anche le capacità tattiche di recupero del partito comunista e del sindacato. Il lavoro operaio ha costituito il nodo centrale della nostra attività; attraversO tale lavoro abbiamo dato un contributo im• portante alla crescita del movimento nella nostra provincia; at• torno ad esso abbiamo costituito un gruppo dirigente dl tipo nuovo; abbiamo dato una dimensione originale a tutta la nostra azione polltlca, abbiamo portato alla milizia politica quadri operai di tipo nuovo. Cioè, in una dlmensione, globale, abbiamo esaltato la capacità di collegarci alla realtà delle condizioni delle masse; abbiamo puntato sempre, nell'attività quotidiana, all'autogestione delle lotte, negli organismi del movimento operalo e quindi nell'interno dello stesso Partito; abbiamo insistito sulla necessità di teorizzare, di pari passo con essa, tutti i momenti della nostra attività per renderla pili incisiva ed unificante, senza prescindere (né tantomeno subirlo) dallo stato del Partito. Testimonianza operante di questo lavoro è la cotlezlone di Lotta ()pet'ala, Il nostro giornate di fabbrica che rappresenta non un fatto di nuova pubbllclstlca ma di crescita organizzativa del movimento, perché gestito direttamente dagli operai con una visione globale del problemi. Questo nostro lavoro ha sofferto di limltl, di tsolazlonlsmo, di sperimentalismo, proprio perché è mancato da parte della Direzione del Partito Il momento della verifica collettiva e una politica di omogeneizzazione delle varie esperienze. L'impegno del Partito in fabbrica ha trovato Il suo momento pili alto In esperienze particolari dove il Partito, partendo dalla condizione operala e da rivendicazioni settoriall ha saputo risalire (come alla Sapta. all'Arbos, al Maglificlo Piacentino ecc.) ad un discorso strategico pili generale sul contro-poteri e sulla crescita di strumenti di auto-gestione dal basso. In diverse fabbriche della provincia la presenza esterna ed Interna del Psiup è stata senz'altro determinante per cambiare l'atmosfera e l'equllibrlo di forza. Le lotte contrattuali dell'autunno si presentavano come l'occasione per generalizzare e per rendere permanenti esperienze particolari che la Federazione aveva fatto crescere. Il nostro Impegno nelle lotte contrattuali è stato massiccio e continuo. Il discorso di non dare uno sbocco puramente rivendicativo e contrattuale alle lotte slndacali è riuscito ad interessare la classe operala, ha portato anche nuove forze operaie, specialmente giovanill, nel Partito. ma non è riuscito a passare a livello di massa, di organizzazione generale del movimento. e per le tredlzionl • sindacai! • del movimento stesso, e soprattutto perché l'unità slndacale - pur partendo da una forte esigenza di base - ha significato, almeno a Piacenza, un cor• done sanitario attorno a qualsiasi proposta che tendesse, a trasformare la lotta contrattuale in un movimento politico di massa che ponesse al centro il problema della creazione di strumenti originali di potere operaio. La mancanza di collegamenti tra la classe operaia ed altri ceti. lo sfasamento fra categoria e categoria, un certo neutralismo sindacale nel confronti del governo, hanno portato la classe operaia all'isolamento, specialmente a partire dalle bombe di Milano; e a Piacenza come nel resto del paese, sono state perciò emarglnate le posizioni pili avan• zate all'interno del movimento. Proprio per questo, a parte le situazioni particolari. durante le lotte (e successivamente nelle elezioni) il movimento ha avuto la figurazione organizzativa e i contenuti delle forze, politiche e sindacali che sono riuscite, anche con una serie di aggiustamenti tattici, talvolta Importanti, ad egemonizzarlo. Ci siamo resi conto In pratica, anche se questo ci era già chiaro teoricamente, che un movimento sul tema della costru• zlone del contro-poteri ne11afabbrica e nella società va avanti e si sviluppa soltanto se. a livello politico. si riesce a costruir• gli attorno uno schieramento omogeneo che gli garantisca lo sbocco politico voluto. Da qui esce rafforzata la validità della nostra politica unitaria che tende a fare del Pslup non una componente Isolata, magari su posizioni giuste ma di poca Incidenza nel movimento. una specie di • coscienza critica •, bensl una forza che lavora per la riqualificazione di tutto Il movimento di classe. per spingerlo unitariamente su posizioni di alternativa e di contro-potere. La nostra Federazione ha quindi ora dinnanzi un dupllce problema: primo. riuscire a dare alcun! esempi concreti, stlmolantl per tutte le forze politiche di classe. di contro-potere che non si facciano però Isolare in fabbrica e nel movimento; secondo. affiancare al lavoro politico un lavoro di ripensamento delle esperienze del movimento operaio alla luce di una teoria generale del processo rivoluzionarlo. Questo è posslbrle solo se. da una parte tutto Il Pslup si organizza e diventa congeniale a questa politica, battendo le posizioni equivoche o assenteistiche esistenti al suo interno; dall'altra parte se Il Psiup riesce a crescere qualitativamente e quantitativamente su questo Indirizzo strategico costringendo le altre forze di classe a fare I conti con questa strategia. Infatti cl slamo resi conto fin dall'inizlo delle difficoltà di colmare, a livello locale. una grave deficienza del Partito a livello nazlonale. Noi slamo sempre stati consapevoll che una fona politica, se non vuole evere un ruolo di puro fiancheggia• mento e quindi di fatto subalterno. ha l'esigenza di ripensare, a Uvello delle lotte attuali, le proprie Indicazioni strategiche e deve sollecitare all'Interno e all'esterno del Partito un appas• - 43
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