l contraddizioni dello schieramento politico e non fosse ridotta invece ad agire da stimolo per la ristrutturazione del settori ar• retrati ed In particolare dei servizi sociali. In questo quadro Il tentativo, operato dalle organizzazioni sindacai!, di utilizzare gli strumenti di • democrazia Interna• (consultazioni, assemblee. ecc.) allo scopo di stabilire un cor• retto rapporto tra movimento e trattativa altro non ha sortito che la riduzione a semplici istanze democraticistiche di quelle istanze di potere che non si erano raccolte ed espresse né coi contenuti né con la scelta delle forme dJ lotta. L'idea suggestiva da qualcuno coltivata che. scegliendo con le riforme un campo di lotta che travalica Il limite strettamente sindacale per investire la politica economica del governo, Il sindacato potesse, anche mediante l'utillzzazlone di un corretto rapporto tra movimento e trattativa, superare (restando tale e usando I suol strumenti d'azione) la separazione fra lotta polltlca e lotta economica si va rapidamente rivelando Illusoria, nonostante rifletta una giusta esigenza maturata nel corso del movimento degli anni scorsi. In mancanza di un preciso fronte sociale di lotta. cioè di un sistema di alleanze della classe ope,ala che potesse esprimersi nella societè con la formazione di organismi autonomi del fronte stesso e creare le condizioni di una gestione comune della lotta e di un controllo sul processi di trasform::izione richiesti. il sindacato si è presentato all'appuntamento col governo come rappresentante di un lnte• resse particolare nei confronti di chi istituzionalmente rappresenta l'Interesse generale, cioè una determinata sintesi politica degli Interessi di tutte le classi capltallstlche. Si scopre allora che, entro questa 1oglca. resta irrisolto Il problema dello • sboeco politico • cioè dello schieramento politico e della sua forma• zlone. ossia della formazione della volontà generale del sistema capitalistico e che tale problema cade al di fuori della possibllità di una Influenza diretta del sindacato e resta campo de11'azlone specifica del partiti. La separazione tra azione sindacale e azione politica. specifica del sistema capitallstco, nonostante l'illusione della trattativa diretta sindacati-governo, appare riba• dito insieme a tutti i meccanlsm! di delega entro I quall opera e ad un rapporto fra Il movimento ed Il suo sbocco che riduce il primo essenzlalmente ad un momento di pressione per realizzare plU avanzati schleramentl o plU democratici rapporti tra maggioranza e opposizione. Che il quadro politlco complessivo abbia condizionato lo svolgersi delle lotte ed anche del processo dl unità sindacale, specie nel passaggio alla fase delle lotte per le riforme. appare ormai abbastanza chiaro, né del resto poteva accadere diversamente. Non è però questo l'aspetto che qui si vuole analizzare quanto quello delle tendenze che In seno al movimento operalo vanno oggi emergendo come conseguenza della presa di co,. scienza di un certo logoramento della battaglia sulle riforme e del processo di unità sindacale. Anche per quanto riguarda questo aspetto è difficile sfuggire ad una analisi un po' schematica essendo cosa assai complessa, e perciò esorbitante i limiti di questa introduzione. cogllere le multiformi sfumature delle varie posizioni. Comunque sembra si possono rilevare due tendenze fondamentali che cercheremo di riassumere, non soltanto per dare su di esse un primo giudizio critico, quanto per ritrovare in esse gli elementi di posizioni teorico-strategiche da tempo presenti nel dibattito del movimento operaio. Si tratta infatti di prendere consapevolezza che queste due tendenze, che oggi si manifestano con diverse valutazioni sulle vie da Intraprendere nella fase attuate raggiunta dallo sviluppo del movimento, si fronteggiano da tempo all'interno del movimento operaio, e si sono confron1ate anche nel corso di questi ultimi anni ln rapporto all'interpretazione ed alla prospettiva da dare agli elementi nuovi che andavano emergendo nella coscienza delle masse In lotta. Da una parte. dunque. la critica dei llmitl della condotta sindacale nella lotta per le riforme serve per ribadire che, dato il carattere inevitabilmente limitato ed unilaterale dell'azione sindacale. ciò che occorre è rendere esplicito Il rapporto tra 1a pressione sindacale e piu in generale del movimento e li suo • sbocco politico " inteso nel senso di costruzione di uno schieramento polilico nuovo. tn questo quadro non sono mancate neanche le critiche .:Ila piattaforma sindacate per la llmitatena dei suoi obiettivi e la conseguente restrizione dell'amplezza delle alleanze possibili. Esigenza primaria comunque, all'interno di questa tendenza. è che sindacato e partito vengano ricondotti ad agire ciascuno nella propria sfera, ribadendo che il sindacato rappresenta gli Interessi economici della classe operaia e che perdò spetta essenzialmente ai partiti assumere tali Interessi nel quadro organico dl una politica di riforme, base programmatica di uno schieramento politico plU avanzato, che consenta un piU democratico livello alta formazione dell'interesse gener.:ile nello Stato. La lotta giusta al pansindacallsmo e la giusta ~slgenza di affrontare lo scontro anche al livello statuale si risolve nel ribadire ta separazione (coerente rispetto al funzlon.:imento del sistema capitalistico) della lotta economica e di quella politica, Intese come due terreni su cui operano rispettivamente i sindacati e I partiti. Non sono mancati, nel quadro di questa tendenza, tentativi da una parte di recuperare le sollecitazlonr del movimento ed i nuovi strumenti di potere creati nelle aziende e dall'altra di ridefinire il rapporto del partito col movimento. Tuttavia nel quadro di una strategia che ribadisce la distinzione tra sfera sindacale e sfera politica, I nuovi organismi non sono stati vlstl mal come posslblll ountl di partenza per la costruzione di -19
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