dato nel novembre- del 1918) Istituirono dlfatll nel confronti dei consigli un rapporto simile 3 quello avuto dal bolscevichi, menscevichi e socia11sti rivoluzionari nei confronti dei soviet. la proclamazione della repubblica ungherese dei conslgli e la vittoria del movimento rivoluzionario, sancirono. dunque. la posslbllltà di gestione della società attraverso l'organlzzazlone consiliare. reale tessuto di rappresentanza di Interessi sociali e non soltanto organo "aziendale" o astratto strumento "politico". In realtà. però. la debolezza della stessa organizzazione consiliare risiede appunto nell'essere i consigli organismi non di un potere di classe. bensl egemoni di multiformi lnte• ressi. coordinati a livello politlco dall'unlficato partlto socialista (In cui i comunisti di Bela Kun rappresentavano un'esigua minoranza). A determinare ooi la definitiva sconfitta della repubblica consiliare contribuirono in monlera decisiva da un lato l'ostilità dei socialdemocratlcl (maggoranza nel governo rivoluzionario) alla proclamazione della dittatura del proletariato. dall'altro l'Impostazione data alle misure di riorganizzazione della gestione. Olfatti mentre le Imprese industriali piU grandi e le grosse proprietà latlfondlstiche furono espropriate e gestite attraverso l'organizzazione consiliare (controllo di consigli di operai: di braccianti. servi di fattoria e contadini sottoposti a corvée, e controllo di un Commissario del popolo per la produzione), I& media e la piccola Industria rimasero private e cosi tutte le terre del contadini plccolf e medi nonché quelle delle aziende Ì capltallstiche. In sostanza 1a mancanza di parole d'ordine strategiche che riuscissero a mobilitare I contadini poveri. la mancanza di un programma che preparasse la soclalizzazione della piccola e media industria e delle aziende capitalistiche agricole furono la causa del permanere di strati produttivi antagonistici alla dittatura proletaria e della rottura di quel fronte di alleanze che aveva portato ad una lnlziale vittoria rivoluzionarla. Resa impossibile per le ragioni dette sopra una rapida mobliltazlone di gran parte delle forze di classe (braccianti agricoli e contadini poveri, parte degli operai della Industria) In difesa delle conquiste rivoluzlonarle, fu facile per le forze dell'Intesa attaccare e distruggere nel sangue la repubblica ungherese. vissuta appena 133 giorni. l'esperienza consiliare ungherese si distacca, in definitiva. dalle altre esperienze consillarl europee, In quanto riusci ad estendere Il processo rivoluzionarlo ad un complesslvo fronte di alleanze. a fare del conslgll gli organi del duallsmo di potere di quel fronte. e a rendere quindi obiettivamente lmposslblle la gestione della società per la cui ripresa fu necessario l'Intervento di un fronte esterno. - Tuuavia il permanere all"interno de: fronte di alleanze di forze eterogenee e contraddittorie. l'incapacità di mantenere l'autonomia della classe operaia e della sua avanguardia rivoluzionarla e le scelte dl gestione, che da tutto questo derivarono. furono condizioni del fallimento della repubblica del consigli che fini per essere travolta da quella crisi che essa stessa aveva contribuito ad acutizzare ed annientata non appena il fronte borghese. riorganizzato. riprese in mano le redini della gestione della società 1• 1 Clr. E. Santerelli, Italia e Ungheria nella crisi post•belllca. Argalla, In particolare pp_ 67 e sgg.: E. Santarelll, Bela Kun. ln Ungheria d'Of}gl n. 2. marzo-aprile 1969; I. Friss. La repubbllca ungherese del consigli e r, sua politica economica, In Ungheria d'oggi n. 4/5. luglloonobre 1969; Bela Kun. Perché la rlvohlllone profetarla hs vinto In Ungheria?, su La Rivista Storica def Socialismo n. 23, 1964. Al di là delle caratteristiche con cui il movimento consl• liare si presentò nelle diverse esperienze europee è possibile, sulla base di quanto detto precedentemente, arrivare a un tentativo di valutazlone complessivo. Il movimento del consigli, scaturito da istanze di stretta difesa degli Interessi di classe, cercò di far propria l'esperienza dell'ottobre sovietico. In tal senso vanno interpretate le linee strategiche che guidarono la lotta consiliare le quali ponendo Jll'ordine del giorno il problema della rivoluzione in Europa rappresentarono un tentativo di rottura con le tradizionali posizioni della Il Internazionale. Nell'ambito di tale tentativo sono da ricondurre infatti al• cuni nodi centrali che furono alla basse di quelle esperienze. Il rifiuto delle tradizionali forme di lotta all'interno degli lstl• tuti parlamentari, la negazione della possibilità di utlllzzazlone del sindacato quale strumento delta lotta rivoluzionarla. la negazione di ogni reale validllà alla democrazia borghese (o. In quanto "foglla di fico·· che nasconde. nella società capitalistlca. I<'! subordinazione dello Stato agli Interessi delta classe proprietaria, vanificando di fatto la "democrazia" stessa: o, In quanto manifesta tutela giuridica del rapporti di produzione esistenti) e parallelamente la ricerca di nuovi Istituti che. svincolati dalla legalità borghese, fossero garanzia della costruzione della dittatura proletarla. Queste furono le discriminanti attraverso le quali la sinistra soclaldemocralfca sane( la propria adesione allo lii Internazionale. Tuttavia natt'amblto di quella stessa adesione sono da ricercare le unilateralità che spiegano Il risultato fallimentare dei consigli. L'accettazione della linea di potere sovlettista fini coll'Io- -25
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