zione passata del movimento operaio, come si tende ad accreditare: senza cadere altresl nella tentazione di scambiare qualsiasi coacervo di posizioni di sinistra per una piattaforma già in sé valida per l'organizzazione alternativa, quando poi è facile constatare che ciò che manca sostanzialmente al centro dell'elaborazione strategica del movimento operaio. continua a mancare con altrettanto rigore al centro di queste piattaforme contestatlve. Intendo riferirmi ad un concetto d1 classe operaia, che sia adeguato a spiegarne la natura. e i caratteri della sua presente opposizione al sistema capitalistico. il suo ruolo specificamente politico. Il suo rapporto con il lavoro e lo sviluppo, la sua collocazione all'interno degli strati sociali non privilegiati, ecc. Oui credo sia da rilevare da parte nostra tutta l'Insufficienza del discorso sul contropotere. che non coglie la reale vocazione egemonica della classe operaia, e insieme mortifica. fran• turnandola. la sua necessità d'esprimersi attraverso una presa del potere non settoriale. non episodica, ma centrale e generale. Solo la precisazione. ancora da farsi, sul rapporti posslbl 1i in una società capitalistica avanzata tra classe operaia e meccanismi complessivi dello sviluppo. potrà chiarire esattamente 11 ruolo che un partito politico di classe è destinato a giocare per sottomettere gll uni all'altra: 3) Sostenere la dinamica delle organizzazioni operale di base, con tutti i loro riflessi e doppioni sul piano sociale. perché su questa fioritura di realtà antlistìtuziona1i la linea capitalistica di governo può incontrare dlfficoltà tali da provo<'are contraccolpi a tutti i livelli dell'apparato statuale e dello schieramento politico. Innestandosi su tale situazione politico-sociale, un partito può far salire le spintf> e !e indicazioni del movimento fino a costringere le forze dominanti allo scompenso Interno e a cedimenti di fondo sulla linea dello sviluppo. Tuttavia. la saldaIuta tra movimento operalo spontaneo e movimento operalo organizzato è oggi possibile fino ad un certo punto. ed è assolutamente Illusorio pretendere che invece si realizzi In modo compiuto e definitivo. Prelendere questo può voler dire arrivare o soffocare Il movimenlo. che nel suo ambl!o è molto plU avanzato di quanto non lo possano P.ssere il partito e Il slndACato, o. al contrarlo. disclogllere il partilo. alla ricerca di una totale comunione. nelle strutture del movimento. Ora, né l'una né l'altra soluzione si può considerare positivamente. Nel primo caso. Infatti. si finisce oer lqn0rare che, tutto considerato. se ogql un discorso di classe resta aperto In !talla. ciò avviene perché esiste un movimento al livello di classe. che trova I suol strumenti efficaci di lotta e. senza ipostatizzarli, come fanno qli strateghi dell'ldeoloqla conslllare. Il usa e Il rinnova In un continuo spostamento In avanti dei !lve111dello scontro. Nel secondo caso, si rinuncia ad una porzione fondamentale della natura e delle 50 - lunzlonl del partito. che consiste. oggi pili che mai, nello svolgere con i propri strumenti il compito di premere sulle forze polltiche, perché si orientino positivamente o negativamente ne, confronti dei problemi proposti dalla crescita degli Interessi materiali della classe. Un atteggiamento corretto nel confronti del "po1ere operaio" è oggi quello che ne riconosce l'autonomia, rinuncia al compito impossibile di identificarlo immediatamente con il "potere del partito", ma nello stesso tempo cerca di coglierne il senso politico. formulando una proposta capace, In• tanto. di scardinare e dividere il fronte delle forze borghesi di governo: 4) Elaborare un discorso specifico e proprio su quell'intreccio dì lotte di classe e lotte per le riforme, che sembra tipicb della situazione attuale. e· abbastanza evidente, Infatti, che dietro le lotte per le riforme premono precisi interessi materiali di classe o ampiamente popolari, che pretendono un'immediata soddisfazione anche parziale, ma che già delineano nel loro complesso una tensione indirizzata a colplre fondamentali modi d'essere de!la società capitalistica. e non possono quindi In nessun modo essere costretti nello schema riduttivo e paralizzante di un processo di aggiustamento e rinnovamento del sistema. Trr,vare. nell'analisi economica e nell'esperienza sociale. I modt e il discorso adatti per mettere alla luce e far' diventare materia di direzione politica la sostanziale unitarietà di questa catena di lotte e insieme la loro natura davvero parziale e provvisoria. che sempre rimanda ad una richiesta ulteriore. ad una piU ampia e radicale contestazione delle leggl che regolano la dinami<:a sociale capltalistlca. - può essere questo un compito che un partito, non compromesso con Il potere. e che non ha nessun Interesse immediato a esserne compromesso, può svolgere con maggiore libertà e audacia di altrl. Quel che non va perduto, certo, è in questo caso proprio Il rapporto con quelle esigenze reali di mutamento dell'ordine esistente, che Il proqetto di riforma formallzza e organizza nell'Immediato. senza perb cadere nel riformismo, che le mistifica conslderandole e presentandole come risolutive, e spogliandole del quadro comnlessivo. unitario, delle lotte di classe, da cui pure esse In ultima istanza maturano. lo stesso dosaggio delle richieste. e !'individuazione del loro scaglionamento nel tempo, non sono fatti tecnici, mlsurabill col metro degli Interessi capitalistici o con quello, soesso altrettanto mistificante, delle diMmlche Interne alla contrattazione, ma fatti fortemente politici. esprimenti una chiara volontà soqqettlva, la cui direzione dipende anche In questo caso dall'anqolo vlsualt\ con cul si guarda al rapoorto cl~sse ooerala•svlluooo capltalistlco. Una rifle11slone prellmlnare ;andrebhe fatta ogni su quali concetti e analisl sia opportuno mettere alla base di un angolo visuale slffattn: In C9SO contra-
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