giovane critica - n. 24 - autunno 1970

tarlato, e non mirasse • chlvderle dentro le gabbi• legeflter,e, E' qui. In queste considerazione, Il filo che unisce situazioni cosi diverse (e con gll siessl p,oter,onlstl fisici: I ,egezz/ di Reggio e I 1,1/ovano/ perai /mmlo,atl di Torino) ~e le grandi lorie opere/e autonome del Nord e I• ,rvolt• violentemente sr,ontenee. assolutamente prfva di autonomi• - di Reggio Celebrla. Ne esce conle1mete le lteollltà del movimento ope1elo riformista nel periodi In cui le lotta di e/esse si radlcaltzze. e anche l'ampiezza del margini di m,nov,, delle borghe• ,1,: I• responubJ/111 dell'avangue,dla rlvoluzlone1Je, su questo terreno genereltt, è enorme e dttVtt essere accettata tino In londo. Il PtOCesso1lvoluzlon,rk) è orm,1 aperto In Itali•. Il problema del potere é un Ptoblem, posto dall'ampiezza delle lotte e dolle ferite che esse hanno In/erto nel corpo della botghesfa, 8. dal contenuti delle lotte stesse - I• volontà di llbe1azlo1,e d•I bisogno, di uguagl/enz,. di /lbertii - dalla formazione di un·avangu,rdf• PtolettJrla che fl(la1da •I di lii della propri• condizione immediata, che Interpreta le esigenze colleutve della classe. Ma I• lase che au,.verslamo non è quella de/fa presa del potere. Il cammino che abbiamo ancora da compiere è et conlratlo lungo s pieno di dllflcollì. Qual/ saranno I p,0$1/ml passi In que,ro cammino? Noi viviamo oggi Il primo etadlo del processo rlvolutlont1rlo. e dobbiamo percorrerlo Interamente,Abbiamo saputo spezzaresul plano generale e plU coneapevolmentee duramente In alcune lotte di avanguardia,Il mecc,- nlsmo dello evlluppo produttivo capitalista. Abbiamo saputo liberarci del primo e plU forte strumento di subordinazionedi cui la borghesia dispone nel nostri confronti, il movimentooperalo controrlvoluzlonarlo, I slndacatl e Il Pcl, Pslup, Abbiamo saputo orQanlz.zarcel guidare lotte di massa secondo una precisa direzione politica. 9 Ma ques!J rlsuflatl non aono n4 lrrttVtualbJII, n4 generai/. L'..itonoml• di clasae, nel auol contemJtl plU maturi; caral1 terlua ancora poche alluazlonl. aep,attutto nelle grandi lebbrlche del nord, e queato et /a aua deboleu• magg/o,e, Dobbiamo esse,e ben conHpevoll di queatl I/mlii. Delle dlflerenze. • volte enormi tre fabbriche dtve,ae e tra zone diverse. In p,lmo luogo; della dlflerenz, tra la /orza e l'un/fj o,genluata degli ope.ral nel/e grandi fabbriche e la loro debolezz, e divisione fuori dalla labbrlc,; dell'Isolamento dal/• c/,sse operala In lotte ,/,petto ad altri atratl pro/erari Potenzia/mente 1lvoluzlone1I. E' vero lnf,ttl che In ,/cune fabbriche - alla FJet, •Il• Pire/li ecc. - dopa I contratti le classe ope,al• h• Hputo conaeNa,e e •nzl ralforiare l'uso dell'un/ti di meue wf IUOQOdi lavoro per unirsi e Off/Mluaral e ha quindi condOfto entusiasmanti lotte o/lena/ve, Ed et anche ve,o che Il 111/utode/J'o,ganluaz/one capltellatlc• del lavoro commento al punti 8 e 9 • La fase che attraversiamo non e quella della presa del potere • e il cammino • che abbiamo ancora da compiere è al contrario lungo e pieno di dlfficoltà •. Questo sembra vero anche $8 molte cose. non prevedibili, non dipendono soltanto da noi. Ma se poi si afferma - e non è vero - che • abbiamo saputo speuare sul piano generale e piU consapevolmente e duramente in alcune lotte di avanguardia, il meccanismo dello sviluppo produttivo capitalista ., si prospetta una situazione tale per cui o si prende il potere oppure si è sconfitti, perché il sistema non potrebbe sopravvivere a un simile colpo. In realtà, alla lotta estrema si arriverebbe già prima dl arrivare a quel punto, e a me pare che occorra essere molto abili per evitarlo senta nel contempo rinunciare alla lotta come unico mezzo per il ratfortemento della organizzazione rivoluzionarla. Per dirla con Mao, che ha razzolato pure bene, • Il principio fondamentale della guerra consiste nel conservare le proprie forze e nell'annientare quelle del nemico •. I sacrifici restano lnevitablll perché la lotta li comporta. Tuttavia, ciò non è In contraddizione con Il principio della conservazione delle forze. O meglio, come Mao specifica. • vi sono aspetti contraddittori che si conditlonano reciprocamente: il fatto è che I sacrifici sono lndlspensablli non solo per aumentare le forze del nemico. ma anche per conservare le proprie ( ...] •. SI dice ancora nella relatlone che cl si è Uberatl • del primo e plu forte strumento di subordlnatione di cui la borghesia dispone nel nostri confronti •. cioè del sindacati, del Pcl e del Pslup. Mo questo è vero solo In parte, tuttora. Infatti, nella relazione Si parla dl questo risultato come di un risultato • né Irreversibile, né generale • e si riconosce nuovamente che • !'autonomia di classe, nel suol contenuti più maturi. caratteriz. za ancora poche situazioni, soprattutto nelle grandi fabbriche del nord• (Il neretto è mio). Ma allora perché non essere • consapevoli di questi llmltl •, tanto per cominciare, nella stessa reiezione? Perchè recuperare - 67

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