nuto in vita la tematica delle forze di potere autonomo della classe operala e l'averla In qualche modo imposta a tutto 11 movimento operaio; dall'altro I limiti già succintamente rllevati determinarono un potenziale recupero delle Istanze di potere nell'ambito di una strategia meramente sindacale e la conseguente crisi dello stesso tessuto organizzativo del movimento studentesco. Per quanto riguarda invece Il decennio di verifica della strategia del partiti operai e del movimento sindacale vogliamo soltanto sottolineare due dati essenziali. Il primo, relativo al processo di logoramento del rapporto tra partiti operai. movimento reale e classe operaia, come pure il logoramento direttamente proporzionale all'esaurirsi della formula di centro-sinistra, della stessa forza contrattuale dei partiti operai nell'ambito del Parlamento. Il secondo, relativo ad un contemporaneo logoramento della tematica dell'autonomia sindacale di cui le contraddizioni delle lotte per le riforme sono la manifestazione ultima e plU evidente - ma anche Il riproporsi nel corso delle lotte del '68 e del '69 di una tematica di potere che non può certo essere ignorata e che comunque sarà il terreno di confronto del pros· slmi anni. Più in partlcotare è In discussione, ancora una volta, Il rapporto tra potere in fabbrica e fronte di alleanza. owero se l'angusta tematica conslliare debba trovare In organismi autonomi di potere il proprio momento di socialità complessiva che del momento fabbrica faccia una variabile dipendente: I\ rap. porto tra lolla economica e lotta politica ovvero se entro quegli organismi del fronte di alleanze della classe operala non debba trovare il proprio momento di generalizzazione Il superamento della partlcolarltà economicistica delle lotte sindacai!. onde evitare che il perpetuarsi del suo essere supporto di lnevitabill mediazioni politiche entro Il parlamento. prolunghi all'infinito il momento democratico, a scapito di quello socialista: 11rapporto tra partito della classe operala. lotta politica e lotta economica. ovvero se il partito debba essere veicolo in Parlamento delle istanze della classe operala quale momento dell'interesse generale della società capltallstlca, o momento di quegll istituti di potere del fronte rivoluzionarlo di alleanze. che utilizzi le llbertà democratiche quale terreno di crescita del dualismo di potere e l'affermarsl di quegli Istituti quall forme specifiche di realizzazione del processo di soclalizzazione del processo di produzione. Nota blbllog,allc,. Cfr. Pofltlca ed economia (Intervista con A. Gloflttil. su Mondo ope,afo n. 9, settembre 1957: L. Libertini e R. Panzterl. re$/ $ulla questione del cont,ollo ope,11/0, su Mondo oper,/o n. 2. febbraio 1958: Mondo operalo nn. 3 e 8, con gll Interventi nella discussione sul controllo operaio di F. De Martino. A. Caracclolo. M. A. Salvaco, L. Della Mea, R. Guiducci, L. Mallan. S. Menchtnelll. P. Tagllazucchi, F. Vasetti. V. Magnani. A. ?esenti. G. Tamburrano; Sul controllo ope,alo. una discussione Ira soclallsU e comunisti. su Mondo operalo n. 9, 1958:L. Barca e Piero D'Attore. interventi sul • controllo operalo •, su Mondo operalo n. 10. 1958: L. libertini e R. Panzlerl. Cancluslonl. au Mondo operalo n. 3. 1959; R. Rossanda. Note su alcun/ aspetti teo,lcl e pa/ltlcl del dibattito sul cont,ollo ope,1110. su LIJ Rivista Storica del Socialismo n. 5. 1959;R. Panzlerl. Sull'uso capitai/stico delle macchine nel neocapitallsmo. su Quaderni rossi n. 1. 1961;M. Trontl. la fabbrica e le società. su OulJdernl rossi n. 2. 1962: PlaflO capitai/stico e e/asse operala, su Ouadern/ rossi n. 3, 1963:M. Trontl. Il pJaflOdel capitale. Ibidem: R. Panzlerl. Plusvalore e planlflcaz/olle. su Outldernl rossi n. 4. 1964. - 35
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