Per ottenete q(l(lsto, por,a punt,re su un governo duro, dfsposI0 • rep,lme,e con dureua fe lotte di piazze - In pertlcol•r• nel Sud - a met1e1e tuo,/ legge rattMtà • eJCtraparlamentare ., a dare Il .suo •· vallo al ricorso massiccio al llcenzlamentl punitivi contfo O(lnl manife. stazione di lotte operala autonoma. Se Il peso di que,ra repressione diretta e.spl/cltamente contro le avangu,rdle e fa loro pos.slbllltà di f01m1JZ/oneu, nite al ricatto di massa di una cii.si economica generale - disoccupazione, riduzione del potere d't1eqvlsto, degradazione sociale per intere cete{IOlle - p,evarrà, allora la lotta p,oletarla non avrà .subito una baltvta d'eue.sto p,ovv/.so,/a, ma sa,à ricacciata Indietro di anni, e un nuovo equ/1/brlO, fondato su un pJU rigido autoritarismo e su una lu~a st9{1nazloneeconomica, potrli stablllt.sl. Se al contrarlo, la capacltli oflensrva della ds.sse ope,a/a sap,à resistere a/l'attacco alle .sue avanguardie, e collegar.si alla rivolta p,oleterla pJU generale causata dal/'eggravatsl delle condizioni di ml.seria e di oppressione dttlle messe. Il capitalismo non avrli plci altre carie de gioe.are .te non quelle di un regime mli/tare, sostenuto direttamente dall'/mperl•• llsmo stetunltense. Non gli rlmauà che rimettersi nelle mani delle forze fasciste e oarafasclste che h,nno continuato a vegetare, ti.serva poco elegante ma necessaria, alla periferia dello svlluppo •democratico. borghese. A quel punto fa borghesia aptlrà la fase estrema della lotta di classe, quella delle lotte armata ,lvoluzlonarl•. Prendere atto deff'lna. vllab/1/tà di questo processo. della poca fondatezza di O(lnl altra alternativa, è necessario per tutti noi. Per due motivi decl,lvl. Primo, che senza questa consapevolezza non saremo mal In guido di adeguare I nostri compiti, Il rH»t10 modo di penHre. E' un ,eono dell'lnlluenza della botgheala su O(lnuno di noi la sottovalutazione, voluta o no, del problema dell'Jllegalità rivoluzionarla. Secondo, che dobbiamo lras/o,. mare Il nQ$ffO stile di IIIVOIO e la nostra organizzazione, In modo tale da sapere far fronte a qual.sia.simodificazione venga lmpost, alle condizioni del nostro Intervento. In te,mlnl lmmedla!I, questo vuol dire che le prossime tappe della nostra attività pot,anno trovarsi di /,onte ostllCOII come finora non abbiamo ce>ncncluto: da una messa fuori legge a Interventi tesi a Impedire la libertà di p,opaganda, di diffusione di materia/e ecc. Affrontare questi problemi è poulblfe 10/o responsabilizzando fino In fondo tutti I compeonl, e soprattutto I compagni operai. In generale Il salto organizzativo che dobbiamo !,re deve a.sslcura,o Il massimo di centrallzzazlone col massimo di decentramento, Da questo punto di vllla, te esigenze di emancipazione. di formazione del militanti, di omogeneità polltlca coincidono con quelle del• l'efflcacl• contro fa ,ep,esslone e la violenza bo,ghese. Un problema c~. a questo riguardo, dovrà ricevere semp,e m8fX}lor attenzione nel no,t,o ltworo complessivo è quello del/'o,g,nlzzazlone potltfca tra I 1olda11,che viene p,e,entato In questo convegno In une apposita ,e- /azione. fronte, essendo ormai emarginate le forze e le Influenze revi• sioniste? Il ruolino di marcia della organizzazione autonoma della classe operaia, che è costituita da Lotta continua, sembra essere questo: restare all'offensiva, generalizzarla. organizzarla; far cadere il governo Colombo dopo aver fatto cadere (o contribuito a far cadere?) il governo Rumor; continuare nell'offen• slva sicché la borghesia sia costrette. per resistere. a giocare l'estrema carta • di un regime militare, sostenuto direttamente dall'Imperialismo statunitense •· A questo modo, • la borghesia aprirà la fase estrema della lotta di classe, quella della lotta armata rivoluzionaria •· In effetti, non c'è altra via per lo svolgimento del processo rivoluzionario in atto: e non si tratta della ricerca avventurista del • tanto peggio, tanto meglio • ma del fatto che non è possibile fare la rivoluzione senza perseguire obiettivi rivoluzionari con metodi nuovi In ogni senso, rivoluzionari. Il solo punto dubbio è quello dei tempi di questa marcia, e quindi delta valutazlone della situazione attuale che da un lato, in tutta la relazione, appare esageratamente avanzata, anzi avanzata a tal punto da avvicinare conseguentemente di molto I tempi dello scontro frontale decisivo, o meglio, degli inizi dello scontro frontale decisivo, e con foga spinge uomini e avvenl· menti In quella direzione; dall'altro lato. Invece. sembra pren• dere le opportune distanze sia nella qualificazione di tutta una serie di obiettivi di lotta Intermedi. sia nella valutazlone della forza organizzata disponibile, che appare tuttora scarsa e im• preparata. Sembra, insomma, che da un lato si faccia uno straordlnarlo credito alla estensione della spontaneità rivoluzionaria, dlmodoché per effetto di questa la borghesia sarà messa In crisi entro breve tempo; dall'altro lato. invece, si ha coscienza che l'organizzazione autonoma della spontaneità rivoluzionaria è tuttora Insufficiente, per cui sono necessari i tempi lunghi. Il mio parere è che la spontaneità non è da tanto e che quindi vi è un rapporto dialettico abbastanza equilibrato fra la spontaneità stessa e il livello della sua organizzazione di avanguardia. Questo significa anche che I tempi della borghesia sono pili lunghi e che. forse. il governo Colombo può resistere da una parte irrigidendosi e dall'altro prendendo alcune contrer misure sul terreno degli Investimenti e quindi dell'occupazione e delle riforme, recuperando al gioco sindacati e Pcl. Anche per questa ragione, mi sembrano particolarmente giuste e pertinenti tutte le considerazioni esposte nella relazione alla fine del punto 15, pure sentendone meno l'lmmedlatez. za pratica. Ml riferisco al problemi della illegalità rivoluzionaria, alla esigenza del • massimo di centrallzzazlone col massimo di decentramento •. e. soprattutto. alle • esigenze di emancipa• zione. di formazione del militanti, di omogeneità pollttca •, ecc.. - 75
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