2 E" noto che in Germania i consigli nacquero dal rifiuto dei soldati, cui si unirono subito gli operai dei prlncl• 1 pali centri industriali, d1 pagare per la borghesia te• desca col prolungamento della guerra I termini del futuro remserìmento del paese nel mercato mondiale imperlali• stico Essi furono. qumd,, contrariamente all'esperienza Italiana, espressione del prolet3riato Industriale tedesco nel suo complesso e potenzialmente. data la presenza dei soldati. di strati di lavoratorl agricoli. proletari e non, uniti in primo luogo dal- /'obiet11vo della pace. In nella contrapposizione con le scelte politiche complessive dello Stato tedesco. Questo spiega il loro carattere di alternativa polilica complessrva. di genP.r?lizzato dualismo di potere, di istituzionaliz• zazione di un tessuto articolato con un proprio governo centra• llzzoto. in nuce già esecu1ivo d-;illa dittatura del proletariato Tali potenzialità. pero, furono sin dall'inizlo minate da tre elementi caratteristici'. !a salda maggioranza mantenuta nel con• sigli, dall'inizio alla fine dell'esperienza. dal partito soclaldemo• cratico; lo mJncanza, per il movimento rivoluzionarlo, di una complessiva strategia di alleanze: la mancanza di un partito rivoluzionario autonomo dalla socialdemocrazia. Per spiegare il primo elemento. quello della continuità della maggioranza socialdemocratica in seno ai consigll, occorre par• tire dalla iniziale ostilità della sinistra socialdemocratica nel conftouh dell'esperienza consiliare in atto e della pili generale tematica sovìettista: ostilità che si tradusse in mancanza di una teoria positiva del potere e della rivoluzione socialista 1 • A questa carenza si aggiunse poi il vuoto programmatico. la mancanza di un • programma transitorio • e di una polltlca delle alleanze che fissando obiettivi in primo luogo di riforma agraria fosse In grado di dare alla presenza dei so!datl nei consigli un contenuto sociale di attacco al rapporti di produzione. e. piU In generale, al dualismo di potere obiettivi suscet• tibili di trasform'.'lrf" Il controllo operaio In dittatura del proletariato e processo di soclallzzazione. Tutto ciO, a parte il tardo tentativo di recuperare una funzione autonoma con la fondazione della lega Spartaco. spiega la permanenza della sinistra nel partito socialdemocratico e quindi la mancata costituzione di una avanguardia rlvoluzlonaria che, marc11ndo l'autonomia di lotta del proletarlato dalla bor• ahesia e del fronte rivoluzlomirlo dallf" istituzioni borghesi, contendesse su un'ipotesi rivoluzionarla !'egemonia del riformisti sul movimento consiliare. Tutto clO spiega Inoltre come fosse posslblle al partito socialdemocratico non solo dirigere l'esperienza conslllare, ma awiare un complesso process) di mediazione con la borghesia industrlale tedesca che, quali furono I momenti di cronaca poco 24 - importa. consenti di espungere dal movimento consiliare le masse dei lavoratori agricoli e degli alleati rivoluzionari (soldall), di ridurre la spinta operaia a rivendicazione sindacale e a parole d'ordine di democrazia politica (Assemblea Costituente): di ridurre cioè le potenzialità rivoluzionarie presenti nei consigli operai a veicolo reale della trasformazione dello Stato borghese da monarchia a repubblica democratica 2. 1 La mancala gestione dello stesso movimento del consrgll da parte della sln!stra soclaldemocratrca ha te sue origini nette POslzlonl teorlco,prat1che di Rosa Luxemburg la quale negando ogni efficacia alla gestione del ricambio organico capitalistico da parte dello Staio. linisce col confondere l'lmPOssibllltà di programmare uno sviluppo dell'accumulazione non soggotto a crisi cicliche, con l'efficacia dell'in• tervento statalt! visto perciò solo come accelerazione delle contraddì, z,oni cap1tallst1che. Da ciò deriva la negazione conseguente di ogni riforma nella lenlnlana accezione dt programma per Il controllo. Tale assunto specifico. unito alla pili generate tematica spontaneistica, fu la causa della mancata gestione di cui dicevamo 2 Per le condizioni storiche ln cui I consigli nacQuero e per Il loro rapporto con il Governo dei Commissari del POPOioe 1a socialdemocrazia tedesca si v(;dl'I Susan Mi11er-Gerhard Aitter. La rlvoluzio1ione tedesca 1918-1919. Feltrlnelll, 1969. Per un approfondimento de1l'esito democratico-borghese delle spinte cons111arlsi veda Karl Korsch, Consigli di fabbrica e soclafiuazione, laterza, 1970. Ouanto agli scritti delta Luxemburg si veda in particolare Sciopero generale, partito e sindacato. A:lone Comune. 1963: Rllorma sociale e rivoluzione, Avanti, 1963; L·accumuf;nione del capitale. Einaudi. 1968 3 I Consigli nascono, anche in Ungheria. come or• ganismi "spontanei" di autodifesa di interessi di classe. , nel vortice della carenza di potere che caratterizza l'Ungheria autonomista del dopoguerra. I consigli ungheresi si estendono a vasti strati produttivi tendendo quasi immediatamente a far proprie caratteristiche complessive di potenziale dualismo di potere In seno all'intera società, e non soltanto nel luoghi di lavoro. Infatti. di fronte al tentalivo del governo Karolj (coalizione polltica tra forze bor• ghesi e socialdemocratiche) di gestire la ricostruzione capitalistica dell'Ungheria indipendente, l'opposizione attuata dal movimento dei consigli, cui aderivano la classe operala Industriale e agricola, I contadini, parte dell'eserclto, lo stesso partito socialdemocratico e parte della stessa borghesia, riusci a concretizzare una forma di dualismo di potere nella società che portò all'imposslbilità di gestione della coalizione Karolj nel marzo del 1919. Il movlmen10 consiliare ungherese è Il ph.i vicino. paragonato alle altre esperienze consiliari occidentall. all'esperienza soviet• lista. Sia Il partito soclatdemocratlco che quello comunista (fon-
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