Si tratta di un grosso problema che non si risolve soltanto con un di più di presenza proletaria. E' un problema da rivoluz·one culturale. insomma, e don Lorenzo Milani Infatti insegnava a leggere e a scrivere non tecnicamente ma politicamente anche per imparare a diventare allievo degli alllevl, a essere educato come educatore. In caso conlrario, continuerà ad avvenir& ciò che è già piU volte avvenuto: che il compagno dalle maggiori capacità e dalla maggiore esperienza divenga indispensabile ma cosi indispensabile da suscitare un rapporto di amore-odio tale che finisce col renderlo Insopportabile agli altri e a se stesso. A questo punto, si affermeranno nuove esigenze in altri luoghi e fra altra gente, e quel compagno sf trasferirà, recandosi appresso problemi non risolti. A Barbiana entro i limiti di una attività breve e circoscritta. quei problemi furono risolti, in termini di ricche " esperienze pastorali •· Dico questo non spronato da un2 esigenza moralistica o de. mocraticlstica e neppure religiosa (cristiana). Mi pare insomma 1. Il CIJOfe del potere capitalistico In ltella risiede neg/1 s11w megg,orl delle pochlulme socJeta che dominano 1/ mercato, e che hanno una struffura mulllmulonale matura: .sono In primo luogo la Fist. l'lrJ. l'Enl. la Plrelll. Oueslo pugno di aziende estende sempre p1u il suo comrolfo d/rc:tto sulla produzione e sulla d,strJbcwone. dalle font, di energie e dall'approvvlglonamento di materie prime. a// 1ndus11/adi treslOfmaz/one In tutti I suol .settori essenzlafi - da quel/I delle tW<We 1ecnol0f}ie a quelfo chimico. less//e ecc. -. &Ile comunlcsz1onl, alle Imprese limmzlarle, ef commercio. Il processo di concentrazione del potere economico ha assunto In ltalla un rllmo e un'Intensità ele1111tiss1mlE. ' andata avanti con altrettanta forza l'Jntcgraz,one fra I grandi centri di potere economico, e In particolare fra l'Industria privai& e quella pubblica, riducendo il ruolo delfe vecchie strullurl' di rappresentanza del potere capitai/sta come la Confindustria. Lo sviluppo delle loffe operale. a pari/re dagli anni '60, ha progressivamente ridotto la dlsponlbllità degli strumenti su cui Il ca• p1tallsmo ,tallano del dopoguefla a11e11a fondato la sua espansione la larghissuna disoccupazione, ruso ricattatorio delremlgrazlone Interna. Il supcrsfruttamento e I bassissimi salari, la • presa • del movimento ()J>eraio sulle- lotte e sulle Idee delle masse. Gli ultiml due anni, dal 1968 al 1970. segnano il momento di mas• s1ma gencra/iuazlone e carallerluazlone politica della riscossa prole56 - di penure veramente •cinese " se osservo che per quella via non solo si farebbe praticamente una politica di quadri giusta, ma soprath1tto s'intenderebbe meglio, " materialistlcamente •, la realtà che accostiamo, si • andrebbe in profondità •• si farebbe dell'amore per l'umanità l'amore per la scienza e viceversa, se• condo una dialettica in questo caso si feconda. Luciano 0-tlla Mea Per meglio rendere chiaro il commento critico alla relazione sulla Situazione politica generale e i nostri compiti. lo faccio seguire punto per punto alla relazione stessa. Questo sign,fìca anche che non è discussa l'Impostazione generale dC:lla relazlo• ne. e che i punti di dissenso si collocano <lll'interr.o di essa. e riprendono sostanzialmente vecchi motivi (si veda in particolare Giovane critica n. 19 e n. 20 del 1969). commento al punto 1 A me pare che, in passato, il termine • autonomia • fosse usato non in modo generico o indiscriminato ma sostanzialmen· te m modo trionfalistico forse perché non ne era stato definilo il contenuto fondamentale: e cioè. come ora viene con precisione detto. • si ha autonomia quando la lotta di clélsse cessa di funzion:ire eia motore dello sviluppo capitalistico•, il che presuppone la coscienza della necessità della insubordinazione. Fissato questo llvelto di coscienza, è chiaro che In pratico s1 hanno livelli diversi nella, diciamo cosi, marcia di avvicinamento all'autonomia, e sono livelli rllevablli empiricamente. Al convegno di Torino. negli interventi di alcuni operai, che parlavano sulla base di esperienze di lotta alle quali essi avevano partecipato direttamente, il livello di autonomia risultava Il plU alto. Ma ci sono anche state e ci sono lotte che avvengono a livelli piu bassi di coscienza e che tuttavia, anche se magari apparentemente vengono controllate dal sindacati, muovono ver. so l'autonomia sia per gll obiettivi, sta per I metodi, sta magari per episodi tuttora marglnall. l'omogeneizzazione politica de, vari livelli è un non astratlo compito organizzativo, e non può che avvenire mediante un lm-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==