giovane critica - n. 24 - autunno 1970

classe teoria partito Molto ormai si è scritto e si è detto circa gll elementi qualitativamente nuovi emersi nelle lotte studentesche e sin• dacall degli anni 1968-69ma forse ancora poco. o poco chiara• mente. si è detto di come questi elementi nuovi si siano offuscati. o addirittura siano entrati In crisi, nel passaggio da11'•autunno caldo • alle lotte per le riforme. Affrontare con coraggio Il dibattito su questa questione. analizzare l motM e le scelte che hanno impedito che 1e posizioni di potere conquistate dal proletariato nelle fabbriche e nelle campagne si consolidassero e trovassero sviluppo in nuove forme di potere a livello sacrale che atle prime si collegassero, ma le travalicassero anche, su un terreno di concreta convergenza col movimento studentesco e le spinte contadine, è necessario per fondare Il rilanc!o di una strategia di lotta per gli anni '70 che non tradisca le spinte profonde da cui hanno tratto l'origine I movimenti di lotta degli ultimi anni. Oui non si vuole negare che le lotte per le morme abbiano avuto primi risultati. Il capitalismo Italiano attraversa un periodo di contraddizioni la cui origine è profondamente diversa da quel. la degll anni 1963-64e comporta percò per lo stesso padronato una via d'uscita necessariamente diversa da quella di allora. Oggi il problema di fondo per Il capltallsmo itallano non è tanto quello dl assicurare la competitività Internazionale dei settori piU avanzati attraverso la loro ristrutturazione. quanto quello di garantire l'estensione del processi di ristrutturazione al settori arretrati, sia nel campo produttivo, sia nel campo del servizi sociali, pena tra l'altro la difficoltà degli stessi settori avanzati a garantire la propria competitività per la necessità di doversi accollare In varie forme l'onere di quella arretratezza. Se nel 1964 Il blocco rigido dei salari e l'arresto di ogni ul• terlore iniziativa di riforma era la via d'uscita che poteva ga. rantlre l'unltà del fronte padronale, oggi la necessità di rlstrut• turazlone del settori arretrati Impone al padronato una condotta diversa sia sul terreno salariale sia su quello delle riforme. la vocazione • riformista • del nuovo blocco di gestione della Con• flndustria non nasce perciò da una folgorazlone Improvvisa sulla Dall'"autunno,, alle "riforme,, vla di Damasco. ma da esigenze oggettive di cui essa si fa In• terprete e che hanno portato il padronato a convergere su al• cune 3spirazloni dl fondo fatte emergere nella lotta per le rl• forme dalle organizzazioni sindacali. Ciò serve solo a chiarire un aspetto della situazione, quello che qui piU direttamente cl interessa. non già a sostenere che le riforme si faranno tranquillamente senza che esse aprano nuove fratture nel fronte proprietario. la domanda da farsi è perciò questa: come mai li movimento sindacale, dopo le grandi lotte contrattuali, ha proseguito la propria offensiva. fra ere• scenti difficoltà anche nei rapporti unitari fra le Confederazioni, sul terreno delle riforme: mentre è costretto a subire nelle fabbriche l'offensiva padronale contro posizioni dl potere conqul• state nelle lotte precedenti e perfino su grosse questioni rl• guardanti l'applicazione dei risultati contrattuali? In altri termini il problema è di vedere se nel passaggio dalle lotte contrattuali alle lotte per le riforme, nonostante tutte le teorizzazioni miranti a stabilire fra le une e le altre un rapporto di conlinuità, non vi sia stato In concreto una rottura di essa e. se cosi fosse, di individuarne le ragioni. Il grande movimento di lotta tuttora In corso. Il processo unitario che al suo Interno è andato evolvendo. hanno preso le mosse dalle lotte aziendsU del 1967--68con le quali di fatto si Infransero le strutture contrattuali esistenti. basate sulle • tregue • e sulla delimitazione o meglio ancora sulla pratica nega• zlone di ogni potere di controllo del lavoratori sull'uso padronale della forza lavoro nelle aziende. Sulle Istanze che quelle lotte espressero. in modo piU o meno chiaro, mutuando In par• te ma anche arricchendo e concretando, motivazioni che erano del movimento studentesco, già molto si è scritto negli anni passati per cui basterà un semplice richiamo. l'atteggiamento del lavoratori verso I contenuti e la direzione della lotta. va posto In reiezione da un lato lllla volontà di contrapporsi al padrone sulle questioni relative all'organlzzazlone del lavoro, dall'altra a quella di correggere Il rapporto tra Il movimento e la sua direzione, cosr come esso si era andato - 17

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