giovane critica - n. 24 - autunno 1970

Organismi di potere e fronte antifascista nella guerra di liberazione Il periodo della lotta di liberazione vede Il sorgere e l'af• fermarsi di organismi operai di fabbrica che, pur nel loro ca• rattere contraddittorio. riproprongono al partiti operai. e in primo luogo al Pci, Il problellla del rapporto tra istituti autonomi di potere della classe operaia, partito e organismi del fronte antifascista. Occorre ricordare come. con il vanificarsi delta tematica soviettista e consiliare. per I partiti comunisti il problema era stato affrontato dal VII congresso dell'Internazionale comunista e che In esso i1 rapporto tra lotta democratica e lotta antifascista si era risolto non nella contemporanea delineazione di una lotta su due fronti. l'uno - quello democratico - funzione dipendente dell'affermezione e crescita dell'altro - quello per la rivoluzione socialista - entro il fronte antifascista: dell'af• f'èrmarsl cioè di un tessuto di potere autonomo della classe opera\a e del suoi alleati rivoluzionari, supporto istituzionale della dii• tatura del proletariato (e sostegno sociale delle brigate partigiane): quanto nell'affermarsi di un rapporto di continuità tra lotta democratica, antifascista. e sue istituzioni potenzialmente statuali. supporto della futura riforma lstltuzlonale come republlca democratico-borghese. premessa della successiva istaurazlone della dittatura del proletariato. Col risultato che tale ipotizzato secondo momento, non poggiando su organi di dualismo di potere, Inevitabilmente si sarebbe tradotto non in continuità del processo rivoluzionario ma In affermazione del momento democratico e distruzione del movimento operalo ove si fosse tentato l'assalto al potere o sua riduzione a partito d'opposizione costituzionale: la pretesa continuità dell'un momento nell'altro diventava cioè il massimo di separazione e di lncomunlcabllità. Nel periodo dell~ lotta di liberazione I partiti operai e in primo luogo il Pci ~i mossero dunque entro una visione strate• gica già compiutamente elaborata e nel cui ambito Il nuovo rapporto tra lotta democratica e rivoluzione socla1ista ebbe la sua prima verifica pratica. D'altro canto la drammaticità dello scontro di classe inevitabilmente portò alla nascita. nelle formazioni partigiane come nelle fabbriche e nelle campagne, di momenti di autonomia classista che in quanto qualitativamente alternativi al fronte democratico riproducevano, entro il comune denominatore della lotta al nazismo ed al fascismo, una con• tradditlorietà contemporanea nello spazio e nel tempo tra mo· mento democratico e momento socialista. Fu proprio una coerente sperimentazione della strategia del VII congresso a rovesciare questa contemporaneità in riduzione delle istanze di potere socialisla a supporto delle istituzioni democratiche. E' noto come la • svella • di Salerno abbia assolto questa funzione, sia per quanto atteneva alla tattica da seguire nel campo delle alleanze politiche e delle scelte istituzionali. sia per quanto riguardava gli orientamenti da dare al movimento di classe che andava sviluppandosi nelle fabbriche. lnfalti, la crisi definitiva delle Istituzioni fasciste. lo sviluppo della resistenza armata, l'estendersi di forme di potere operaio in un sempre maggior numero di aziende, alcune delle quali erano state abbandonate dai capilalisli ed erano difese e gesti• te dagli operai aveva favorito lo sviluppo in senso classlsta e rivoluzionario dell'azione degli organismi di fabbrica. D'altro canto la • parte democratica della borghesia • appariva o troppo Indecisa dr fronte alto svilupparsi della lotta di resistenza o assolutamente Incapace di neutralizzare l'azione reazionaria e conservatrice che • grande borghesia agraria • e • gruppi monopollstici • intessevano contro l'affermorsi del nuovo Stato democratico. Di fronte a questo procedere contraddittorio di spinte socialiste e democratico-borghesi entro i Cln, la linea dl Salerno operò una scelta • coerentemente democratica • la cui conseguenza fu si quella di saldare al fronte rivoluzionarlo la bot-ghesia democratica, ma anche quella di funzionalizzare a essa saldatur3 tutte le Istanze di potere autonomo della classe operala nella società civile come nelle formazioni armate. Le formazioni partigiane esaurirono cosi Il proprio compito - 29

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