da Nyeréré come • sociallsmo europeo •. non sembra che egli abbia molto compreso se critica In questi termini l'accezione che il soclallsmo è la fase suprema dell'imperialismo, del capitalismo: • Essendo stato alle'<lato nel socialismo trlbale, devo dire che considero questa contraddizione come assolutamente intollerabile. Essa dà al capitalismo una base filosofica che non è meritata affatto e non ha mai rivendicato. Poiché afferma di fatto: senza Il capitalismo ed il conflitto che ne consegue nella socleti, non si può realizzare il socialismo. Lo ripeto. lo trovo Intollerabile questa glorificazione del capitalismo da parte dei socialisti europei •· E la rivoluzione d'Ottobre? forse che Nicola Il era sostenuto da un avanzatissimo capitalismo locale? Forse che in Cina c'era un capitalismo avanzato, o a Cuba. o nel Congo Brazzavllle di oggi? Questa asserzione ha comunque un carattere piU morale che socio-economico. Tant'è vero che, riprendendo lo stesso discorso piU avanti egli scrive: • Il vero soclallsta africano non considera gll uomini d'una classe come suol frattelll e quelli d'un'altra classe come suol nemici naturali. EgU considera tutti gli uomini come suol fr• telll, come membri della propria famiglia sempre In espansione. Egli non fa alleanza con dei suol fratelli per sterminarne altrl •· In una Intervista data a Jeune Afrique (numero del 10 ottobre 1965). Nyeréré afferma: 11 L'espressione "socialismo afriçano" ml sembra un po' confusa e non vuol piU dire gran cosa oggi. Noi cercheremo dì sviluppare un'e<:onomia socialista In Tanzania. La nostra eçonomla non è socialista. Il 70°10 della economia di questo paese è ancora nelle mani di società private, in maggioranza europee. Oui, in Tanzania, noi diciamo che il socialismo non può acco,.. tentarsi d'essere un sistema di sviluppo e<:onomlco, n, Ignorare le origini di questo paese•· I punti di riferimento, come si vede, rimangono sostanzialmente intatti, con loro postulati etnici. Tuttavia, passo per passo, prende sempre pi(i forma una concezione originale dello sviluppo agricolo e della • indipendenza reale •. Ad Arusha. 1129 gennaio 1967, si rlunf Il comitato esecutivo del Tanu che parlò non pl(i di socialismo africano, ma di socia• lismo. • Lo stato 6 inçariçato di Intervenire nella vita economica della nazione In modo da evitare lo sfruttamento dell'uomo sul• l'uomo, o di un gruppo aull'altro: in modo da evitare l'accumu, lazlone della ricchezza a tal punto da non accorderai con l'eslstenza di une soc:hltil senza classi •· 011 errori del passato sono via via ammessi; vi è finanche una demistificazione dello sviluppo urbano su cui, in passato, si era tanto insistito: .. Non bisogna dimenticare che coloro i quali vi'<IOOOnelle città potrebbero di'<lentare gli sfruttatori di quelli che vivono nelle contrade rurali ... U plano quinquennale tanzaniano ( 1964-69) si è proposto d'elevare il reddito nazionale pro-capite da 130 a 200 dollari. Per poter fare ciò sono stati chiestl prestiti in misura di 246 mllioni di lire sterline. I paesi socialist1. che attualmente sono quanto mai presenti in Tanzania con la loro politica di aiuto (paradossalmente a fianco di americani o inglesi) Intervennero in seguìto alla richiesta di Nyeréré. ti leader della Tanzania teneva comunque gli occhi ben aperti e. in quest'occasione. parlò chiaro: • Penso che sul piano internazionale, i paesi socialisti comincino oggi ad utilizzare le ricchezze con lo scopo di conqui• stare potenza e prestigio. Sarebbe ipocrita, da parte loro, negarlo ... Il socialismo di Nyeréré, estremamente vicino all'idea primitiva del cristianesimo, è uno dei pochi ad avera una sua di• nomica positiva, sul piano della politica Internazionale. Non bisogna dimentic2re che. contrariamente al Ghana o al Senegal, la Tanzania ha una collocazione geografica abbastanza Infelice. prossima al Mozambico portoghese-sudafricano, alla Rhodesia, al Congo,Kinshas:i del dittatore Mobutu, al Malawi. la minaccia sudafricana cui è soggetta, almeno In prospetliva. è. fr3 le altre, una delle valide ragioni per cui Nyeréré è tanto impegnato nella sua politica di solldarietà col fronti di liberazione delle colonie portoghesi e, in particolare, col Frellno (Fronte di liberazione del Mozambico). Questi • socialismi afric:mi ., a cavallo del 1960. h;,nno trovato in quell'epoca un fertile terreno d'innesto. Ed 11 bilancio, non fosse altro per l'ampiezza di problemi Intorno ai quali un confronto ed uno scontro. anche violento, hanno oreso forma, non è del tutto negativo. L'ìdea della indipendenza è stata sempre fortemente connessa a quella panafrlcanìsta; il fallimento delle • Indipendenze reali • (salvo rari esempi, eccezione di conferma .illa regola) ha segnato, di fatto, anche quello della pratica panafricanista tradizionale: tuttavia, l'unllà (;Ont!nentale séguita ad essere un notevole punto di riferimento teorico per i rivoluzionari africani. Scrive Bénot: • Tutto sta a dimostrare che Il successo del socialismo In Africa dipende anche dal progresso decisivo lungo la via del• l'unlHcazlone africana: Il socialismo esige del grandi Insiemi e e non del micro-statl •· D'accordo. Ma è pur vero che Il tradizionale riferimento dell'unità continentale, l'Oua (Organizzazione dell'Unltà Africana), ha finito per divenire sotto molti aspetti, strumento di medlozlone fra imperialismo e neo-colonlallsmo • avanzati • e lotte di - 85
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==