giovane critica - n. 24 - autunno 1970

tenuti de, suoi risultati contr:ittuah ogni reale istanza nvoluz1onanache pur veniva avanti sotto la spinta del movimento d1 vasti strati del proletanato agricolo e contadino. L·ara ordinov1sta della frazione • comunista • del Ps, trovò il proprio sp,mo politico nel vuoto lasciato aperto dalle carenze strategiche del sindacato e del partito ste~so. la teoria consiliare che Gramsci e gh ordmov,stt andarono elaborando e che nel 19-'20 fu il tema centrale del dibattito del movimento opera10 italiano (vedi Ordine Nuovo, Soviet, Avanti!, Riforma Sociale). trova I suoi presupposti in un'analisi della società cap1talist1ca c.he nella teoria gramsciana di quegli anni si configura come l'ms,eme d, produttori individuali. proprietari dei mezzi d• produzione. che il g,oco della libera concorrenza induce a un confronto sul mercato e che trova il suo momento d1 massima contradd1z10nenella duplice natura della figura del• l'operalo. Questi. ,n quanto proprietario della sola forza delle proprie braccia. la forza lavoro, è lavoratore salariato. sottomes• so quindi alle leggi d1 sfruttamento che il capltalista (proprietario de, mezzi di produzione) gli impone nella fabbrica; In quanto reale • gestore • dell'apparato produttivo. creatore della ricchezza sociale. è l'erede, predestinato dalla storia, di quel patrimonio tecmco-produmvo ,I cui massimo dispiegamento è contrastato dalla presenza di una volontà (il padrone "" società capitalistica) che. esaunta ormai la propria funzione storica, diviene estranea e contrapposta agli interessi della società intera. la singola azienda. là dove ha luogo il confronto diretto tra padrone e operaio, dove si dispiega cioè pienamente la specifica natura contraddittoria della società capitalistica, diventa non piu parte di essa ma totalità sociale. Tale impostazwne teorica mostra la propria unilateralltà laddove Gramsci riduce la totalità sociale a compresenza di rapporti di produzione eterogenei (settore industriale. pienamente capitalistico e settore agricolo. feudale, posto fuori dal gioco della libera concorrenza) 1. Gramsci, partito da1!a fabbrica (contro Lenin, che dalla società arriva alta fabbrico vedi la sua polemica contro i • popuhs11 •>- non riuscendo ad afferrare le leggi generali dell'accumulazione cap1talist1ca né a mdividuore Il processo di formazione del capitale sociale complessivo e la complessità della stratificazione produttiva che esso determina. riduce la società italiana a • fabbriche • ~ • residui feudali • e la gestione comple!siva dello Staio borghese a mero • corrispeltlvo politlco • di ciò che avviene nella • sfera economica ., lo Stato diventa cosi un semplice tutore giuridico dei r3pporti di produzione esislenti, ovvero degli Interessi d, chi si appropria del profitto J_ La democrazia borghese, il sistema politico basato sul parlamentarismo. • fondandosi sul presupposto che venga lasciato ai privati di regolare i rapporti sociAli ed economici all'interno 22 - della fabbnca ■ ~. non può essere in alcun modo terreno di scontro e d1 lolla per la classe operaia. Gramsci coinvolge nel nf,uto del trad1zlonah velcoli della democrazia borghese le istituz,om volontarie della classe operaia, sindacali e politiche. ridotte o • dille • ~ per la contrattazione della vendita della forza-lavoro le pnme, a • depositane della dottrina •, sostrato ideologico della lotta che la classe operaia ■ spontaneamente ■ conduce sul luogo di produzione, le seconde 6 • Obiettivo primano diventa la ricerca di nuovi istituti autonomi che partendo dal • basso ■, fondandosi sulla • molecolare oggettività • del luogo d1 produzione. siano I cardini della nuova democrazia operaia. la teoria de, consigli è cosi pienamente fondata. I consigli, dicevamo, in qu1-n10organizzazioni • spontanee • degli operai-produttori. dettate da leggi interne all"organlzzazlone della fabbrica (e non da quelle Imposte dalla classe proprietaria organizzata nello Stato) sono il • sistema ■ della democrazia operaia svincolata dai compromessi della legalità borghese; in quanto orgam di controllo della produzione e della distribuzione, • imprenditori collettivi • del processo di creazione della ricchezza sociale e strumenti di educazione della classe alla gestione. fautori dell'acuirsi della coscienza degli operai come produttori lj creatori di storia. sono le cellule della dittatura proletaria, gli ist1tut1 attraverso i quali la classe operaia infrange definitivamente ,I rapporto di sfruttamento e le leggl della concorrenza capitalistica sostituendo alla produzione per Il profitto individuale la produzione per H • benessere dell'intera società umana •. la prefigurazione del consigli quali strumenti delta rivoluzione soclalista e organi della dittatura proletaria è accompagnata nella strategia gramsciana. dall'istanza delta formazione di un fronte di alleanze che unifichi al suo interno operai dell'industria e contadini 7 • Alla lotta della classe operaia industriale si salda cosi quella dei contadini che. schiacciati dal giogo del rapporto di asservimento feudale. sono necessari per la garanzia della vittoria del processo rivoluzionario ed omogeneizzablli ad esso in quanto solo nella dillatur3 operaia avranno garanzia di sviluppo (tecnologico}'· L'alleanza, cosi postulata. finisce col rispecchiare le carenze dell'analisi che Gramsci aveva fatto del settore agricolo. la riduzione di quest'ultimo a residuo feudale e la conseguente mancata individuazione di • specificità • capitalistiche nella stratificazione produttiva agrlcola. Impediscono A Gramsci di cogliere come la configurazione del fronte di alleanza debba assumere a proprio cardine l'unificazione tra proletariato Industriate e agricolo e lo portano ad Individuare nell'indiscriminata massa contadina (In cui si confondono operai

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