giovane critica - n. 24 - autunno 1970

l'universale essendovi costretta in un primo momento • (op. clt. p. 23)). Quindi il proletariato per esplicare un'azione di classe deve attingere la sfera statuale e per fare clO deve reallzzare una • coesione • Interna che riesce a raggiungere solo politicamente. nel momento in cui pone Il suo Interesse come • universale • contrapposto allo stato borghese. che è l'altro • universale •. ma tale solo In modo mistificato perché fondato sulla base dell'antagonismo tra le classi. Il proletariato insomma espllca pienamente la sua natura di classe antagonista nella misura In cui pone Il problema del potere politico. e quindi punta alla creazione del governo operaio. dello Stato-Comune. 3 Lo Stato borghese non è il rappresentante di interessi corporativi. un • comitato d'affari • della borghesia - 1 come sembrano pensare Di Toro e Illuminati che concepiscono lo Stato solo come risolutore, mediatore, del conflitti lntercapitallstici (Prima ecc., p. 121 e 134) riducendolo a mero strumento d'intervento anticicllco - ma è comunità illusoria, interesse collettivo. cioè mediazione complessiva degli antagonismi di classe (cfr. Marx, Miseria della Filosofia, Roma 1949, p. 140). Esso è quindi organo non solo di gestione, e ri· soluzione, dei contrasti tra i vari gruppi e strati di capltallsti ma anche di recupero a livello politlco, nell'ambito dell'Interesse generale, del proletariato. Da qui la necessità per la classe operaia - di • spezzare ., di • rompere • la mediazione politicostatale come condizione prelimlnare per la propria emancipazione - proprio perché lo Stato nel momento In cui eleva 11 proletario a cittadino. lo sanziona come venditore di forza-lavoro. Detto altrimenti: Il proletario nella società civile è venditore di forza-lavoro viene quindi incorporato nel capltale, nella società politica è citoyen. membro dello comunità, in cui Illusoriamente fa valere il suo interesse rlconglungendolo con quello generale. perciò, da un lato è ridotto a fattore della produzione dall'altro è recuperato, nell'interesse generale capitalistico. Il partito proletario è Il mezzo attraverso cui la classe operala per un verso fuoriesce dalla società civile - dove è eitomlzzata: per l'altro riesce a non subordinarsi alla mediazione statale. a • spezzare • l'interesse generalft capitalistico, In quanto afferma la sua candldatora a gestire In maniera alternativa - socialista - l'Intera società. Il proletarleito a sua volta ha bisogno di costruire un nuovo, speciale, tipo di stato, la Comune. che è • la forma politica • nella quale compie la propria emancipazione e costruisce Il sociallsmo: • un ordine di cose In cui non vi saranno piU classi né antagonismi di classl [In cui] le evoluzioni sociali cesseranno d'essere rlvoluzlonl politiche • (Marx, Miseria della FIiosofia, Roma 1949, p. 140). Nel momento in cui il Manifesto vanifica la nozione di proletarlato non solo ripropone una visione sociologica-volgare della sccietà concepita come • società dei consumi •. ma perde il punto di riferimento storico: a) per la fondazione del partito proletario: b) per la costruzione del socialismo, perché solo la classe operaia agricola e indu3trlale, e non genericamente le • forze sociali •. è antagonista storica della borghesia e solo essa può divenire il soggetto della rottura dello stato borghese e gestire il processo di fondazione del socialismo. Per concludere e per tirare le flla del discorso su Marx e Lenin ritengo che le proposte leninlane del '17. non solo sono in linea con la teoria marxiana dello stato, ma che rappresenta• no una discriminante storica e uno spartiacque teorico fondamentale. Il Lenin del '17 è un punto di passaggio obbligato per elaborare uno strategia rivoluzionaria per la società capltallsti· che c.d. mature. 11patrimonio teorico di Lenin da non disperdere. pena cadute opportunistiche di vario segno. non va cercato genericamente nel "corpus" delle sue dottrine ma: 1) nella nozione del partito concepito come lo strumento attraverso cui Il proletariato gestisce l'intero fronte rivoluzionarlo, cosf da far prevalere i suoi Interessi di classe: 2) nella necessità di costruire i soviet come organi politici che. per un verso. spenano e sopprimono lo Stato borghese e, per l'altro, divengono le strutture-base dello Stato-Comune: 3) nella concezione della • presa del potere• dal basso. che si reallzza mediante l'antagonismo - li dualismo di potere - tra Stato borghese e soviet: 4) nel rilievo dato alla necessità clello Stato nel periodo di transizione, quindi delle strutture politiche attraverso cui si esplica la dittotura del proletarlato per impedire qualsiasi rlfh1,.so controrivoluzionario, per abolire le crassi, per reallzzare la gestione sociale dei mezzi di produzione annullando con ciO la separazione tra politica ed economia. Il leninismo - ripetiamo non le dottrine di Lenin - si presenta ancora oggi come una discriminante nel confronti di coloro che annegano la rlvoluzlone socialista nelle concezioni consumistiche. nel sociologismo delle • forze sociali ,. Insomma nel radicalismo piccolo-borghese: e nel confronti di coloro che. come Di Toro e Illuminati, concepiscono la conquista del potere come una meccanica sommatoria della lotta spontanea delle masse con la direzione del partito (cfr p. 314) e che llquldano I problemi della • gestione • del processo rivoluzionario e della costruzione del soclallsmo per riproporre Il blanqulsmo, abban• donando cosi il marxismo e Il lenlnlsmo. Franco Russo - 39

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