giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

llana (o meglio europea). Impostazione, quest'ultima, che sola permetterebbe - secondo un corretto metodo marxista - di metterne In luce tonto le contraddizioni specifiche. quanto le connessioni concrete con Il movimento rivoluzionarlo esistente nella società nel suo complesso. Il secondo problema da affrontare. invece, scaturisce dalla impostazione stessa che l'analisi, condotta In questi termini. assume. Si tratta, in breve. del problema che si presenta ogni volta che l'esposizione ordinata di una serie storica di fenomeni sociali sembra presupporre, e portare alla luce, l'esistenza di un Piano Capitalistico, Inteso come programmazione a priori dell'intero universo dei fenomeni socio-economici di un determinato periodo, reciprocamente Integrati e complessivamente finalizzati allo sviluppo capitalistico stesso. E' necessario precisare qui che - per clO che riguarda il gruppo impegnato in questo lavoro - nulla appare plU lon• tano dal metodo di analisi scientifica proprio di Marx che un'Idea slmlle. Come si avrà occasione di osservare plu volte In seguito, In modo plU concreto. il • plano capitalistico • - nell'accezione marxiana, cioè scientifica. del termine - altro non è s& non un termine sintetico per definire la possibilità di ritrovare una linea coerente nel susseguirsi delle decisioni prese vla via dalla classe dirigente. attraverso i suol rappresentanti politici. Scambiare la coerenza di tale linea per ciò che non è, cioè un piano per la storia umana fatto una volta per sempre (Invece che l'effetto dello sviluppo dialettico del mercato capU~listico che è riuscito fino ad oggi a colnvolgere il proletariato senza peraltro poterlo mai annullare). significa chiudere gli occhi di fronte alle contraddizioni che ad ogni stadio si ripresentano. nello sviluppo capitalistico della società, e che rappresentano una sempre rinnovata opportunità rivoluzionarla. La Riforma Gentile La riforma Gentile del 1923 rappresenta la ristrutturazione fascista della scuola. Eccone I principi ispiratori: • Lo spirito della Riforma tende proprio a questo: a dlmi• nulre e ridurre la popolazlone scolastica che, negli ultlml anni. per univerS3Ie riconoscimento, s'era accresciuta sino a diventare pletorlca con evidente danno sia degli studenti come degll stessi insegnanti •. • Questa !Imitazione non cl sarà nella scuola complementa· re come non cl sarà nella scuola d'arte e nella scuola profes• slonale. Essa è propria della scuola di cultura e risponde alla necessità di mantenere alto Il livello delle scuole chludendole al deboli e agli Incapaci. Ma soprattutto dalla necessità di con• sigliare agli Italiani un diverso Indirizzo nelle loro attività •. • Sarà mantenuto e migliorato il liceo-ginnasio classico. di tutti gli Istituti di secondo grado il meglio organizzato e Il piU efficientemente educativo. e il piU degno delle mighori tradi• zioni della cultura nazionale •. • Tendo a concentrare la funzione delta scuola media nella scuola classica, la quale per Il suo valore nazionale ed educativo. avrà netta preminenza sulle altre scuole destinate alla fo,. mazione dello Spirito degli alunni •. • La scuola tecnica e l'istituto tecnico, che molteplici ragioni e alcune disposizioni della stessa legge Casati, contribuirono a deformare, imponendo loro una cultura generale a un fine di preparazione a studi ulteriori, dovranno essere riforma· ti( ...). Difetto radicale dall'attuale scuola tecnica ed Istituto tecnico è il loro carattere ibrido. la discorde duplicità di fini a cui debbono indirizzare gli alunni. Tanto all'uno quanto all'altro si restituirà il proprio carattere prevalentemente tecnico e professionale •· • La facoltà universitaria deve appunto realizzare questo coordinamento di programmi( ...] ma la facoltà non può far questo se non è fornita della necessaria autonomia che le permei• te d1 liberamente concretare nella forma volta a volta ritenuta piU opportuna i programmi del singoli corsi. Questa autonomia deve essere considerata da due punti di vista: da quello didat· tico e scientifico e da quello amministrativo. Autonomia dldat· tica non vuol dire libertà per ogni insegnante di dare ai propri corsi l'indirizzo che crede; vuol dire che la facoltà, in via pili possibile autonoma, deve essere coordinata e dirigere razione degli Insegnanti, che non potrebbero mal essere diretti efficacemente dal ministro in persona. E poi, parlare di coordi• nazione di programmi significa parlare dell'indirizzo scientifico da dare a tutti gli insegnamenti. E questo coinvolge appunto il concetto scientifico di verità •. • Giacché questo è il carattere dello studio universitario: che laddove ogni altro grado di scuola si può offrire a tutti. qui si entra solo se si sia svegliato nell'animo un bisogno che non è di tutti: un bisogno. che è Intatti varlo e diverso. e si sveglia qui a vie diverse: il germe di quella vita superiore dello spirito che spazia, ripeto, per t'lnflnito del sapere ., I punti principali In cui si artlcolai la Riforma sono: a) Istruzione angustamente utilitaria e professionale per i figli del proletari e filosofico-scientifica per I borghesi: b) Educazione mitico-religiosa per i fanciulli e per Il popolo e fllosoflca per l borghesi. Il che in pratica significa Il ritorno della rellglone nella scuola di stato. e non solo In quella elementare, ma anche In quella superiore; c) Elimlnazlone della scuola tecnica senza latino (particolar- - 83

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