giovane critica - n. 24 - autunno 1970

' revisioniste dagll occhi del proletariato. Nella fattispecie, sembra che I dirigenti della Gauche prolétarienne non abbiano avuto una nozione motto esatta del rapporto di forze. E soprattutto. hanno certamenre commesso un grave errore nel porre come principio che Il domlnto del Pcf e della Cgt sulla classe operaia era di natura unicamente Ideologica. CiO Il portava a pensare che sarebbe bastato andare dalle masse con 1a verità maoista armata per accattivarsi questo buon proletariato. restato in sé indenne dal tradimenti revisionisti, come il buon selvaggio del XVIII secolo dalle perversioni della civiltà. Un tale errore. Indubbiamente. è comprenslblle: esso è Intrinsecamente legato . al maoismo. Quest'ultimo, se non è sottoposto a rettifiche precise, approda necessariamente a una deformazione sempllclsta e ottimistica, addirittura fantasiosa, della realtà sociale capltallstica. A questo modo, si può rlm• proverare alla Gauche prolétarlenne di aver confuso vlolenza difensiva e violenza offensiva. In numerose fabbrlce, certo, gruppi di operai hanno deciso di lottare vlolentemente contro Il padronato per mantenere. almeno, Il loro livello di vlta. e per migllorare le loro condizioni di lavoro. E' altrettanto vero che, molto spesso. essi vanno oltre le consegne del sindacati, sempre preoccupati di ricondurre i conflitti sul terreno del negoziato. Ma questa violenza. che resta localizzata, non può essere presa come Il sintomo indiscutibile della presa di coscienza rl• voluzlonarla dl tutta la classe. Un lungo e difficile lavoro politico deve essere intrapreso per trasformare la resistenza allo sfruttamento In volontà rivoluzionaria. Non basta Incoraggiare alla llquldazlone fisica del • capetti • e del padroni per creare le condizioni del soclallsmo. Allo stesso modo. la Gauche prol6tarlenne ha creduto che le sarebbe stato possibile schierare I ptccoll commercianti In lotta contro lo Stato capitalista, il quale 11 va liquidando, dalla parte del proletariato In lotta. I maoisti non dubitavano che, unendosi al popolo. avrebbero immantinente unito Il popolo. Certo. furono ben accolti quando vennero a dar loro man forte contro la pollzla. Ma, una volta terminata la bagarre. furono per cosi dire ringraziati, poiché I leader del plccoll commercianti avevano scelto, va da sé, la via del negoziato con Il Governo. Credendo la guerra clvile Imminente, la G-.,ct,e prol,i. rlenne si è Impegnata In azioni violente. come Il sequestro di padroni. il sabotaggio. Questo estremismo la mise molto In avanti rispetto alle masse, e. nell'Insieme. la tagliò da esse. Per contraccolpo, la espose alla repressione accuratamente orchestrata del potere. Innanzitutto, bisogna riconoscere, nel ranghi della Gauche si è verificata un'lnflitrazlone pollzlesca nett&- mente pit'.i considerevole che negli altri gruppi rlvoluzionari. Molti del suol militanti sono stati arrestati e condannati a pene di prigione effettiva. talvolta a causa di una semplice iscrizione murale. Infine il giornale la Cause du Peuple è stato proibito, I suol direnorl processati e condannati. e il movimento dissolto. SI vide allora che la Gauche era anda1a molto al di là delle sue possibilità. e che essa non aveva mezzo alcuno per rispondere a una repre~sione seria. Le sue prese di posizione avevano sollevato un'eco troppo ridona nelle masse. Non pub non colpire il fatto che, Il 27 e il 28 maggio (giorni del processo ai direttori della Cause du Peuple). a dispetto dei suol appelli. non si può segnalare alcun gesto di solidarietà nelle fabbriche. Le manifestazioni che ebbero luogo al Quartiere Latino videro impegnati solo studenti, costretti a una ripetizione completamente degradata delle giornate del maggio '68. Siffatti errori di valutazione bastano evidentemente per spezzare un movimento. Comunque non compromettono in nessun modo l'avvenire. poiché li si può correggere. ripartire su basi miglfori, e approfittare infine dello scacco subito. Cosi vanno le cose quando l'intrapresa. anche se comporta parecchi calcoli sbagliati. è in ogni caso razionale. Ora. bisogna purtroppo dire che la Gauche ha aggravato 1 suoi errori lanciandosi net delirio. Non essendo riuscita molto bene nella sua. si mise a confondere le epoche. I milltanti della Gauche proclamarono cosi di essere i • nuovi partigiani • e che andava condotta una • nuova resistenza •. E' indubbiamente Inutile criticare a lungo una siffatta assimilazione: diciamo soltanto. di passata, che la Gauche aveva una forte tendenza a idealizzare il Partito comunista della resistenza. Ma la cosa pit'.i grave è che questa metafora fini con Il sostituire li ragionamento e l'anallsl politica. prendendo il posto lasciato vuoto. Fu stabittto uno strano sistema di equazioni: la borghesia era l'occupante. Il Pc e la Cgt I • collaboratori •. I troskistl loro complici, ecc. C'erano solo due campi: quello della capltolazione. e quello della resistenza. Ma mentre si isolava gelosamente (con le masse. a suo credere) nt>I ci!mpo dell2. • resistenza., la Gauche si metteva an• che a ricercare l'appogglo, su una base di semplice solidarietà contro la repressione. di diverse personalità Intellettuali. Aggiungiamo che cl furono numerose altre Identificazioni, tutte altrettanto ingiustificate e ingiustificabili. Per esempio, uno degli ultimi numeri della Cause du Peuple titola In prima pagina: • Ca Ira. ça Ira! Come nell'89. tutte le Bastlglie saranno dlstrutte •. Questo entusiasmo un po' fuori luogo. tale da rifiutare ognl critica, occupa le colonne del giornale. L'epopea fa le veci dell'anallsl: le esperienze dl lotta relate sembrano tutte calcate sullo stesso sceMrio • priori. Oappintutto. I • maos • si legano alle masse e le preparano all'insurrezione armata. Mal uno scacco. Ciò che va ritenuto un vero e proprio delirio ha raggiunto Il suo culmine quando Geismar annunciò: • Questa estate non - 15

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