economica e lotta politica assunse il massìmo di compiutezza strategica, va posto il dibattito sul controllo, apertosi nell'ambito del Psi. ma· che coinvolse tulli i partiti del movimento operaio. Gli assunti fondamentali da cui prende le mosse il dibattito sul controllo operalo. aperto su Mondo operaio dalle sette tesi di Panzlerl e di Libertini. sono. In pieno ossequio alla svolta del XX Congresso: via nazionale al socialismo e quindi fine del molo di Sh.to-guida. revisione del rapporto classe operaia-partito. per una rifondazione di una llnea alternativa di potere della classe operala che fronteggi Il pericolo sempre piU vicino di una unificazione soclatlsta nel quadro di una possibile collaborazione di governo. Gli estensori delle tesi, partendo da un lato dal rapporto democrazia.socialismo e quindi dal diverso ruolo che il partito deve avere nei confronti della classe operaia. dall'al• tro da un'analisi del capitalismo ltallano. fissano I punii di partenza per une linea alternativa di potere della classe operaia. la fabbrica è vista come sede del potere reale del capitalismo al quale. tuttavia. non si riconosce la capacità di garan• lire lo sviluppo progressivo delle forze produttive proprio per le caratterlstlch1 che ha avuto lo sviluppo del capitalismo In Italia (formazione di slngoli settori industriali che non si sono costituiti In merca10 nazionale, rapporto coloniale con il Mezzogiorno, ricorso permanente alla protezione e al sostegno dello Stato, alleanza con I resti del feudalesimo). In questo ambito gll organi dello Stato borghese sono visti come • comitato d'af• fari ,. della classe capltallstica. per cui si assiste ad una compenetraz!one sempre piU stretta tra Monopolio e Stato In cui Il primo è portato ad avere un controllo p\U diretto sull'intera società attraverso l'azione statale che esso determina. Il par• lamento è solo la sede dove si ratificano e si registrano I rapporti di forza tra le classi. che si sviluppano e si determinano al di fuori di esso. e !'economia resta • la sfera nella quale si producono I rapporti reali e ha sede la reale fonte del p0tere •. Da ctb si afferma che la via democratica al socialismo non coincide con la via ;,arlamentare al socialismo; bensl via democrati• ca significa • continuità nel metodi della lotta prima. durante e dopo il salto rivoluzionarlo [ ...] nella fondazione di Istituti di potere nella sfera economica. Istituti di controllo degli operai della fabbrica, del settore e dell'Intero settore produttivo •. Per quello che riguarda Il rapporto tra classe operala e partito. contro li riformismo e la burocratizzazione del potere (partito-guida) si rivendica l'autonomla rivoluzionarla del proletarlato che • si concreta nella creazione dal basso prima. durante e dopo la conquista del potere. degli Istituti della democrazia socialista •. e nella restituzione del partito alla sua funtlone di ltntmento della formatlone politica del movimento di classe, cioè come • sollecitazione e sostegno delle organltza• 1ion! nelle quali si articola l'unità di classe •. E' compito. quindi, della classe operaia l'equilibrato svllup• po economico in modo da spezzare il potere dei monopoli. e la trasformazione dell'impresa pubblica da elemento di sostegno e di protezione del monopoli a •direlto strumento della industria• lizzazione del Mezzogiorno e delle aree depresse •. In sostante, dall'analisi sullo sviluppo capitalistico. che ha dei punti in comune con quella del Pcl. ma che si distacca da essa per quan10 riguarda 13 fase del • passaggio • democraticoborghese e quindi la funzione dell'azione statuale. si fa discendere la concezwne del predominio del potere economico per cui la fabbrica è vista come Il terreno essenziale su cui si determinano I rapporti di forza tra le classi che poi si esten• dono o tutta la società. Da clb deriva la riduzione della complessità della stratificazione sociale e produttiva alla fabbrica per cui non si vede il rapporto di funzionalìtà tra settori avan• zati e arretr6tì dell'economia, e quindi dell'azione statuale non come semplice registrazione • polltlca • del potere economico. ma come momento di gestione complessiva dell'Intera accumulazlone. In altre parole. I limiti operaistici delle tesi fanno sf che la linea al1ernativa di "sinistra" degli istituti autonomi di potere della classe operala venga facilmente battuta nel corso stesso del dibattito. In sostanza, non proponendo una reale alternativa di potere con organismi di controllo. espressione degli Interessi e della autonomia non solo delta classe operala. ma anche del suol alleati potenzialmente rivoluzionari, le tesi non fondano un processo complessivo di duallsmo di potere che Investa, unificandole. la fabbrica e la società. Nel Psi le forze che diverranno presto maggioritarie e che vareranno praticamente la formula del centro-sinistra. reagirono alla tematica sul controllo operalo, riproponendo. su un ceppo teorico apertamente bernsteinlano, la necessità di una trasfor• mazione della strumentazione democratica dello Stato uscito dalla Resistenza. al fine di operare sulle scelte Imprenditoriali forme di controllo pubblico tese a far corrispondere Quelle scelte alle necessità soclall della programmazione di uno • sviluppo equilibrato •. Di QUI le proposte programmatiche di riforma dello Staio. che nella originarla concezione propria di A. Glolittl prefiguravano una partecipazione diretta delle forze soclall (slnda• cali in primo luogo) negli organi della programmazione. o organi entro I quali le particolarità materfali delle singole forze soclall sarebbero diventate momento unilaterale da mediare con gli obiettivi dello sviluppo economico complessivo. Una concezione organicistica dunque in cui lotta polltlca e lotta economica si sarebbsro fuse nel superiore Interesse della società. le reazioni del movimento sindacale e dei partiti di opposizione. la crisi del 1962~3 fecero rapida e sommarla giustizia delle utopiche fantasticherie organicistiche di Giolitti, Il quale - 33
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