5. Che cos'è dunqve, a questo punto del p1ocesso 1/volvzlonarlo l"avtonom!a ope,altJ. (11.Ja/i ne sono I conr,otatl determinanti? In primo luogo. il rifiuto esplicito e radicate del lavoro salariato e delle leggi che lo governano. L"estraneit8 ope1ala al l11110rodiviene alfermazlone cosciente e programmai/ca: dannegglore 18 produzlone, abolire g11incentivi materiali tesi a corresponsabllizzare gll operai all'Incremento produttivo, rifiutare le divisioni economiche e normatl11e,e rifiutare I tempi di lavoro e le condizioni ambientali nocive. gli orari e I turni ecc. Questi contenvti sono ormai dii/usi In 0011/ ltJbbrictJ. M11 nelle lotte pl/J avanzale questi conteflUtl sor,o rivendicati aperttJmente In nome defla crisi del potere dei padtonl: la produzione è affare dei padroni. la crisi della produzione è un obiettivo politico degli operai. Le Fl11t è f'esemplo maggiore. La lotta di eresse cessa cosi di /asciarsi piegare alle re9ole dello svlluppo capllallsllco. di trasformarsi In strvmento per un suo eqv/. //brio p/U avanzato. per divenite un ost•colo lnsormor11ablle allo sv/. luppo capltalfstlco sresso. I/ m4!'cc•nl.smo dell'accumulazlone capltalf. .stlca si Inceppa, e con esso si lnceppeoo I progetll del capita/e, 1/dotto a vn'vnlca. feuea necessiti: quella di teaglre Bfl'offenslva ope1a1,. di ,lcacc/ad11 Indietro. I capitalisti cessano di programmare autonomamente I propri comportamenti. perchli è la classe operala ad essumere un"lnlzlative autonoma. Il algnlllcato politico che si manifesta nel/11 lotta oper11la contro liane, il contesto di classe sarebbe quello di una generalizzata autonomia niente nffatto potenziale ma concretamente ln atto. La verità sembra diversa. la produzione industriale ha avuto un inizio brillante nel 1970 e ha accusato un riflusso nei mesi precedenti la pausa estiva Questo in generale. In particolare, si sono registrate sttuaz,om difformi. Nell'insieme i livelli d1 occupazione ora risult?no in aumento, e le previsioni tn merito sono ottimistiche alta ripresa di fine estate. anche se pur sem• pre riferite ai poli di sviluppo e anche se in certi settori si è manifestata la crisi. In ripresa sono pure le esportazioni, mentre si cominc!a a parlare dl grossi mutamenti al vertici del settore finanziario pubblico che preluderebbero a un rilancio della poli• tlca degli investimenti. A ogni modo. si avverte la necessità di documentare l'analisi con i dati empirici appunto sugli investimenti, sull'occupazione, sull:i produttività E di evitare l'unilateralità. Quando nella relazione si dice che è • difficile riabituare la classe ope· raia alla normalità capitalista, una volta che essa si è abituata alla lotta autonoma •· si afferma una verità sacrosanta purché. però. non la si riferisca a una generalizzata •classe operaia• ma la si limiti a quella parte di classe operaia che. sia pure a livelli diversi, si è manifestata effettivamente autonoma. commento al punto 5 Anche in questo punto il realismo iniziale si converte in trionfalismo. Si riprende il discorso sull'autonomia. che al punto 1 era stato affrontalo con le giusta awertenza di non usare il termine • in modo generico •- Là si era detto che si ha autonomia quando la lotta di classe cessa di funzionare da motore dello sviluppo capitalistico. Oui si dice che il primo connotato dell"autonomin operaia è il • rifiuto esplicfto e radicale del lavoro salarlato e delle leggi che lo governano •. Ne consegue che • danneggiare la produzione, abolrre gli incentivi materiali tesi a corresponsabllluare gli operai atrincremenlo produttivo. rifiu· tare le divisioni economiche ~ normative. e rifiutare i tempi di lavoro e le condizioni amblentali nocive. gli orari e i turni • sono lutti obiettivi eversivi. Ma di qui a sostenere che si tratta di • contenuti ormai diffusi in ogni fabbrica • cl corre, e il rischio è di ideologicizzare uno esigenza che in non piccola misura è ancora tutta da soddisfare. E' vero invece che questi contenuti sono rivendicati aperta• mente in nome della crisi del potere dei padroni, nelle lotte piU avanzate che, 3ppunto, non sono ancora le lotte di tutta la classe operaia. - 63
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