giovane critica - n. 24 - autunno 1970

/'economia In una recessione d1 cui urebbe stato dlH/cl//ulmo fsrls rissi/re. Le misure economiche contrtlddl!IOl/e success/11esi contrettl, /"lmbarsuo df!f}II economisti di me,r/ere, non hanno fatto che r 111ela,e questo elementare risultato delle lotte operala autonoma: ,he ogni 1/ternall111 comPorttt una Qutmtltà di per/col/ e di costi nno,me. Lo stesso Imbarazzo e /e stessa paura guidano le d&elslonl oc/la borghesia oggi. anche se le alterna1l11ePoSSlblll si sono ulteriormente ridotte. La crisi produtt111a è una realtà mHslccla e g// apoe/1/ di oovernanll, padroni e scribacchini a superarle sono soltanto patetici. Il r/co,so a nuovi e lo1t1 ln11estlment1,per ottenere Il necessario Incremento di produttMtà. cozza contro la scarsezza di dlsponlbllità finanziaria. e d'altra parie non Potrebbe esercltere I suol elfeltl c!>e a lunga sctldenza. La PoSSlbllltlJ di un lmf)e9no • responsabile • della e/asse operala a collabo,are alla ripresa produtt/11a - a lavorate di plli. «J accettare orari mass«nmll, a farsi strizzare dal tempi di /t,V<>- razlone - fa ridere chiunque abbia Idea deJla tensione esplos/1111 che csrstterlua le grandi fabbriche lta/lsne e che attende l"autunno per scoppiare e generalfuarsl ancora. In questa situazione. le Incertezze padronafl somlgflsno alle speranze di chi 11og//a11uotareIl mare col secchie/lo. La crisi c'è ed è destinata ad aggravarsi ulterl0tmente nell'sutu(I• no: fa crisi c'è cont,o la volontà del padroni, Impasta al p,dronl dalla lotta operale. 7. Il prossimo 11Utu(lnodl11entacosi un nuovo e plU lmpart1mte 1ppun11me(ltO per lo s111/upPodeflo scontro di classe. Oalrautunno caldo all'autunno rono è glil la parola d'ordine che eone per le grandi fabbriche italiane. La crisi di ooverno del lugl/o, mostra quale uri, probabilmente. lf terreno sul quale I capitalisti cercheranno di affrontare l'oflenslva operale. l'apertura al sindacati e la campagna 1/lormlsts hanno attualmenre ben f)OCO spazio. La re11oca dello sciopero geMrsle del 7 luallo ha parl11tochiaro. cosi come le spudorate prese di Posizione produttlvl11lche dell'Unltà. di Berllnr,uer e di Amendola. Il slndac110 ed Il Pc/ sono costretti • difendere, a contenere la propria emarginazione: accettare battaglla non passano se non In modo simbolico, sal110«cetta1e - cosa che non sono disposti a fare - uno scontro frontale con fa borghesia e l'apparato .statale. Il Pc/ e Il sindacato paasono rientrare In gioco - e precarlsme(lte - solo nel caso l(I cui 11 borghesia si SPoStl su un terreno apertamente entlcostltuzlonale: In questo caso Il Pcl Potrebbe contlre di rlpelere l'esperienza del tua/lo 1960, e di rlprlst/(lare l1 normai/ti democretlca assumendosi direttamente, In nome della d/le,a della legalità repubblicana. I costi del riassestamento economico. Il grande capitale ha dovuto gettare la sua m,schera • democratica•, e ripararsi dietro le /orze politiche p/u reazionarie, de Fanfani non piU disposte a impegni • responsablll • per aumentare la produzione. a farsi strizzare dal tempi di lavorazione, ecc. Queste avanguardie esistono e hanno influenza nel movimento di massa. Ma le avanguardie sono una cosa e la classe operala nel suo complesso è un'altra. E anche la • tensione esplosiva • è una cosa e l'esplosione vera e propria un'altra. • la crisi c'è •: si. entro certi limiti c'è perché gli indici di produttività in certi settori si mantengono bassi. Forse questa crisi è destinata ad aggravarsi. Ma buona parte de1 lavoro affinché ciò avvenga. In termini di generalizzata autonomia. è ancora da fare, con l'aiuto delle lotte: non si può darlo per fatto o per acquisito spontaneamente. commento al punto 7 • Dall'autunno caldo all'autunno rosso è già la parola d'ordine che corre per te grandi fabbriche Italiane•: forse è 11 caso di dire che questa parola d"ordine, che contrassegna di fatto l'autonomia politica al livello dell'azione, corre in alcuni grandi eettori di alcune grandi fabbriche Italiane (e anche di alcune fabbriche meno grandi). Il punto da v2lutore ml pare questo: se la disponibilità del Pcl e dei sindacati per la ripresa produttiva per la salvezza e Il rltanclo del sistema può essere compensata con concessioni rl• formistiche che Intanto Pcl e sindacati continuano a reclamare con la voce grossa. ma con quel tipo di voce grossa di chi reclama a gran voce qualcosa che è già quasi sicuro di avere per il miglior successo delle pubbliche reiezioni e del prestigio polltlco, e per la salvezza del sistema. l'awento di un governo d'ordine, che potrebbe essere benissimo anche que-llo attualmente In carica, non è affatto In contraddizione con la perdurante • strategia dell'attenzione • nel confrontl del Pcl, che è pur sempre Il grande elettore nelle non lontane elezioni presidenziali. Governo d'ordine - concessioni riformistiche graduali, opportunamente strombazzate e a~ parentemente • conquistate • a prezzo di lotte stentoree - un - 65

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