giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

rallelamente a questi fenomeni, e nella stessa direzione. gioca la stessa notevole crescita della popolazione scolastica, iniziata - come si è visto - nel corso del • miracolo .. come tendenza • spontanea ., prima ancor3 di essere registrata a livello Istituzionale. Tutto questo complesso di ftmomeni, seppure in parte ancora in fase 1mzi3le, non è ovvi3mente indifferente dal punto di visto pol1t1co.Soprattutto v3 notato che, presentandosi - come s, è detto - come processo di diversificazione sociale accelerata (creazione d1nuove categorie e di nuovi gruppi, • disaggregazione • di gruppi e strati, precedentemente unitari, in una molteplicità di figure socio-pfOfessionalil, esso tende a predisporre un ambiente sociale piu permeabile alla diffusione e alta penetrazione dell'ideologia pluralistica. La risposta non può dunque essere data né esclusivamente in termini di anahsi. né in termini puramente agitatori: al rilancio della parola d'ordine della lotta contro la divisione capitalistica del lavoro e alle sue conseguenze sociali, politiche ed economiche più generali, devono corrispondere - pena la frustrazione o l'evasione nell'idealìsmo impotente e piU o meno soddisfano d1 se stesso - una ricerca concreta di forme generali e articolate d1 lotta ai diversi livelli {uno dei quali è ap. punto la scuoiai. e un continuo lavoro di diffusione del discorso 1eorico demistificatorio applicato ad essi. L'obiettivo di tale lavoro deve essere chiaro: non soltanto lotta a tutti i livelli, ma lotta anticapitalistica cosciente e generale a ciascun livello. Ancora una volta, alla luce di ciò che si è detto, occorre dunque rilevare l'inconsistenza di parole d'ordine che - denun• ciando la • dequalificazione • del titoli di studio - non dedichino la dovuta cura a chiarire agli studenti il significato di questo termine che è estremamente ambiguo, e 1o è proprio nella misura in cui spesso sembra evidente. Capita cosi che - senza volere - si avallino nella coscien• za della massa degli studenti due storture politiche e teoriche: la deviazione di certe lotte, 3nche di massa, su un terreno ristretto, corporativo, di difesa de1 proprio • valore di mercato • (il che equivale a dire che si accettano le gerarchie capltalistiche, a patto che continuino ad essere formalmente agganciate ai titoli di studio); oppure la mistificazione di ciò che sta real· mente accadendo nella' società italiana, ed europea in genere, quasi che tali fenomeni fossero una prova di incapacità del si• sterna a risolvere l propri problemi, quando invece sono una prova che sta impostandone la soluzione (il che equivale a non comprendere l'avversario, e alla rinuncia ad agire sulle contraddizioni nuove che la sua azione apre). Le medesime osservazioni valgono per ciò che concerne l'uso indeterminato e generico del termine • proletarizzazlone •· 92 - Se usato al di fuori di analisi specifiche - tanto a livello teorico quanto pratico - esso comporta infatti lo smarrlmen10 di una scoper1a fondamentale del marxismo: che ad ogni nuovo pi(lno di contraddlzionf corrisponde un nuovo piano di possibili mistificazioni e d1 meccanismi concreti di Integrazione, tanto a livello professionale quanto a livello sociale generale. Alla luce di tutte queste nuove esigenze va vista la tendenza ad aumentare di due anni l'obbligo scolastico e quella di con- !;Cntlre, attraverso la polltlca dei salari agli studenti, concessi in base a criteri di meritocrazia, una maggiore scolarità ai livelli superiori dell'istruzione, mentre permarrà la selezione ai livelli altissimi dell'istruzione (dottorato di ricercai. Questa tendenza, già prevista in documenti come • Mutamenti della Struttura Professionale e Ruolo della Scuola•. Svimez, 1961, citato nelle pagine precedenti, risulta oggi ampiamente confermata dal Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica nel • Rapporto Preliminare al Programma Econom,co Nazionale 1971-75•. il cosiddetto Progetto 80. • Infine. la categoria del 'personale generico·, una volta di gran lunga la plU numerosa rispetto a tutte le altre, tende inevitabilmente a ridursi: gli operai forniscono uno sforzo muscolare ormai destinato solo a integrazione della macchina loro affidata. Le stesse operazioni piU elementari nella conduzione e guida delle macchine tendono ad essere automatizzate. ma la prestazione dell'operaio richiederà pur sempre un minimo di cura, di capacità, di osservazione. di attenzione. Si può am. mettere che nel prossimo avvenire la categoria pili modesta nella scala dei valori delle attività umane debba disporre come cultura di base almeno della scuola dell'obbligo e di un completamento di addestramento specifico estremamente articolato e d1fferenzlato, che potrà essere attuato nel lavoro stesso o in scuole di mestierl •. Questo prevedeva il documento della Svimez nel 1961. e proseguiva: • Dai dati contenuti nella Tabella C dell'appendice si può ricavare che nel 1975 Si rivelerà necessaria la disponibilltà di oltre 1.2 milioni di dirigenti e quadri superiori, di circa 4,5 mllloni di tecnici e addetti al coordinamento (quadri intermedi). di oltre 11 milioni di capi subalterni e personale qualificato. mentre le esigenze di personale fornito di una preparazione generica si ridurrà a circa 4.3 milioni di unità. L'esigenza di corrispondere a una domanda cosi ampia e complessa come quella risultante dalle pagine precedenti pone evidentemente la necessità di adeguare a detta domanda !'attività formativa della scuola, sia per quanto riguarda una nuova articolazione delle strutture scolastiche, sia per quanto rigu3rda la consistenza della popolazione scolastica •. Il Progetto 80 prosegue oggi Il discorso in questi termini:

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