tarla. e vedono parallelamente p,eclsarsl la controllenslva caplt•llsta. La gene,all11a1IOMJ e l'lnasp,lmento della fotla di classe. che non 1lguardano solo l'Italia ma praticamente tutto Il mondo, e dlpend0n0 dall11 crisi mondiale· dell'lmperlallsmo, non autorizzano di per s4 a par/11redi crescita defl'autonomla aperala, pur costituendone la bsse necessaria. Noi spesso usiamo Il termine • autonomia • In modo generico, e llnlamo pc1 conlonde,e le Idee Invece di fare chiarezza. L'autonomia operala non è un mito astratlo, m• coincide con II processo attraverso cui cresce la coscienza degli slruttetl di essere un• cl,sse, la classe protagonista della vita sociale. L'autonomia di una lott• operala che si libera dal controllo sindacale ~ evidentemente altra cosa dal/'autonom/a del proletsrfato, permanentemente armato. che esercita la propria dlttatu,a su tutta la società. L'autonomia di classe non coincide con la fotta di classe stessa. La folta fra le classi socia/I - e. nella soclet/1 borghese, essenzialmente la fotta Ira la classe del cap/tal/stl, che controllano tutti I mezzi d! produzione e l'apparato dello steto e la classe operala, produltrfce esp,op,lata della 1/cchella socie/e - non è altro che la legge perma, nenie e lne/lmlnablle della storia umana, lo sarà fino alls vlltorla del comunismo In ogni parte del mondo. Nella lotta di classe si esprimono gll Interessi materiai/ contrastanti che Ispirano 1'11zlone e I modi di pensare delle diverse classi socleJI. La lotta di classe li anzi la mo/fa decfsfv11dello svllupPo di oonl sistema sociale. L'Interesse della classe dominante è costantemente quello di la, funzionare questa molla nel senso della esfenslone e del 1all01zamento del proprio Potere. Autonomia $1 ha quando la lotta di classe cessa di funzionare da motore dello sviluppo capitai/stico. 2 01 fronte allo svlluppo delle lotte, Il grande capitalismo Italiano non Poteva p/U Illudersi che si trauasse di una normale 1 ondata rrvendlcatlva. magari plu massiccia, destlnats a ricadere su se stessa. Il plano del r,rande capltalfsmo era dunque questo: rimuovere alcune delle contraddizioni p/U eaploslve au cui la lotta di massa faceva leva, e piegare la stessa lotte delle masse proletarie a strumento per restenslone ulteriore del proprio potere su tutta fa società. Non bloccare fa fotta, ma servirsene per ,alfor• zarsl. Oueslo era Il progetto, e 1'8Utunnodel 1969. del contratti. doveva verificarne Il succes&o. Che cosa voleva Il grande capitale dall'autunno'! AJ - Razlonallllare tutto l'apparato p,odultlvo /tallano, nel senso dell'ulteriore lmpulao alla concent,azlone /nduatrlale-monopollstlca. Accelerare l'emarglnazlon11 di settori Industrie/I a11et1atl, che funzionano come un grosso ostacolo a una polltlca economica espanslv11.all'Interno di una p/U rlgo1osa divisione lmperlallstlca del lavoro su scala Internazionale; slruttare la crisi temporanea di alcun/ settori e aziende per pegno • orizzontale • che muova gradualmente verso il vertice di una direzione politica proletaria. A me pare che dovrebbe essere precisato. però. che possono anche esserci lotte le quali momentaneamente ostacolano • U motore dello sviluppo capitalistico ~ ma che tuttavia non sono affatto autonome anche se potrebbero diventarlo. Pure i fascisti. Infatti. nell'intento di assicurare un regime diverso al motore capltallstico. hanno inceppato in passato e tendono a Inceppare oggi Il motore capitalistico ora funzionante Ma questa loro azione non è affatto autonoma in senso classista. A Caserta. a Reggio Calabria, a Napoli e in .iltre località si sono avute lotte e movimenti quasi Insurrezionali ma non • autonomi • In senso classista anche se. con il tempo. se un'avanguardia proletaria cosciente si forma e lavora bene, certi moti sottoproletari o qualunquistici. possono diventarlo perché le condizioni oggetti• ve. materiali sussistono al di là della deformazione delle cause Iniziali e degli obiettivi mistificati. Voglio dire. Insomma, che il movimento non è mai • tut• 10 •• e questo è un fatto. Il riferimento non è a quanto è detto nella relazione. che è detto bene, ma ad altri giudizi In precedenza e successivamente apparsi sul giornale lotta continua. commento al punto 2 Tutta l'anallsl è Ineccepibile, e giusta è l'osservazione che • le contraddizioni interne al fronte borghese non possono essere sciolte quando prevale la conlraddizione fondamentale, quella che oppone la borghesia al proletarlato •: giusta e opportuna contro !o schematismo • esterno • di chi. non vedendo la lotta di classe e non avendo fiducia nel suol pur duri e lenti sviluppi, ha diviso (e mandato) la borghesia in due forze rlgldamenle contrapposte. con tattiche polltlche contrastanti: da una parte. a esempio, un Agnelli • democratico • e dall'altra un Pesentl • reazionario •, e cosi via. e ha considerato queste la contraddizione principale. le cose, In realtà. sono plU complicate anche perché Il pressoché obbllgoto empirismo padronale. nella strategia permanente della conservazione del potere e del rafforzamento del profitto, porta a rapidissimi passaggi o ambigue simbiosi fra Il • democratico • e Il • reezlonario •, e viceversa. - 57
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