristiche generali del lavoro dipendente sono la precarietà, la stagionalità o comunque la saltuarietà della occupazione, il ~rio ed infine una ~-Al _neue Cfl'.!!'!n•tiche professionali, al di là di una generica manovalanza che si adatta al • mnlemestleri •. L'unico settore In espansione In Calabria è rappresentato dalle cosidette w altre atti• vltà • che passa dal t80 mlla addetti nel 1959 a 189 mila nel 1969. DI questi oltre SO mlla sono gll addetti al commercio, ad un commercio pol\'erlzzato. lrrazlonale. ormai In crisi (nel 1968 oltre 1000 esercizi commerciati hanno chiuso I battenti) . In questa realtà di lavoro precario e lnstablle l'Impiego pt1bb1ico -&.Lprofila come un vero e proprio prlvlleglo sociale: dal cantoniere provinciale allo spazzino comunale, dal vlglle urbano al piccolo Impiegato, U lavoro offerto dal Comune. dalla provincia, dallo Stato e dal vari enti e consorzi, significa stabilità, garanzia di una retribuzione a livello della media nazlonale e quindi • ricchezza • rispetto alle medie del reddito locale. La pressione verso Il pubblico Impiego diventa allora incontenibile, alimenta l'enorme gonfiamento parassitarlo e clientelare di questo settore. Alcuni Indici significativi di comparizione tra I tre capoluoghl di provincia cl danno Reggio Calabria sempre all'ultlmo posto. Ecco alcuni esempi. Gettito delle Imposte di consumo per abitante: 6128 llre a Cosenza, 5143 a Catanzaro. 4563 a Reggio Calabria (una cifra Indicante un dislivello Impressionante nel consumi a11'1nterno di una regione che già ha una media di consumo incredibilmente bassa). Alunnl iscritti alle medie superiori per mille abitanti: Cosenia -,09,- Catanzat07f~Reggio 52. fl'_oche questo dato è for- 'tEmlente Indicativo: In una regione che ha una fortissima di- .,s..g_cèupam1re- ~vanile~ riesce__a mascherare parzialmente questa disoccupazione con una certa frequenza alle cuole superiori. a Reggio i giovani non hanno nemmeno questa temporanea e illusoria__vahwla_di SC.lrico. per la gran parte di essi la disoccupazione è senza maschera. la fame è senza sj>erani'i17utt1glfaltri dati indicano la • povertà nella Povertà • di Reggio. Dal numero dei telefoni per mille abitanti che sono 85 a Cosenza, 82 a Catanzaro. 69 a Reggio: fino alle spese per spettacoli e sport che sono 5500 lire procapite a Cosenza. 4460 a Catanzaro. 4000 a Reggio. La situazione delle attrezzature urbane dì Reggio è disastrosa: 12 mila persone (poco meno del 1000 della popolazione) vivono nelle baracche. negli improwisatl abitacoli che risalgono JI terremoto del 1908 o In squallide abitazioni antigieniche con Indici di affollamento di 3 persone per stanza, mentre parecchi lussuosi appartamenti restano vuoti. Le scuole registrano indici di affollamento di 35-40 alunni per aula mentre Il 3S-40°'o delle scuole sono Indicate con i1 linguaggio eufemistico degli uffici di statistica come aventi • sistemazioni precarie•. Strutture sanitarie a livelli Incredibili: ospedall superaffollati. ambulatori Inesistenti In quartieri di 20-30 mila persone. Questa la situazione: miseria, disperazione e tutto ciò la differenza delli. alir.e_sill!.a:lionl calabresi) è terribilmente COiicenrrato, condensato io una grossa città di 160 mila a61ian'tl s.Y!!.L.~vJ~ abitanti dei comuni circostanU:._1.ma grande.. conccntrazk>ne-..di frustrazione ...e di ~e assediat&-da.viclno-dalla-lllls.e~lle campagne. -ni!lle altre province delta Calabria vi è piU popolazione residente. ma con capoluoghi meno popolosi (93 000 abitanti a Cosenza. 80 000 a C:itanzaro). con centri articolati e autonomi di aggregazione: Castrovillarl. la piana di Sibari. Paola. Rossano nella provincia di Cosenza: Nlcastro. Vibo. Lamezla. Crotone nella provincia di Catanzaro: mentre la provincia di Reggio Calabria con I suol 614 mila abitanti vede ben 462000 di essi considerali come gravitanti nello sola area di altra• zione della città di Reggio che si configura come una grande unica Città-provincia. Una miscela densa. complesso. esplosiva di contraddizioni e di tensioni urbane e rurall, maldestramente agitata da gruppi dirigenti economici e politici senza scrupoli, divisi ed esasperati: questo è Il retroterra economico, soclale e politico In - 17
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