giovane critica - n. 24 - autunno 1970

Il quadro non si definisce dunque, lo ripetiamo, per le. sue potenzialltà, ma per il suo dinamismo creatore e rivoluzionarlo: egli stabilisce tr8 sé e li suo popolo un legame solido. effet· tivo. cosciente. nella devozione e nel sacrificio di sé. Gli è altrettanto necessario. per continuare a meritare la fiducia, non soltanto mantenere tra sé e il popolo dei rapporti costanti, ma Inoltre sviluppare il capitale • fiducia • che il popolo gli accorda, cosa nella quale può riuscire solo attraverso una educazione costante, una volontà perseverante, un perfezionamento continuo e una fedeltà permanente agli Ideai! di giusti• zia sociale e di progresso storico. Un • quadro • che, In un momento o In un altro, fallisce nei compiti concreti che impegnano la sua responsabilità, cessa. quale che sia stato il suo comportamento precedente. di essere un • quadro •. Il che vuol dire che si può risponderei di un uomo per ciò che è stato. ma nessuno può rispondere dl lul per l'avvenire ed è questo. principalmente, a giustificare il controllo permanente che il mandante deve esercitare sul mandatario, l'elettore sull'eletto. Perché noi si possa accordar fiducia a1 quadro per delle azioni che devono aver luogo In futuro, è Indispensabile che egli continui a meritare. In ogni Istante, la fiducia riposta In lui. Questa fiducia gli è accordata in ragione del meriti che gli riconosciamo e di ciò che egli rappresenta per noi in fun• zione di un compito determinato. Cosi, se si tratta di fare un lavoro che richiede forza fisica. cercheremo il piU robusto: se si tratta, viceversa, di gestire I nostri fondi. sceglieremo colui che sappiamo piU Integro: se si tratta di esprimere dei punti di vista, sceglieremo colui che ha scloltezza di linguaggio ed è in grado di esprimere con coraggio e convinzione ciò che pensa: se si tratta di dirigere un Insieme. sceglieremo colui che ha le qualità necessarie per questo compito. Non è certo che le qualità che hanno giustificato la designazione di un individuo si mantengano per tutta la durata dell'azione da lui svolta. Un uomo può essere il plU onesto di noi perché non ha mal avuto l'occasione di diventare disonesto, e può verificarsi che domani egll storni I capitai! o I beni affldaUgll. Dunque la fiducia è sempre meritata solo a metà e può essere rimessa In causa ln ogni momento perché di un uomo conosciamo solo Il suo comportamento precedente senza poter prevedere Il suo comportamento ulteriore. Di conseguen• za l'lndlvlduo deve provare che ciò che si sa di fui, e che ha motivato la sua designazione, sia confermato permanentemente dal suo atteggiamento. per tutto Il tempo In cui egli assume le responsabilità affldategli. Un uomo deve sapere, non appena viene prescelto come quadro. di star diventando Il depositarlo di una somma di volontà, di aspirazioni e di Interessi che non gli appartengono. che, a questo modo. la sua personalità non O piU soltanto sua, ma deve confondersi con quella del popolo. In effetti. egli rappresenta con la propria personalità quella di coloro che lo hanno prescelto. Si può dire parimenti che. piU egli si afferma in quanto quc::dro responsabile, piU la sua personalità si cancella dinnanzi a quella degli uomini che è incaricato di guidare, di consigliare. di dirigere e di educare. Ma, occorre precisare, se ogni uomo è chiamato a confon. dersi con il popolo, chi vuole essere un quadro e vuole restarlo non deve confondersi con tutto il popolo. Egli deve confondersi solo con la parte ptU cosciente, plU dinamica del popolo: deve sapere che il suo ruolo. nel confronti del popolo, è quello di orientare. di dare !'esempio. di persuadere, di educare: deve sapere che. nel grado In cui si trova. la sua posiziooe è la migliore perché egli dia l'esempio godendo In partenza della considerazione e della stima di coloro che lo circondano. La formazione del quadro in seno al popolo poggia dunque sulla integrazione profonda, non tanto nel popolo tutto Intero, ma nella sua parte cosciente, nella sua parte dinamica. nelle virtU e nelle qualità che essa rappresenta. Che Il quadro non dimentichi mai. In qualsiasi manifestazione della sua esistenza, di essere al tempo stesso un Individuo e Il riflesso di una collettività. Accade che1gli altri lo dimentichino. cosa possibile nella dtalettica della vita, ma quanto a lui ha il dovere di rl• cordarsene. Cosi si riconosce Il quadro autentico. Meglio an. cora, un quadro deve poter formarsi per Insegnare a sua volta: perché questo avvenga. egll deve Imparare sempre di plU. Chi Insegna viene generalmente considerato come onnisciente; ora. egli non conosce tutto, conosce solo certi aspettr delle cose e del fatti. Il che vuol dire che Il quadro è perpetuamente a scuola. il vero quadro vogliamo dire. il quadro rlvoluzlonarlo! Abbiamo usato volutamente questa espressione: • quadro rlvoluzlonario •· e· opportuno a questo punto dissipare un equivoco; alcuni compagni, prescelti come politici, dimenticano fa. cUmente che tutte le azioni potendo essere giudicate da un punto di vista politico. essi devono, per non tradire la fiducia che 11popolo ha accordato loro, sforzarsi di eccellere dappertutto e In tutto. Bisogna convincersi del fatto che, per agire con efficacia. bisogna Imparare per sapere. sapere per potere. Il quadro politico che si adagia In un atteggiamento di sufficienza e che. nella sua professione, non fa tutto ciò che gll è umanamente possibile fare per essere il mlgliore, il quadro che trasforma Il suo mandato In un privilegio tale da asslcu• rargli un benessere Immeritato, che svuota Il programma del partito del suo contenuto concreto per farne un tessuto di -89

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