;I lttVOI> salariato e le sue regole è enotme; In essa matura Il pro- Il resto - Il finalismo politico delle lotte - fa parte della g,amma di un modo di p,oduz,one nuovo, In cui la riduzione drastica marcia verso il comunismo. del lavoro produttivo va di pari passo COtt l'attenuaz,one e l'abolizione della d,v,sione tra chi lsv0ta e chi no. tra chi fa un ftworo manuale e chi un ltrvOfo intellettuafe; con la conquista di un modo nuovo di v,vcre In cui il desiderio di st,r bene. di esser leflcl, e di eottoscere non sia sistematicamente soffocato 6. Il secondo conflOtato distintivo dcll"autonomia operala. strettamente fegato al p,lmo. è lo smascheramento del ruolo controrivoluzionario de, sindacali e dei partiti parlamentari, e J"01r;ani111uionecspliclramente antisindacale e antlcontralluale della fotta Il sind11Cato è lo strumento essenziale per Imprigionare la lotta di clBSse dentro le regole dello svilUPP-0economico capitai/stico cosi come I partiti parlamentari sedicenti operai sono lo strumento trssen:lale per i/condurre la lotta amlcapltBlistB nelle regole del gioco dcmocra• tico borghese dells conservazione del sistema. E non è un caso che, di fronte alfa Portata delle fotte operale questa dlscrlmlnente fondamentale sia emersa con maggior chia,eua che mal: dtJ una parte, chi, come Il Pcl. la propria la respansabllltì dello sviluppa produttivo. dalla parte opposta chi. come l'avanr;uardls opersla avtonoma. agisce per gencrafl11are e rendere permanente e lrrlmedleblle la crisi produttiva del capitale. Il rovesciamento nel ,apparti di forza tra le classi che Il lunQn sviluppo delle lotte operaie e profetarle ha maturato nel corso dcgll ultiml snnl. ha raggiunto nella primavera trascorsa una tappa lmoottante.· Il caplt,Bsmo è costretto a difendersi dall'offenslva operala, e 11 s1.10respiro si fa sempre plU corto: h1 classe operala conquista alla propria lnltil)liva 1,1nrespiro genertde. strategico. Impone 11 terreno, I 1empl e I modi dello scontro palitico. In questo eotttesto le ambllloril rifOlmlste del grande- capitate si .sono - e/meno per ora - dlleau11te: I• sinlst,a sindaca/e e parfamentttrc ha radicalmente lndebollto Il p,oprlo peso contrattuale sul me,cato borghese: le forze pofitlche trad/. zlonall si sono t,ovate di lroote tt una situazione soclafe che nessun equ/1/brlo oovernatlvo è In grado di governare La dlspreqazlone del centro sinistra e lo svuotamento della prospettiva della nuova mttg• qlorsnza esemplificano questa rea/ti Dopo l'autunno a l;fferenza che nel 1963-M Il grande capllale itlfl/ano non tweva avuto Il cor1Jgq/o di anticipare lo scontro su un plano p/lJ radlcalf'. rlcomwJo alla provocitzlone della crisi oconomlcs. ""'' rovesclere sull'offt'ndva ooerala Il ricetto della dlsoccupaziNle di massa e dell'sllacco 11/le condizioni saltJrlsll genertJII Non //Jrauna er• rata valuta,lone de/111flravlt8 della ~ltuazlone sociale a rendere es/t.,nt/ I capitallstl. ma la paura ben fondata. di mettere In moto un processo di lolle pro!Pot1trleancor• plV aspre ed estese e di precipitare 64commento al punto 6 VI si parla di w conservazione • del sistema invece che di sviluppo del sistema, che è primaria necessità di sopravvivenza del sistema stesso. $i afferma anche che • il capitalismo è costretto a difendersi dall'offensiva operaia •. che perciò w il suo respiro si fa sempre pi(I corto •. che .. la classe operaia conquista alla propria iniziativ.i un respiro generale, strategico •. che • impone i1 terreno, i tempi e i modi dello scontro politico •. Secondo me, questa situazione è esagerata rispetto alla realtà, pure avendo in sé una serie di elementi staccati, non organizzati. slegati che lentamente e faticosamen!.,, muovono in quella direzione. 1 padroni e le loro forze politiche hanno ancora margini politici ed economici. La crisi economica, che nella misura in cui c'è, è prodotta dalla insubordinazione degli operai e dall'affermazione dì quel tanto di autonomia oggi esi• stente. non è tale da poter far parlare per ora (settembre 1970) di • ricatto della disoccupazione •. In realtà, nel po11di sviluppo esistenti e potenziali è !n atto una ricerca massiccia di manodopera operala: non per tutti I settori, ma in tanti settori si. A Torino e a MIiano si parla di decine di migliala di nuovi immigrati provenienti dal Sud e il cui :iHlusso è ostacolato dagli enti locali a causa della mancanza o Insufficienza di lnfrastrut• ture capaci di ospitar!!. Nella zona Livorno-Pisa un contratto recente, che ha interessato anche l'Alfa Romeo. dovrebbe por• tare nel giro di due anni alla creazione di un nuovo stabilimento capace di dare lavoro a 2400 operai. Negli annunci economici dei pili diffusi giornali milanesi compaiono vistosi annunci con l'offerta di lavoro per numerose specializzazioni meccaniche e di altri settori produttivi. Le esportazioni sono di nuovo ln aumento. Dal punto di vista politico, non so fino a quale punto sia utile forzare polemicamente i giudizi parlando di una • crisi produttiva • tale da fare apparire • patetici • gll appelli dei governanti, del padroni e dei loro scribacchini per superarla. I dati emlplrlcl esistenti non giustificano tali giudizi. Questo non significa che non sia vero che esistono avanguardie operale
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