giovane critica - n. 25 - inverno 1971

37,57%. Reggio + 18,2%). Essa è la città che ha Il maggior numero di baraccati (12 mlla circa). che ha la plU alta densità di popolazlone In case antllgleniche e lnabltablll e che ha avuto Il minore svlluppo dell'edilizia popolare (9% dell'lnvestlmento totale dell'edlllzla). L'Investimento lmmoblllare Infatti è 11 meccanico e irrazionale trasferimento In città di una ricca rendita agraria. ..Cosi è un Wl@..d2..s.s.o.....aoparente c~ la~vlncla di Reggio Calabria. che ha Il piu basso reddito d'Italia, I consumi meno çlevall in Italia. che (all'Interno della Calabrla) batte ogni recÒrane17irotestl camblarl._sJa_anch.e quella in cui si ha la prU alta percentuale di rlsp..fil(Dlo__bancarloe-quella che ha il piU basso rapporto tra JmpleghL8-®P~ Cioé la • povera ~ R~ ha J_a pili alta percentuale di denaro lasciato inutilizzato ed esportM . ~fretta fascia di terra, la plana di Rosarno e i suoi agrumi, la striscia fertile a sud di Reggio col bergamottq_e la fascia Jonlca di Locri con Il gelsomlno_!'t .. JL bergamotto rap- .Presentano zone limitate di cultura agricola intensiva che garantiscono elevatisslmne"ddrtt-ea-ona ~archla locale di gran- ~arr.-ouI resiste una rendita parassitarla fondata sullo sfruttamento brutale di coloni e braccianti, incapace di sviluppare l'accumulazione In processi produttivi nuovi (al di fuori della speculazione edlllzia e del deposito bancario), accanitamente protesa ad accaparrare finanziamenti p_y_bbflctdecisa "i non mollare Il controllo sulla distribuzione e sul mercati. asSolutàmenteoifl1eaprocessl di industrlallzzaztone-che slgnlijcherebbèro una minaccia al suo potere. Da questo blocco agrario trae alimento la mafia reggina che non è una semplice ap• pendice del fenomeno slclllano, ma che ha precisi legami con la sussistenza di strutture economiche e sociali ancora abbastanza solide, mafia che tuttavia si sta adeguando e modernlz· zando. • Si conserva la vecchia mafia, legata alle strutture agrarie, che assolve alla funzione di tutela del rapporti sociali esistenti, di Intimidazione nel confronti del movimento bracclantlle e contadino, di controllo dell'assunzione del salarlati e delle raccoglltrlcl dl olive e di gelsomino, di Incetta delle attività commerciai!. quali la Gabella e la molitura delle olive. Ultimamente, con l'utlllnazlone del fondi di Integrazione si è accresciuta In maniera scandalosa la potenza finanziarla sociale e polltlca sia degll agrari da una parte, sia delle cosche mafiose dll'altra. Accanto alla vecchia presenza legata, per cosi dire. alla terra, In questi ultlml dieci anni abbiamo visto estendersi la sua presenza negli enti di forestazione e di bonifica, nell'attività edlllzìa • {dal dibattito parlamentare sulla mafia reggina). Comunque l'attacco principale del mafiosi sembra rivolto contro l'Industria, contro le grandi Imprese del Nord che han,10 gll appalti del lavori pubbllcl, contro I grandi magazzini come la • Standa ~ e perfino contro alcuni mdustnah li'ICali un po' p1u dinamici. L'ordine del glorno approvato dall'Unione lndustnate di RcggiO nel 1969 contro ta mafia è sintomo c.'i un rapporto èomptesso e contraddittorio all'interno del blocco dominante che rivelerà le sue crepe anche nel corso degli awt•nimenti del 1970. La prima fonte d1 incremento dello rendita agraria è lo sfruttamento rapace del lavoro. • Basta pensare (dice la relazione congressuale del segre• tarlo della Camera del lavoro d, Regg,o Calabria del 19691 qu2le colpo tremendo prenderebbero la rendita fondiaria e 11 profitto capitalistico se fossimo capaci di far pagare con le tabelle salariali in vigore. anche se scarse. le raccoglitrici di olive e di agrumari. Secondo calcoli sommari ed In difetto. a seguito delle viotazionl contrattuali di natura salariate, di queste sole due categorie e per la sola Piana, abbiamo la segy_entesituazione: su circa 20 mila raccoglitrici di olive con una media di 120 giornate lavorative l'anno con una fascia media di L. 308 giornaliere di violazione tabellare abbiamo una somrn_adl.__VQm_ ilioni non corrisposti alle raccoglitrici e finiti oelle tasche della rendita. Per il settore agrumario oper~no· circa 5000 addetti con una media di 120 giornate l'anno ed esiste una fascia di violazione tabellare di un minimo di 800 l~naliere. Pertanto abbU:mo 480 milioni che sono stati rubati al lavoratorl •. Nella provincia di Reggio Calabria poi. nella zona del ber• gamotto e del gelsomino. domina la colonia. e vigono I piU iniqui e arretrati rapporti di colonia di tutta Italia e di tutto il Mezzogiorno. La fuga dei braccianti, dei coloni. dei contadini dallo campagne e il mutamento relativo del mercato del lavoro. le lotte bracciantili e dei coloni sono quindi una prima e principale Insidia alla rondita, una prima ra9ione di resistenza del blocco agrario. A questo si aggiunga l'abbandono. da parte del gover• no. della politica di difesa del prezzi. che determina cadute del prezzi fortissime negli agrumi e dello stesso bergamotto e gelsomino, minacciati dalla concorrenza del Paesi dell'Africa settentrionale e dal prodotti sintetici. Poi gll Irritanti mutamenti avvenuti nella politica della Cassa del Mezzogiorno, con Il diverso rapporto tra incentivo agricolo e Industriale. che riduce la portata del sussidi esterni alla rendita ed Infine Il pericolo della lndustrializzazfone che si pone a Reggio Calabrla non solo come alterazione ulteriore del mercato del lavoro. come mutamento del rapporti di forza tra gruppi egemonici, ma come sottrazione vera e propria della terra alla rendita agricola. Il quinto centro siderurgico la proprietà agraria non lo vuole. Il plano regolatore fatto elaborare dallo stesso sindaco Battaglia che vincolava una grossa area a sud -13

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