giovane critica - n. 24 - autunno 1970

A proposito del dualismo di potere 1 Il saggio di Claudio Di Toro e di Augusto Illuminati (Prìma e dopo il centr1rsinistra. Capitalismo e lotta di 1 classe in Italia nell'attuale fase dell'imperialismo, ed. di Ideologie, 1970). ci offre l'occasione di discutere alcuni problemi agitati nel dibattito della sinistra extra-parlamentare e non. Non affronteremo in questa sede tutti gli argomenti svolti nel saggio - la c.d. ricostruzione capitalistica in Italia. il ruolo • mmona1e• e • produttivistico • svolto dal Pcl in quella fase, il XX congresso e l'elaborazlone toglìattiana della via pacifica al socialismo, il sociallmperiahsmo ecc. -. cl soffermeremo invece sulla polemica che, a piU riprese. Di Toro e lllumlnat, conducono contro la nozione di dualismo di potere. Secondo gli autori il concetto di dualismo di potere sfocia in una strategia politica di destra con piU varianti: la linea Gio• titti, quella di Onofri ed infine le posizioni democratico-costilu• zionali di Togliatti: e in una d1 sinistra. senza varianti. definita come •operaista. e • trotskista • (cfr. pp. 120-1211. In breve. La posizione di Antonio Giolitti si fonda • sopra l'opinione che il livello tecnologico e l'organizzazione della produzione raggiunti dalle società industrializzate non consentono. senza compromettere quei risultati ai quali neppure la classe operaia è disposta a rinuncl3re, di reintegrare il lavoratore nella sua personalità di uomo a livello di impresa. (A. Giolitti. Un socialismo possibile. Torino. 1967. p. 43): per questo il terreno dello scontro tra i diversi • gruppi • sociali non è rappresentato dall'impresa - entrata ormai nel • mondo della precisione • (ib .. p. 13) cioè della razionalità scientifica - ma dallo Stato. Lo Stato ha modificato la sua natura di • comitato di affari • della borghesia divenendo • un tessuto Istituzionale nel quale pene• trano in mlsura sempre maggiore non soltanto gli affari della borghesia. ma gli interessi le esigenze le pressioni le influenze di altri strati soclali • (ib. p. 66); da qui la necessità per Giolitti di politicizzare la lotta. di battersi per I~ gestione degli organi statali e per far affermare nella società l • valori • demo36 - cratic1: non a caso Un socialismo possibile si apre con un passo della Politica come professione dt Max Weber. Se Giolitti porta in alto \'azione politica. Onofri e Gu1duccl l'abbassano fino all'impresa. per questo il dualismo di potere si colora di riflessi • consiliari-gramsciani • e • trotsko-operaistl • (letterale, pag. 128) per sfociare. infine. nella esaltazione de, gruppi di pressione e della democrazia diretta pluralisticamente. epperò corporativamente Intesa. Questi temi poi, attraverso Panzieri e I Quaderni rossi, passeranno alla sinistra cd. extra-parlamentare. Ma di ciò in seguito. Il punto di contatto della linea di Giolitti con la strategia 1ogliattiana è l'esaltazione della democrazia politica - garanlita in Italia dalla Costituzione - che rende possibile • una avanzata verso il socialismo nelle forme della legalità democratica e anche parlamentare. (P. Togliatti, Nella democrazia e nella pace verso il socialismo, rapporto all'VIII congresso. Roma 1963, p. 48). L'oggetto dello scontro di classe è la conquista della direzione politica dello Stato. e in questa lotta il proletariato ha conseguito notevoli risultati sintetizzati nella Carta repubblicana, per cui: • Il rispetto e l'applicazione della Costituzione - afferma Togliatti all'Vlll congresso - diventa cosi li terreno su cui si scontrano le forze del rinnovamento socialista e le forze della conservazione e della reazione • (Nella democrazia .... p. 50). La divergenza con Giolitti - carica di implicazioni politiche - sta nel fatto che Togliatti giustifica la possibilità della via pacifica non solo con le modificazioni strutturali dello Stato. ma anche con i mutati rapporti di forza tra il c.d. campo socialista e l'imperlallsmo: da qui il nesso tra la strategia dell'VIII e quella del XX congresso. Il legame del Pcl con i paesi c.d. sociallstl. L'accettazione della democrazia come terreno dello scon1ro di classe e quindi della subordinazione degli Interessi del pro• letariato allo sviluppo capitalistico trova la propria strumentazio. ne nel • partito di massa • - altra creatura di Togliatti - che nel Parlamento fa valEire. nell'ambito dell'Interesse generale, le esigenze. rivendicative e politiche. del proletariato - ridotto però a fattore della produzione capitalistica. La strategia riformista di Togliatti, descritta qul per sommi c~pi. sarebbe secondo gli a , una • vl'lriante • della concezione del dualismo di potere. • concepito da Lenin come formula di transizione In una fase di convulzioni rivoluzionarie. ma che già il Gramsci ordinovista e la tradizione trotsktsta avevano inter• pretaio opportunisticamente come contestazione Interna del potere borghese sostitutiva del partito e della strumentalizzazione rivoluzionarla { ...) ~ (Prima .... p. 171). Ma il frutto piU velenoso del • dualismo di potere• è - a parere di Illuminati e DI Toro - l'Ideologia della sinistra extraparlamentare: essa unifica Il dualismo di potere (leggi Trotskl) e lo spontaneismo organlzzotivo (naturalmente A. luxemburg)

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