ultimi mesi e pretendere quindi e Imporre quel chiarimento, senza tlmore di doverne subire in prima persona le conseguenze. A mio gludizio•è abbastanza grave che questo sia stato rimandato sostanzlalmente al Congresso quando poi, come accennerò plu avanti, alcune condizioni ne esistevano fin d'ora: 11 pericolo che si corre, In tal modo, è di attraversare un periodo non di lacerazlonl, come si dice In giro, ma di stasi e di pas• slvltà politlca, dal quale sia dlfflclle riemergere a un certo pun• to con la carica necessaria ad un dibattito. Ma poiché a questo è dlfflclle ora rimediare. lo credo che sia Intanto utile fornire un quadro delle cer1eue, a cui Il partito sembra esser pervenuto In maniera sostanzialmente unitaria negli ultimi mesi, e da cui probabilmente sarà necessario ripartire nel momento In cui li dibattito pre-congressua1e verrà aperto. Si tratta. In gran parte. di certezze negative, su ciò che un partito come Il Psiup non può essere e non può fare. Non può essere un partito, che si ponga in funzione mediatrice tra Pcl e Psi. o tra Il Pci e le altre forze della sinistra In fase di rinnovamento: è dimostrato che tale funzione di mediazione non è né ricercata né gradita non solo dal Pcl, che muove ad un approccio radicale e diretto con tutte le forze che stanno alla sua destra. ma anche dal Psi e dalle altre forze di sinistra. le quali, pur in un arco molto vasto di posizioni, facilmente arrivano alla conclusione che l'interlocutore pili realistico e pili Importante è. all'interno di un'ottica cosiffatta, il Pcl, e che un rapporto con questo. proprio per la natura e gli orientamenti che gll sono precipuamente caratteristici In Italia. non ha bisogno di una camera di compensazione. destinato probabilmente a di• storcere pili che a trasmettere. Non può fare, un partito come Il Pslup, concorrenza al Pcl • da sinistra•, se per questo s'ln• tende un complesso di atti volto programmaticamente a sottollneare le deviazioni di destra della llnea politica del Pci, senza avere poi la forza d'indicare soluzioni polltlche pratlcablll né gl strumenti per realizzarle: sembra un Istinto particolarmente sensibilizzato nei lnvoratori italiani quello che sl manifesta puntualmente nel confronti di quelle affermazioni. che appaiono esser fatte solo per dar prestlglo alla visione puramente formale di un partito. e non sottintendono né un programma né una reale Intenzione politica. Non può fare. Infine, concorrenza al gruppi minoritari sul terreno extraparlamentare: glle1o impe· dlsce propriamente la su3 natura di partito, che usa, sia pure In un certo modo, le Istituzioni e ritiene utile usarle; glielo Impedisce la sua ambizione, talvolta frustrata, ma pur sempre l&glttlma. di unificare In un quadro strategico unitario I vari elementi del suo molteplice Impegno (sociale, di massa, organizzativo. Istituzionale), a nessuno del quali saprebbe ora rinunciare, divenendo piuttosto un problema quello di trovare modi phJ acconcl per articolare i nessi presenti in tale quadro. Oltre tutto. su quel terreno. e dentro quell'ottica, i gruppi minoritari manifestano una coerenza. che non può essere del Psiup. e che infatti li mette nel suoi confronti in condizioni persino di forza. ove sia chi accetti d'incontrarli nell'ambito che è loro proprio. Queste tre diverse esperienze. - o • modi d'essere • del partito. - qui sommariamente esemplificati. sono stati tutti tentati. negli anni passati. in alternanza rapida fra loro o persino contemporaneamente. non sempre dando uno spettacolo di bella coerenza all'esterno o all'interno del partito. Ora credo che nessuno dubiti della loro separata e complessiva sterilità: si trattava infatti. in ciascuno di quel casi, sebbene talvolta per opposti motivi. di ipotesi nate già subalterne allo schieramento delle altre forze politiche esistenti (compresi in questo caso I gruppi minoritari) e strettamente legate alle scelte e alle oscillazioni altrui. senza capacità di affermare nel dibattito un proprio discorso e d'imporne attraverso scelte di lotta la legitlimità e la consistenza. le ragioni di questo costante traguardare il proprio spazio d'inizia1iva politica a quello già circoscritto dall'lni• zlativa politica altrul sono molteplici. alcune anche di carattere organizzativo, ma una spicca sulle altre. ed è quella che è dato individuare nell'atto stesso di nascita del partito. e nelle sue motivazioni. Il rifiuto dell'ipotesi della gestione soclaldemocratica dello sviluppo capitalistico può fornire la base perfino. in determinate condizioni, ad un ricco ed Impetuoso movimento di massa. ma non costituisce di per sé un ancoraggio definitivo. programmatico ed organizzativo, 9er un partito che si sappia e si voglia Inserito in un ampio schieramento unitario e sia quindi obbligato ad andare continuamente al confronto su una quantità di problemi e di scelte di breve e medio periodo. Al limite. si può pensare che un orincipio cosiffatto. inserito nella carta del partito. deve essere esso stesso capace di ritradursl In una serie di atteggiamenti coerenti e pur differenziati fra loro, per mantenere ed arricchire la carica iniziale da esso posseduta. Altrlmentl, può accadere che presso le masse fatti come 11 riavvicinamento tra Pci e Psiup e la stessa evoluzlone Interna del Psi contribuiscano a scaricare le vecchie forme e motivazioni della tensione antisocialdemocratica. senza che si sostituisca un discorso pili adeguato al nuovi livelli di elaborazione di una proposta riformista. l'~saurimento. per cosi dire. di questo aspetto della sua matrice orlglnaria, - qualora lo si intenda nel suo senso pl(i letterale e primitivo, - costituisce accanto a quelli già Indicati un altro dei motivi di rlflesslone presente del Pslup. Se non può essere un partito semplicemente massimalista. che lntsnde vivere dell11denuncia del tradimenti revisionisti, né trasformarsi In una federazione del gruppi d'Intervento, che esauriscono la loro funzione nella sollecitazione delle tensioni sociali, -47
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