giovane critica - n. 24 - autunno 1970

110 PdtJÒu'l preuo altissimo al compromesso. nella sua direzione po. l,t,ca e sindocale. tra comunisti e rllormisll. 11Pc/ nacque nel 1921 dopo la sconlma dell'occupazione generale delle fabb,lche e delle teue. quando /"assenza di una prospettiva efllcace di fronte al proletsrlato 4'1eva ,est,tu,10 /"inlzlst,va nelle mani della borghesia. Anche questo t una ÒIJQIIBlezione per quanti, in nome di uno storia corretta B loro consumo. si proponoono di attenuare lo scontro e l'<Jutonomla rispetto t1/ mov,mento ope,aio parlamentare In terzo luogo. nel 1922 il fascismo Poteva fsr leva su una Nse di massa - , ceti medi - nella sua azione antloperaia al servizio dei pad1oni Oggi lo sviluppo capitai/stico e la prolctarlzzazlone crescente hanr,o enotmemente ridotto - pur se non annullatodel lutto - la d1sponib//,/i) di una anal09a base socia/e di massa alla reazione bo1ghese In quar10 luogo. lfJ divisione spaventosa c~ nel primo dof)Of}uerra aveva contrapposto la classe operala del nord al proletariato a(Jrlcolo del sud, ambedue prota(}Oflisti di lotte eroiche. Oggi questa condizione è O(Jgettivamente capovolta, e le basi per una unJ/icazlone Politica diretta tra notd e sud sono lormidablll Basta questo richiamo alla lezione del primo dopoguerra a ribadire ttlcune tappe londamentttll del cammino che abbiamo di fronte'. quello della costruzione intransigente defl',n,anguardia rivoluzionar/a autonom11; delfuniti) col meridione; dell"inte,vento politico in direzlone detJII altri strati proletatl, a partire dt1gll studenti. 18. L9 lott6 8<1/0fJOma e ollensivtt e la nostra scelta. contro ogni 11cat10 de /nemico di classe. Assumere la responsttb/llM generale d, questa lotta e per noi necessario. Per un/I/care la nostra ttzione politica su sc,fa nazionale, per offrire 1l/tt CO• scienw rivoluzlonar,tt delle m8sse un'occasione di 11crilica precisa. per commisu,are 1/ nostro ln1e,11e111e0 ls nostra forza con una scadenta determinata. noi cl PtOP01118mop,er l'autunno. la preparazione di una giornata nazion.ile d1 lotta· contro la crisi economica. per gli obicfllv, auronom/ degli operai. del proletari. contro O(Jni tenta11vo au toritario. dalle legg, antisclopero all'uso ani/operalo delle elezioni 1111. t1cipa1e. alltt rep,essione plK/ronttle, gludlzi<Jrla e pc,/Jzfesca Su questa base. fin dal rientro dalle vac,9n1e. intendiamo qualificare la nostra attlv1ti) Ira gli studenti 78 - com·mento al punto 18 Al punto 16 nella relazione c'era scritto, come si è già visto: • Non siamo noi a decidere dello sviluppo e della radica1izzaz1one della lotta di classe •. Ora si dice: • Assumere la responsabllltà generale della lotla autonoma offensiva è per noi necessario •: tanto da proporsi • una giornata nazlonate di lotta •. che sarebbe difficile non considerare come un contributo significativo e Incisivo proprio allo • sviluppo e alla radicalizzazione della lotta di classe •. Ouesta assunzione di responsabilità generale della lotta autonoma offensiva è effettivamente necessaria. Ma prematuro a me pare l'obiettlvo immediato con cui questa responsaibllltà si manifesta. cioè la giornata nazionale di lotta. perché concentra in realtà l'azione in quel punti (non sono aincora moltl) In cui l'autonomia ha già In Lotta continua il proprio riferimento organizzativo. anzi la propria direzione pollttca, con Il risultato dl ampliare le sfasature esistenti con tutte le altre situazioni (moltissime) nelle quali !'autonomia si è espressa spontaneamente a livelli politici diversi o non si è espressa affetto o comunque non ha una organizzazione cui rlferlrsL Ho l'lmpresslone che il prestigio che può derivare dall'at•

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